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Sommario:

      · 1. Europa 2005: fuga dall'euro! (premessa a cura della redazione)
      · 2. Europa 2005: fuga dall'euro! (di Trinity Neo)
      · 3. L'Ultima moda della City: l'ECONOMIA LIBERANTE (di Trinity Neo)
      · 4. Il verbale segreto di Antonio Fazio
      · 5. Strani furti: ignoti hanno tentato di rubare per una settimana tutto il denaro del mondo!
(di Trinity Neo)
      · 6. Ancora strani furti: ignoti hanno tentato di rubare un ingente quantitativo di botti nuove
(di Trinity Neo)
      · 7. Il Club dei Q7 (di Trinity Neo)
      · 8. Il Nord Est alla riscossa... (di Trinity Neo)
      · 9. Padova, serva inutile (di Trinity Neo)
      · 10. I campi non daranno più cibo e non ci saranno più buoi nelle stalle? (di Trinity Neo)
      · 11. Le due categorie di clienti (di Trinity Neo)
      · 12. La fine del mondo storto (di Mauro Corona)
      · 13. Petrolio a 200 dollari il barile... Cosa c'è sotto? Il nostro cuore! (di Trinity Neo)
      · 14. Il potere dei bambini... oltre l'euro (di Trinity Neo)
      · 15. Il primo G.A.T. nasce a Padova (di Trinity Neo)
      · 16. I nuovi schiavi ed il denaro che non c'è (di Pierluigi Paoletti)
      · 17. L' attuale sistema monetario in 27 domande e risposte (di Padre Coughlin)
      · 18. Due al prezzo di uno (di Massimo Fini)

 

 

 


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Premessa all'articolo di Trinity Neo

Cinque anni fa’ un euro valeva 0,82 dollari e le imprese italiane erano davvero forti sui mercati esteri.
Con la loro creatività e flessibilità continuavano a crescere in piena salute, costituendo un ostacolo formidabile allo sviluppo della standardizzazione globale, decretata dai potenti della terra.
Le imprese italiane vendevano prodotti particolari, speciali, personalizzati, diversi, belli e per tutti.
Il creativo e bello per tutti: questo che era troppo grave, pericolosamente lontano dagli concetti standardizzati e standardizzanti delle grandi imprese multinazionali!
Occorreva fare qualcosa ?
No ! Era già stato tutto previsto: due-tre anni di attesa in modo che entrasse in funzione l’euro senza troppi traumi ed intoppi; poi via!
Oggi con l’euro quasi a 1,30, un’azienda italiana, che voglia andare all’estero si ritrova, a praticare prezzi più alti del 60% rispetto al 2000 e siamo solo all’inizio del processo...
L’esperienza del Giappone anni ’80 insegna: la loro invasione dei nostri mercati sembrava inarrestabile. Invece una progressiva svalutazione del dollaro ( cioè una rivalutazione dello yen fino al 400%), ha sprofondato la società giapponese in una crisi depressiva senza più ritorno.
Anche da noi oggi, si stanno affermando nuovi imperativi categorici, a cui sembra che nessun imprenditore possa più sottrarsi.
Il primo è che, se si vuole mantenere le proprie quote di mercato, si deve per forza spostare la produzione all’estero, fuori dalla “area euro”.
Parola d'ordine dei nostri imprenditori : FUGA DALL' EURO !
Nulla di più miope, perchè con le fabbriche se ne va anche tutto l’ indotto, costituito da una miriade di piccole aziende, professionisti e servizi, ovvero quella rete, che per esempio costituisce quel particolare ed unico tessuto economico-sociale, su cui si fonda il nostro benessere economico.
La storia dell’ultimo decennio in Giappone è tanto nota, quanto rabbrividevole:
ricordate i vari incontri del G7 (storico quello al Plaza del 1985)?
Lì si ponevano in atto le basi per le trappole, che le grandi banche
(in collaborazione con il sistema "grandi imprese e mass-media") hanno poi teso a risparmiatori ed alla grande maggioranza degli imprenditori (quelli “normali”),
programmando in concertazione i crolli dei valori immobiliari ed azionari,
il “rifugio” forzato sui titoli di stato,
le varie manovre finanziarie dello stato per scaricare sul popolo inconsapevole gli effetti nefasti della svalutazione del dollaro ( cioè la rivalutazione dello yen)
nel triste valzer dei rapporti tra salari e produttività .strong>
E’ sulla base di queste premesse, che Trinity Neo ha intervistato un campione significativo di imprenditori veneti, da cui è scaturito un quadro assai sorprendente, molto diverso da quello, che ci sentiamo proporre ogni giorno dai comuni mass media.

Europa 2005: fuga dall'euro !

di Trinity Neo -28 ottobre 2005

Milioni di persone sono reduci da un pellegrinaggio a Medugorje, molti ricevono una grazia: la Conversione.
Tra questi pellegrini ci sono molti imprenditori e professionisti.
Ci chiediamo se l'insieme di tutte queste persone, che hanno deciso di affidarsi a Dio, possa produrre qualche consistente effetto sull'economia.
Questa intervista descrive un evidente esempio di questo cambiamento in corso.
" Certo che la premessa fatta sopra non ci rende molto ottimisti, come vede Lei l'attuale situazione economica e come la vive la Sua azienda ?"
"Recentemente ho partecipato a un'importante riunione, che ha raggruppato alcune delle principali imprese nazionali del nostro settore.
Gli argomenti ricorrenti sono stati quelli tipici di crisi: contrazione dei fatturati, concorrenza delle grandi imprese multinazionali, aumenti dei costi da "caro petrolio", difficoltà del credito bancario, contrazione della liquidità nei portafogli dei consumatori, etc.
Quindi questi fatti mi sono ben chiari.
Ritengo il massimo rispetto per le difficoltà dei miei colleghi e cercherò quindi di dirlo con molta umiltà... Il punto è che la Madonna nei suoi messaggi a Medugorje ripete spesso che, siamo in un tempo di grazia.
Questa insistenza mi ha colpito e siccome ho deciso di crederci, ho cominciato a ricercare i segni di questto tempo.
Il risultato è che i nostri fatturati stanno letteralmente esplodendo: ogni settore aziendale sta andando bene...i nostri dati confermano che siamo proprio in un tempo di grazia!"
"Cos'è successo di così particolare ?"
"Si tratta di un processo iniziato circa tre anni fa e maturato lentamente, quasi senza accorgesene...
Abbiamo agito inanzi tutto a quattro livelli e si è trattato di una vera e propria fuga dall'euro,
nel senso che abbiamo iniziato un processo di
distacco dal valore del denaro fine a se stesso, concentrandoci piuttosto sul valore delle nostre azioni, indifferentemente dagli effetti economici diretti di quelle azioni:
1. Forte azione di riduzione di tutti quei costi, da noi ritenuti non vitali, anche se si tratta di centri di costo considerati fondamentali dal nostro sistema economico.
2. Forte azione di aumento dei centri di costo, secondo noi vitali, anche se si tratta di costi, che secondo l'imperativo categorico del nostro sistema economico sono da tagliare.
3. Bassa azione sul fronte dei ricavi, nel senso che sono arrivati "da soli".
4. Distribuzione degli utili ancora prima di realizzarli e soprattutto a quei soggetti, che il nostro sistema considera "soggetti deboli" e sui quali invece noi abbiamo creduto."
"Quali costi avete ridotto?"
"Per esempio ricordo con un sottile piacere (capirete che non mi piacciono molto le grandi istituzioni finanziarie...), una delle prime operazioni , che abbiamo realizzato subito dopo Medugorje, è cioè il momento in cui abbiamo disdettato tutte le polizze assicurative non obbligatorie.
Per primo abbiamo risparmiato quasi 100.000 euro all'anno sull'assicurazione dei crediti, (con la crisi del sistema proprio dietro l'angolo, l'operazione per qualsiasi imprenditore sarebbe stata teoricamente troppo azzardata); poi abbiamo tagliato le polizze infortuni degli amministratori, le polizze vita, le polizze salute e così via fino a quelle pensionistiche, per non parlare delle classiche incendi, furti, casko, computers, alluvioni ed eventi di forza maggiore etc."
"Un bel rischio con le prospettive che ci aspettano ..."
"Io credo in Dio e mi fido di Lui: non voglio più affidare a uomini (e ai vari istituti di ricerca di mercato ed di opinioni) nemmeno la minima parte del mio destino! Nemmeno del patrimonio aziendale, dunque.
Sarà banale, ma è così.
Cerco di vivere al presente, come mi è indicato dal vangelo. Il futuro è completamente affidato alla divina provvidenza. Se capita un sinistro, cerco di capirne il significato profondo(sempre molto pedagogico),
poi lo ringrazio
e chiedo a Dio, che si arrangi Lui, a togliermi d'impiccio!"
"Funziona?"
"Sempre! La grande forza, che regola tutto l'universo è quella del tuo credo. Tutto quello che tu credi fermamente, si realizza sempre.
Incredibilemnete il tasso dei crediti inesigibili, per esempio, si sta dirigendo verso lo zero. Questa protezione è meglio di quella della mafia. Siamo in una botte di ferro!"
"Ed oltre ai costi assicurativi?"
"Ho tagliato tutti i costi legali: gli errori portano il loro significato illuminante, inutile poi perseverare nei meandri dei tribunali. E più produttivo e meno dispendioso accreditare e recuperare subito i costi fiscali. Spesso così si recuperano anche rapporti altrimenti definitivamente compromessi. Cè scritto anche nel vangelo di accordarsi prima di arrivare dal giudice...
Stesso taglio per i costi del marketing: in primis pubblicità e relative tasse. La migliore pubblicità è il passaparola. Si basa sulla credibilità ed è di ottimo effetto. Molta gente è stanca delle cose finte e false, come essere invitati dalla televisione a scegliere come genuini, dei prodotti industriali, che nulla hanno a che fare con la genuinità...
Secondo noi è meglio tornare ad affidarsi alla forza della natura e cioè a quel valore energetico reale , intrinseco contenuto in ogni prodotto.
E' un modo diverso per dire, che dobbiamo lasciare fare allo Spirito Santo, CHE CI GUIDA ALLA SCOPERTA DELLE LEGGI NATURALI, CHE DIO HA POSTO IN TUTTE LE COSE."
"Il passaparola può funzionare per i mercatì locali, ma come si comunica ai mercati lontani?"
"Secondo me è più vitale lasciare quei mercati agli operatori locali di quelle comunità e quindi sempre al passaparola... Io non credo alle economie di scala e alla politica dei grandi numeri.
Ti obbliga ad organizzarti per omogeneizzare tutto, ti costringe ad andare contro la diversità biologica, a creare (ma noi non siamo creatori!)mode e tendenze uguali per tutti e creare un umiverso illusorio, dove l'unico obiettivo reale è quello di massimizzare i profitti
Queste costrizioni fanno perdere il contato interpersonale, quindi il contatto con la realtà. Nel lungo periodo questa situazione diventa devastante perchè incontrollabile. Penso che tutte le grandi aziende non siano più in grado di controllare interamente tutti i loro processi. Le attende un crollo clamoroso, mano a mano che emergeranno i loro buchi neri. Sono come case costruite sulla sabbia, che crolleranno alla prima spinta importante.
Noi a livello locale siamo più forti delle grandi aziende che vengono da fuori. Loro sono obbligate ad agire in modo standardizzato e puntano a creare un mercato standardizzato.
Noi conosciamo il territorio, lo preserviamo e lo serviamo e lo difendiamo perchè ci vivremo anche domani, mentre le grandi aziende cambiano contiuamente managers, interessati solo ai risultati di breve periodo e quindi abituati a trattare tutto in un ottica di speculazione e sfruttamento immediato. Prosciugata la ricchezza, si spostano altrove, lontano.
Insomma noi siamo costruiti sulla roccia e non abbiamo paura di nulla e di nessuno. Veniamo continuamente contattati da clienti importanti, evidentemente c'è un altro modo per fare funzionare il marketing, che qualcuno di lassù ci sta indicando chiaramente. Non è vitale continuare a spingere la gente a competere e così esporla a subire conflitti di territorio. Un giorno la gente capirà perchè il 40% delle persone, muore per malattie cardio-vascolari, notoriamente legate appunto ai conflitti di territorio."
"Ma rinunciare alle economie di scala, non produce costi troppo elevati?"
"Certamente i costi aumentano, ma si tratta di "costi vitali", che producono cioè maggior qualità e quindi maggiore potenzialità sul mercato. Il consumatore, che utilizza i nostri prodotti percepisce, che sono più sani, che non inquinano.
Il consumatore risparmierà in medicine ed il sistema risparmierà i costi di disinquinamento ed i costi collettivi della salute.
Per una fondamentale legge naturale, quella della compensazione il sistema poi restituisce l'energia fornita con l'aumento dei fatturati. Alla fine i maggiori ricavi, compensano in modo più che proporzionale i maggiori costi sostenuti."
"Ci faccia un esempio concreto!"
"Per esempio invece di fare un unico grande magazzino (o negozio), che costerebbe meno sia per la produzione, che per i costi di gestione, noi abbiamo scelto di farne tre di piccoli ed affini, integrati tra di loro in armonia.
Le persone vivono in un ambiente più vitale, dove tutto è a misura d'uomo ed immediato. Si programma poco e si segue l'esigenza del momneto presente, che è in continuo divenire: in termini aziendalistici, si dice flessibilità.
Ne consegue una maggiore vitalità di questi uomini. Il cliente la recepisce attraverso i migliori servizi ricevuti e ci premia. Le macchine servono solo per i "lavori di fatica", quindi facciamo lavorare meno le macchine e più le persone.
Si distribuiscono di più le conoscenze e si comunica meglio: in un mondo che ha bisogno sempre più di questo: ciò fa qualità.
Più persone lavorano, meglio vive anche la comunità in cui queste sono inserite, una comunità, che si ritrova più ricca.
Anche tra i fornitori cerchiamo di privilegiare quelli locali."
"Quali criteri uilizzate per scegliere i fornitori?"
"Anche questi rappresentano una categoria di quei costi vitali, che abbiamo deciso di aumentare.
Invece di "tirare sui prezzi" come si fa normalmente, preferiamo pagarli di più, purchè adottino criteri di salvaguardia dell'ambiente e delle produzioni naturali tipiche del territorio. Così incentiviamo la ripresa dei vecchi mestieri, la valorizzazione della conoscenza, il recupero delle areee abbandonate, già messe fuori mercato dalla grande distribuzione. Questa continua a stressare i propri fornitori con una competizione basata su una gara al ribasso dei prezzi, costringendoli ad un progressivo impoverimento della qualità del prodotto. La grande distribuzione trova ogni modo per allungare i tempi medi di pagamento delle forniture, noi invece per garantire la sopravvivenza di questi piccoli produttori, li paghiamo in tempi brevissimi. Così possono godere con sicurezza e ottima soddisfazione dei frutti del loro lavoro, spingendoli ad essere sempre più motivati a migliorarsi."
"E per le nuove assunzioni?"
"Abbiamo abbandonato le procedure basate sui manuali univeristari di assunzione con tutti i loro tests psico-attitudinali.
Un franco colloquio iniziale, un periodo di prova lungo quel tanto, che ci permetta di cogliere i molteplici segnali, che la vita ci invia, riguardo quella data persona. Valutare un uomo è cosa improba e che esige grande rispetto. Preferiamo dunque anche qui affidarci e farci guidare attraverso questi segnali, da forze superiori a noi."
"Un'ultima domanda: come utilizzate gli utili? E come la mettiamo con le tasse?"
"Gli utili li spendiamo ancora prima di realizzarli.
Li spendiamo sui giovani e nella loro formazione.
Rappresentano la nostra scomessa e forse la nostra missione nascosta.
Ci arrivano in uno stato, che potremmo definire "devastato e devastante": pigri e paurosi, senza valori, incapaci di sacrifici.
Già sono pochi, sono i figli del primo boom delle "nascite sotto zero" ... e sembra abbiano IL CERVELLO ADDORMENTATO.
Come abbiamo fatto a ridurli così spiritualmente poveri? La troppa televisione o i video giochi baby-sitter, le pasticche o gli spinelli, la scuola senza interesse o la vita senza stimoli: ne abbiamo fatto quasi degli zombi. Quello che si prevede essere il nostro utile, viene preventivamente investito sul possibile risveglio di questi giovani. Così facendo risolviamo anche il problema dello sfruttamento perpetratoci dallo stato, evitando così di disperdere le nostre risorse nelle mani bucate dei potenti. :le tasse si riducono alla naturale ed ottimale proporzione storica della decima. I nostri utili vengono riversati senza alcuna trattenuta, nella comunità, che li ha prodotti. Girano in fretta, creano ricchezza vitale e diffusa, distribuendosi uniformente senza sperequazioni.
Quando questi giovani si risvegliano diventano dei leoni, e garantiscono la continuità della nostra impresa e del suo successo."
"L'argomento ci è abbastanza chiaro, ma passiamo ai classici argomenti più scottanti: sul fisco ha solo fatto qualche cenno e delle banche non ne ha proprio parlato: sono ancora argomenti tabù ?"
"Per il momento Le dirò solo, che con altri imprenditori abbiamo costituito una società, con la quale vogliamo sperimentare un nuovo sistema di fare impresa. Questa impresa "commercializzerà" una notevole quantità di servizi e pur presentando un bilancio fiscalmente e civilmente regolare, potrà fare a meno del sistema bancario e il rapporto con il fisco sarà economicamente quasi insignificante."
"Stiamo preparando il momento della vera e definitiva
FUGA DALL'EURO!" "La ringrazio per questa ventata d'aria nuova, che ci ha fatto respirare. Per i nostri lettori non ci resta, che il tempo per una battuta finale:
chi è contro tendenza è come sempre vincente.
Che sia per questo, che sempre più gente vuole conoscere il vangelo?..."


3. L'Ultima moda della City: l'ECONOMIA LIBERANTE.

di Trinity Neo -28 aprile 2006

Nell'ormai lontano 1981 Alan Aspect, il famoso fisico francese, concluse un esperimento iniziato nel 1975 e quindi durato ben 6 anni. Si è trattato di una scoperta memorabile nella storia dell'umanità: anche la scienza del 20° secolo ha dimostrato ufficialmente che tutto è uno e che la legge della compensazione funziona in tutte le realtà dell'universo, dal funzionamento delle nostre cellule fino al funzionamento dei pianeti nelle galassie più lontane. Da allora sempre più uomini sno diventati consapevoli delle conseguenze di questa legge nella loro vita, visto che funziona sia nel tempo, che nello spazio e per esempio anche a distanza di diverse generazioni.
E' così che molti hanno cominciato a ripensare le loro scelte fondamentali di vita.
Oggi assistiamo ad un fenomeno piacevole, che sta diventando sempre più diffuso, sull'onda di un inarrestabile passaparola, perchè funziona sempre, nel 100% dei casi.
Tanto che è finito addirittura sui banchi di studio della prestigiosa Harvard Business School. Sembra che i modelli econometrici sviluppati alla Harvard abbiano suscitato qualche preoccupazione in certi ambienti ai piani superiori... Più che comprensibile, perchè se applicato su larga scala, il fenomeno potrebbe dare un colpo definitivo all'annoseo problema della fame e della povertà nel mondo. La prima conseguenza sarebbe, che senza le sacche di povertà, dove si andrebbero poi a reperire tutti quei disperati, per creare i mostri, che servono alla realizzazione dei piani in corso da parte dei potenti della terra?
Intendo i vari fatti e situazioni finanziate o addirittura create ad hoc dai potenti, con le varie etichette utilizzate secondo la convenienza del momento: terroristi, dittatori, nemici del popolo, etc...etc...
E senza questi "mostri", come farebbero poi ad arrivare "i nostri", e poi dipingerli come eroi, agnelli, fautori ora della pace ora della giustizia, insomma dei salvatori agli ochi - oh pardon, intendevo dire occhi - di tutta l'umanità? Ma scusate la digressione e torniamo al nostro argomento.

Dicevo che la legge della compensazione funziona sempre, assiste ogni atto della nostra vita e della nostra giornata e se non ci pensiamo noi, ci pensa Madre Natura. Tanto vale allora, che ce ne occupiamo noi direttamente (a compensare, intendo): non si sa mai quali scherzi ci riserva Lei e soprattutto con quali tempi!
Meglio non fidarsi.

Sto parlando di Economia, ma non mi riferisco ai famosi montanti compensativi, con cui i potenti negli ultimi decenni hanno falsificato i prezzi della nostra agricoltura, contribuendo all'attuale stato di pre-coma. Mi riferisco piuttosto a fenomeni ben più positivi e cioè a tutti quei trasferimenti, che gli imprenditori effettuano a titolo gratuito verso persone o comunità bisognose e in difficoltà. Oggi la legislazione fiscale non aiuta certo questo tipo di attività, perchè la tassa normalmente. L'imperativo categorico dello stato (sempre più ad esclusivo servizio dei potenti) suona così: caro imprenditore se vuoi donare 1 euro ad un povero, donalo pure, ma a me le tasse le paghi tutte, anche su qull'euro. Ma questo tipo di scoraggiamento fiscale non ha impedito, che esplodesse il fenomeno, di cui vi sto per parlare.
Certo finora molte imprese hanno fatto e fanno della benificienza, ma qui si tratta di un particolare assolutamente nuovo e dirompente.
Finora si era sempre trattato di destinare agli altri una parte dell'utile.
Non è raro il caso delle banche, che per motivi di immagine, danno qualche frazione di milione di euro in benificienza, magari dopo avere realizzato decine di milioni di utili, finanziando produttori e commercianti di armi... Per non parlare di alcune azioni di marketing di certe multinazionali, note per avere trasferito gartuitamente aiuti, dopo avere realizzato profitti miliardari, proprio grazie allo sfruttamento di analoghe persone.
Mi sembra questo il caso di ricordare quel famoso passo del Vangelo di Luca (6,33): "E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso".
E la novità è proprio questa infatti: oggi va di moda destinare ai meno fortunati, non più una parte dell'utile, bensì una parte del fatturato.
Ex ante. Tout court, indipendentemente dal risultato di esercizio e magari e anzi soprattutto già dal primo esercizio di attività, quando cioè ci sono ancora tutti i costi da ammortizzare, tutte le scommesse aperte, il rischio altissimo, perchè all'inizio si sa, che si lavora in perdita, finchè il business non decolla....
La ratio sottostante è la seguente: ogni mia azione trova senso e fondamento prima di tutto sul "fare del bene". Questa impresa esiste in primis per fare del bene e come contr'altare, per fare compensazione di altre imprese, che producono ingiustizia.
Si tratta di una lotta silenziosa, di una guerra incruenta.
Contro l'ingiustizia.
Tutto il resto è una conseguenza, anche l'utile, o "profitto" ne è una conseguenza.
Si tratta della nuova economia dominante, l' Economia Liberante.
Sarà anche per questo, che questo tipo di imprese volano, nessuna esclusa.
Non ne va loro storta una, non sbagliano un colpo. Sembrano guidate da una mano superiore.
E' una questione di Energia.
Di un altro tipo di Energia.

Il colmo è (ma non ditelo ai quattro venti), che con questo sistema non si pagano nemmeno più le tasse su questo tipo di beneficienza!
Basta stampare una semplice frase sul biglietto di entrata o sulla fattura, per cui si dichiara legalmente e fiscalmente, che l'incasso della parte di somma da devolvere, avviene già per conto del beneficato. Tale somma non entra nel proprio bilancio, ma va direttamente nel bilancio del beneficato, senza pagare un euro di tassa sul trasferimento. Geniale,no ?

e segreto di Antonio Fazio
Blog di Daniele Luttazzi

Lunedì il governatore della Banca d'Italia ( addirittura! ) Antonio Fazio è stato interrogato dai magistrati di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata all'Antonveneta. L'ipotesi è l'abuso d'ufficio. -I verbali dell'interrogatorio non esistono,- ha detto soddisfatto l'avvocato di Fazio, Franco Coppi. Ne pubblichiamo un estratto:
ANTONIO FAZIO: Tutti i trust e tutte le grosse banche del pianeta, più la maggior parte delle banche minori, signor Giudice, sono ormai nelle mani di sole 13 famiglie. Già possedevano ai primi del '900 la Federal Reserve. Oggi possiedono anche la Banca Centrale Europea e diversi altri istituti di emissione. Il permesso legale alla quotazione di titoli borsistici non rappresentativi di ricchezza fisica e sostanzialmente autoreferenti ha consentito ai loro trust e alle loro banche la creazione di una enorme “bolla” cartolare, mentre quello al credito verso le operazioni di borsa ha permesso un enorme “effetto leva” grazie al quale hanno potuto moltiplicare questa bolla speculativa gigantesca e pilotare i vari trend borsistici, inclusi i boom e i crack. Le conseguenze di questa verità scandalosamente sottaciuta sono assolutamente devastanti.
Uno. Attraverso i trust, fissano centralmente tutti i listini all'ingrosso; e quindi possono controllare l'intero sistema dei prezzi internazionali e “pilotare” a piacimento le varie inflazioni.
Due. Attraverso la proprietà degli istituti di emissione, possono “creare dal nulla” e vendere al valore nominale anzichè al costo di tipografia tutti gli euro e tutti i dollari in circolazione.
Tre. Grazie alla proprietà diretta e al controllo indiretto di quasi tutte le banche del pianeta, sanno che la loro moneta bancaria verrà quasi tutta versata presso propri sportelli; e quindi non hanno più alcun bisogno di mantenere una riserva prudenziale, con la conseguenza che grazie a un moltiplicatore dei depositi pressochè infinito, possono “creare allo scoperto” anche tutta la moneta bancaria che vogliono.
Quattro. Grazie al controllo di trust e banche, e al permesso legale alla speculazione, hanno anche il monopolio della creazione “allo scoperto” della gigantesca bolla cartolare, anch'essa moneta a tutti gli effetti ed autoreferente al 999 per mille, oltre il controllo totale della distribuzione del virtuale di borsa.
Ne deriva un potere gigantesco. Decidono i prezzi internazionali, “pilotano” le inflazioni, con il virtuale comprano senza pagare tutto e tutti nel mondo, pilotano a piacimento sia le espansioni che le recessioni, non hanno più alcun rischio d'impresa e prelevano ricchezza da tutto il pianeta non più attraverso il mercato, ma attraverso la fissazione centralizzata dei prezzi e la creazione allo scoperto della moneta circolante, bancaria e borsistica. Per non parlare del golden crescent. Già dalla fine della ricostruzione postbellica queste 13 dinastie non hanno più il problema di aumentare il valore assoluto o percentuale del loro prelievo “feudale”, bensì quello di esautorare gli stati, impedire ogni controllo democratico e perpetuare le condizioni materiali e ideologiche del loro potere. Esse, del resto, controllano tutte e 4 le agenzie internazionali di stampa, tutte le grosse testate, tutti i network, Hollywood e tutte le agenzie di distribuzione, nonché i flussi pubblicitari e tutte le commesse alla ricerca scientifica, nonché le sponsorizzazioni, i convegni e i premi, ovvero tutta la piramide distributiva della ricchezza verso scienza e media.
Il Pensiero Unico, egemone nella scienza e nei media, è, pertanto, il coerente involucro ideologico che ricopre i loro interessi materiali e culturali, diffondendo i dogmi economici che, pur privi del minimo fondamento scientifico, difendono nell'immaginario collettivo i loro aberranti disegni, primo fra tutti quello della recessione indefinita, disegno che perseguono con tenacia da ormai più di 30 anni nel tentativo ostinato di conservare ad ogni costo lo statu quo. Ad ogni costo altrui. L'abolizione dei controlli valutari anti-speculazione, gradatamente invalsa un po' dovunque in ossequio alle ricette neoliberiste del Pensiero Unico, costringe infatti i governi a continue manovre deflattive nel tentativo di contrastare l'inflazione che altrimenti, in mancanza di controlli valutari, provocherebbe fughe di capitali e lascerebbe la moneta nazionale in balia della speculazione internazionale. I trust, allora, consapevoli di ciò, aumentano volontariamente i listini all'ingrosso anche in presenza di domanda calante, provocando la così detta stagflazione. I governi, dal canto loro, incapaci di uscire dal paradigma neoliberista, anziché imporre il calmiere all'ingrosso e reintrodurre i controlli valutari, o, al massimo, svalutare la moneta nazionale di una percentuale uguale al differenziale d'inflazione, al fine di lasciare immutata la competitività nell'import-export, cedono al ricatto dei trust e praticano la deflazione. Poiché, però, la deflazione si attua per lo più con tagli della spesa pubblica, strette creditizie e inasprimenti fiscali, essa è sempre e necessariamente recessiva, per cui calano conseguentemente investimenti e occupazione e va in fallimento la piccola e media impresa. E quindi, ancora, calano retribuzioni e pensioni, viene smantel-lato il welfare, aumenta la concentrazione industriale a danno della piccola e media impresa e a vantaggio dei trust, diminuiscono gli spazi democratici e si sgretolano le socialdemocrazie. Che è esattamente ciò che vuole chi pilota la stagflazione. La deflazione recessiva, però, bloccando le forze produttive capitalistiche, con ciò stesso mette costoro contro la storia e sollecita gli “anticorpi” capitalistici, che cercano confusamente un nuovo involucro ideologico che sorregga lo sviluppo delle forze produttive, probabilmente fondendosi con le istanze laiche e confessionali, sia a difesa della socialdemocrazia che per più equi rapporti internazionali. Lo so, urgerebbero contromosse. Ad esempio reintrodurre i controlli valutari anti-speculazione, vietare le swap, e stroncare la speculazione in borsa vietando il credito alla borsa, che consente alla speculazione di muovere capitali multipli rispetto a quelli realmente posseduti. Consentire le sole operazioni a pronti. Come, signor Giudice? Bè, le swap consistono nel prestito fatto dalle banche nazionali a grosse banche straniere loro complici, per pochi giorni o perfino poche ore, di tutti o parte dei depositi dei propri correntisti onde consentire loro di scommettere al ribasso tutte insieme nello stesso momento queste valute altrimenti irreperibili all'estero. In questo modo qualsiasi moneta priva di controlli antispeculazione viene disintegrata in poche ore e basta ricomprare lo stesso giorno o nel giro di pochi giorni questa stessa valuta per fare sì che la quotazione risalga di poco e si possano restituire a buon mercato i depositi alle complici nazionali, facendo poi a mezzo con loro del bottino. Fu così in Argentina e negli stessi giorni in cui si impediva ai correntisti di prelevare anche un solo peso. E lo stesso è avvenuto anche contro la lira nel 1992. Occorrerebbe proteggere con indicizzazioni automatiche pensioni, salari e piccoli risparmi, e, se del caso, svalutare l'euro in armonia col differenziale di inflazione per lasciare immutata la competitività nell'import-export. Ma solo con una nuova architettura valutaria internazionale sarà possibile regolare il commercio mettendolo al riparo dagli attacchi della speculazione internazionale e dal boicottaggio bancario internazionale. E lo so, occorrerebbe anche condonare buona parte dei prestiti al terzo mondo (restituendo anche le spoliazioni usurarie pregresse) e rifondare il WTO, perché fissi a calmiere i prezzi internazionali e perché persegua il rispetto della concorrenza internazionale imponendo dazi compensativi del welfare incorporato nei costi di produzione, onde promuoverne la crescita anziché scoraggiarla, come fatto fino ad oggi, nonché per limitare fortemente nel tempo e nello spazio i brevetti internazionali. Per questi motivi ho chiuso gli occhi sul folle shopping di Fiorani, signor Giudice, permettendogli di scalare Antonveneta. Fiorani un giorno mi ha chiesto:-E se i furbastri ci mettono i bastoni fra le ruote?- Gli ho risposto:-Impossibile, siamo entrambi qua.-

5. Strani furti: ignoti hanno tentato di rubare per una settimana tutto il denaro del mondo!

di Trinity Neo - 14 agosto 2006

Esiste un libro, che mi affascina ogni giorno di più. Capisco in tutti i modi, che è scritto da Dio: resta sempre presente, in ogni luogo ed in ogni tempo, in ogni materia e ...antimateria.
Il Vangelo di oggi poi, letto ad un certo livello, è fulminante:
" Va' al mare, getta l'amo ed il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca, e vi troverai dentro una moneta d'argento. Prendila e consegnala (per i tributi) per me e per te.
( Matteo 17, 27)".
Colui, che ha ispirato il Vangelo sapeva, che nel linguaggio comune di questo tempo, un tempo particolare, il denaro è descritto con le qualità di un liquido: il denaro "scorre", abbiamo "fonti" di reddito, "liquidità" patrimoniali e un conto "corrente" in banca. Chiunque ne possegga in abbondanza "nuota" o "affoga" nel denaro, così come impregnato nelle nostre menti, dai fumetti di disneyana memoria. ( C'avete mai pensato, perchè la Walt Disney non si è mai impegnata nel diffondere il Vangelo, per mezzo dei suoi fantastici fumettii...?!)
È una caratteristica dei liquidi quella di non poter essere trattenuti facilmente in mano. Si parla poi del cosiddetto "cash-flow", o "flusso" di cassa, che si svolge in maniera immateriale, senza alcun trasferimento fisico di moneta da una cassa all'altra (cashless flow).
L'evangelista Matteo evidenziò (17,25-26) quanto Gesù sia stato abile nei rapporti con gli ebrei, dando prova di un grande equilibrio tra la sua opinione di non dover pagare l'antico tributo e l'atto di pagarlo, prelevandolo - in modo nuovo, vale a dire più umano ed equo in quanto CRISTIANO - dalla "liquidità" del mare per "non scandalizzare"!
Finché si è in grado di trattenere il denaro, si è anche in grado di poter decidere come usarlo. Oggi però gran parte di ciò che succede al denaro guizza via dalle mani, ed è perciò fuori anche dalla coscienza. Sembra quasi che il denaro stesso voglia dire agli uomini: "Sviluppate maggiore consapevolezza se volete che io rimanga un po' di più nelle vostre mani. Perché se non fate ciò sviluppate sempre più un sistema monetario, che scavalca la vostra individuale comprensione, e vi manipola!". I sistemi finanziari infatti hanno da tempo incominciato davvero ad avere una propria vita autonoma.
E' per questo, che avrebbe destato scalpore in questi giorni, (se fosse stato reso pubblico), lo sventato tentativo di furto finanziario globale, recentemente scoperto da Scotland Yard.
Come traspare dagli avvenimenti ufficiali di questi giorni, sembra si sia deciso di dirottare l'attenzione pubblica verso altri lidi. Ma il vicecapo di Scotland Yard, Paul Stephenson, ha parlato di operazione, che ha sventato un furto "su scala inimmaginabile'' ed ha invitato i bancheri a restare ''calmi, pazienti e vigili''.
I servizi segreti, l'MI5 ha portato il livello di allerta antiterrorismo-finanziario a 'critico', il massimo possibile, che indica una minaccia ''grave ed imminente'' contro la Banca d'Inghilterra e l'intera City. Nella notte il comitato per le emergenze, Cobra, composto da ministri e vertici di polizia e servizi fininziari, si e' riunito per ben tre volte. Il premier Tony Blair, che e' in vacanza ai Caraibi, era informato dell'indagine da diverse settimane, e teneva costantemente informato il presidente americano George W. Bush sugli sviluppi delle indagini. Stanotte gli ha comunicato che il blitz era avvenuto. Il ministro dell'Interno John Reid, che proprio ieri aveva rilanciato l'allerta terrorismo-finanziario, ha detto che obiettivo degli attentatori era ''causare una considerevole perdita di importanti patrimoni ''.
Non si è lasciato trapelare molto, ma sembra ormai certo, che si tratterebbe del più notevole ed importante, finora mai realizzato esperimento di socializzazione monetaria.
In poche parole e semplificando al massimo il concetto, il progetto dei terroristi prevedeva, a cavallo della settimana di ferragosto, di trattenere per un'intera settimana tutti i principali flussi monetari dei grandi gruppi finanziari occidentali, attivando al loro posto un virtuale sistema fittizio, (sic! un altro sistema fittizio al posto di un sisitema fittizio!) perfettamente parallelo e così perfetto da riuscire a ingannare sia gli uffici della Fed, che della City.
Nel mentre i terroristi avrebbero provato, affinato ed infine applicato al sistema monetario internazionale un modello econometrico, in grado di prelevare gli oneri fiscali in misura di decima , dalla massa dei beni monetari e non più dai redditi.
Si tratta di un nuovo sistema per finanziare la" giustizia contributiva ", che oggi, fra l'altro, sarebbe massimamente facilitata dall'adozione tecnologica di strumenti monetari a scadenza (moneta datata).
Si entra nella cristianità reale e nella politica, attraverso la socializzazione reale della ricchezza dei popoli (socializzazione monetaria).
La situazione, evidenziata da questo modello si presenta esplosiva, non tanto perchè questo modello terroristico dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che i ricchi (leggi i grandi gruppi enonomico-finanziari e la casta dei loro servitori) non pagano le tasse.
Nemmeno perchè dimostra che la decima, e cioè una tassazione di circa il 10%, sarebbe sufficiente per equilibrare i bilanci di una pubblica amministrazione corretta.
Ci sono in gioco principi strategicamente ancora più pregnanti:
1. Un ritorno al passato o un salto nel futuro?
Probabilmente si verificherebbe un pericoloso salto all'indietro nel passato, perchè così si ritorna a mettere sotto controllo i sistemi finanziari, quegli stessi sistemi finanziari, infatti che hanno da tempo incominciato finalmente ad avere una propria vita autonoma.
Quello che ne consegue in futuro è già quasi pronto e nessuno può permettersi un ritorno al passato, specie dopo un secolo di duro lavoro e sacrifici di gran parte della pololazione mondiale...
Avevano ragione indubbiamente i Rothschilds, quando affermavano che si può truffare la gente come si vuole, perché chi è capace di scoprire la truffa, si accoda subito ai truffatori. Le parole esatte furono:
"Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, l pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi" ( Dalla famosa lettera del 26 giugno 1863 spedita alla Ditta newyorkese Kleimer&Morton&Vandergould da uno dei Rothschild, cfr. Ezra Pound, "A che serve il denaro?", Ed. S. Giorgio, Napoli, 1980).
2. La paura.
Noi occidentali viviamo di paure, e perciò ci siamo messi comodi e ...infinitamente passivi. Gli allarmi continui sono anche una continua prova generale per vedere fino a che punto ci possono ridurre allo stato di gregge servile, mentre i cinesi per esempio vengono tenuti sempre belli svegli.
Quando ci chiederanno di camminare a quattro zampe «per la nostra sicurezza», eseguiremo obbedienti. Che dire della situazione dei nostri stipendi? Dopo pochi anni di "euro", ci hanno ridotto a vivere tre settimane, la quarta ce l'hanno rubata, ma ci va bene così.
L'attentato appena sventato avrebbe potuto svegliare troppo bruscamente il popolo occidentale, con chissà quali conseguenze, in termini di vite umane per "difficoltà di adattamento".
3. Socializzare la moneta.
Significa partecipazione di tutti agli utili, non solo i banchieri. Quando si parla di partecipazione agli utili, se ne parla ancora e sempre solo a livello di micro-economia, cioè nell'ambito dell'azienda privata. Questo è molto grave, anche perché dove se ne parla, lo si fa ancora secondo i vecchi parametri "politicamente corretti". (e/o burocratici e ipocriti, denunciati da Gesù a proposito dell'antica questione della menta e del cumino... (Matteo 23:23 "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre").
L'attentato appena sventato avrebbe potuto creare non pochi inconvenienti alle popolazioni occidentali, non abituate a gestire operazioni così complesse, con chissà quali conseguenze di disordine sociale.
4. Nuovi rapporti.
Solo in questo modo è possibile creare nuovi rapporti e rompere i "rapporti" che non sono rapporti, cioè il clientelismo che, attraverso il signoraggio, domina e si instaura continuamente nello stile dell'odierna politica sociale. Il potere politico non può e non deve avere la discrezionalità nella distribuzione dei beni di consumo, perché un simile ordinamento significa realizzare uno Stato pollaio, in cui si allevano uomini il cui potere politico a propria discrezione distribuisce dall'alto il chilo di mangime a testa ...o più chili ai Pastori di regime. L'attentato appena sventato avrebbe potuto creare non pochi inconvenienti al popolo occidentale, così fiducioso della propria classe dirigente, con chissà quali conseguenze di insicurezza e incertezza per i mercati finanziari.


Per fortuna anche questo ennesimo attentato terroristico è fallito. Ancora una volta l'abbiamo scampata bella.
Fonti confidenziali ci dicono, che ora sono in massima allerta i ministeri della famiglia e della pubblica istruzione.
A presto!

6. Continuano i strani furti: ignoti hanno tentato di rubare un ingente quantitativo di botti nuove.

di Trinity Neo - 14 agosto 2006

... ovvero dei problemi della scuola.
Sia avvicina il periodo della vendemmia 2006 e nonostante la botte in legno si usi sempre meno, questa vale sempre di più.
Il mio amico Pietro, produttore di vino importante, è uno dei pochi, forse l'unico rimasto ad utilizzare tutti gli anni esclusivamente botti nuove, molto pregiate e particolari.
Questi sono i giorni dei preparativi per la prossima produzione, giorni che si alternano con qualche giorno di vacanza.
L'altra mattina un'amara sorpresa: tutte le nuove botti rubate.
Sicuramente a quest'ora sono già nei paesi dell'est: furto su commissione.
E' un furto raro e strano; come tutte le novità importanti, porta con sè un significato recondito, da svelare.
Una cosa è certa: lì nell'est europeo quelle botti servono certamente per un vino nuovo, nuovo in tutti i sensi.
Nuovo il vino in senso di annata, nuovo in senso di qualità, nuovo in senso di mercato. Presto Pietro vedrà quei vini, fargli nuova concorrenza sui mercati internazionali, a prezzo molto più bassi e probabilmente con buona qualità. Un giorno forse questi concorrenti se li troverà anche qui in casa ...
Per Bacco! E' invidiabile la vitalità di questi nuovi "competitors".
Spuntano come funghi da ogni parte del mondo, specie i cinesi! Ancora più incredibile e vitale la loro capacità di essere concreti e determinati, la loro abilità di sbeffeggiarsi di quella montagna di leggi, regole, procedure, certificazioni, permessi, tasse e burocrazia, che valgono solo per noi, sempre più inermi di fronte alla strapotenza fisica, di questi nuovi arrivandi, pieni di vita e ...libertà.
Non possiamo ammetterlo, nè vogliamo nemmeno osare di pensarlo, certo, ma nel nostro inconscio più profondo,
noi li invidiamo!
Mentre noi li guardiamo dall'alto di una presunta quanto completamente astratta superiorità, inconsistente ed apparente, soprattutto quando ci riferiamo alla questione della "superiorità di civiltà". Quasi tutti siamo ormai consapevoli, che questa grande illusione è stata creata dai mass media e dalla nostra formazione scolastica, totalmente tendenziosa.
In realtà mentre ci guardano e sembrano dirci, quanto ci vedono imbranati ed idioti, per come e quello che mangiamo, per come trattiamo le nostre donne ed i nostri figli, per come lavoriamo, comsumiamo in modo assurdo ... e ci accontentiamo di una vita mentale e basta. Loro ci guardano in silenzio, alcuni con umiltà, altri trattenendo a stento un beffardo sorriso di presa im giro. Stanno solo aspettando il nostro crollo, sotto il peso dello stress, della stanchezza e delle malattie, le malattie dell'eccesso e dell'opulenza.
Lo sanno tutti e lo sappiamo anche noi, che i nostri potenti capi ci abbandoneranno completamente al nostro destino, quando sarà il momento. Perchè a nessuno interessa qualcosa di noi, di tutti questi single solitari, così come sono sole le poche famiglie rimaste ancora intatte.
Noi siamo intorbiditi e instupiditi dalle comodità, dalla televisione, dalla finanza, e tante altre cose, tutte cose finte, cose che invece loro non hanno. Beati loro, questo è la loro salvezza.
Beh.. a pensarci bene, lo sappiamo anche noi che sono tutte illusioni, lo sappiamo benissimo, che oggi la nostra casa vale 500.000 euro e magari tra un anno dieci volte di meno, basta che qualcuno una mattina lo decida e dia l'ordine. Le percepiamo anche noi tutte queste assurdità, ma non ce lo possiamo dire, nè pensare, perchè i mass media ed anche i tutti i nostri vicini ci tengono in ostaggio con la storia del "così fan tutti"...
Che fare allora?
E' arrivato anche per Pietro, il tempo di passare alle botte tecnologica, che gli permette di fare ogni anno un buon vino nuovo, usando sempre la stessa botte vecchia?
No, per Pietro è impossibile rinunciare alle botti nuove.
Tanto vale allora, far fare il suo vino da un laboratorio industriale, "come così fan molti".
Il vino nuovo non può essere messo nella botte vecchia.
Perché la botte vecchia contenendo vino nuovo esplode. 
Le botti vecchie sono tutti coloro che si preoccupano di tenere alla larga tutte le vere novità, per paura di scoppiare al loro contatto.
Per questo il Vangelo, che significa "buona novella", sembra non trovare spazio in questa società.
Infatti è una caratteristica del dio-denaro, il dominio dei valori convenzionali.
E' una caratteristica di Dio, COLUI CHE CONTINUAMENTE DIVIENE E TUTTO FA DIVENIRE, il dominio del valori della vita.
La vita, che è continuo cambiamento, continuo presente di momenti nuovi.
Il Vangelo è meglio non farlo conoscere ed anzi far sì che la gente lo releghi in pochi luoghi comuni, costruiti ad arte durante l'età scolare in famiglia e dalla scuola, appunto.
Tutti i grandi parametri della cultura del nostro tempo sono guidati da un' etica mentale senza pensiero: la cultura laica, la cultura unica. Ateismo e filosofismo ciarliero sono insegnamento obbligatorio nelle scuole, perché solo con una scelta atea e senza pensiero, il potere politico si scuote di dosso il timore di subire ogni attacco etico da parte erme innato è sempre pronto a schiudersi e ad esercitare il suo potere di critica.
Per questo Lucifero detiene incessantemente il potere della politica, con cui si può arrogare per alterigia i diritti propri della divinità. Altrettanto Satana, rende il potere politico economicistico, per assoggettare il popolo riducendolo in schiavitù. Un popolo fondato sull'ateismo o sul materialismo,
o "scientificamente" convinto del relativismo del pensare umano, produce obbligatoriamente la divinizzazione del "maestro" di turno. E' sempre la vecchia storia dei soliti idoli di biblica memoria.
Esiste un legame adeguato fra organizzazione e meta. Il vero scopo di ogni scienza è quello della presa di tutto il potere e di tutte le ricchezze del mondo, progetto, che si attua tramite strategie indispensabilmente "culturali".
Solo nella famiglia, e quindi nella scuola, potrà nascere la nuova cultura, che ci salva: quella del Vangelo.
E torneremo anche noi alle botti nuove.
A nuovo vino.
E a nuovi affari.

7. Il Club dei Q7.

di Trinity Neo - ottobre 2006

E' nato solo da qualche mese, eppure è già divenuto uno dei club più esclusivi e ricercati della nostra regione.
Ho ascoltato per caso una conversazione tra un funzionario del ministero delle finanze ed un'avvenente signora, mentre mi trovavo al tavolo accanto presso un noto ristorante della nostra città qualche sera fa. Raccontava che appena trovano qualche traccia, inesorabilmente la perdono quasi subito. E' come se questa organizzazione godesse di chissà quale protezione.
E' come il vento: nessuno sa da dove arrivi, nè dove vada.
Allora mi sono messo a fiutare il vento, finchè proprio ieri sera il vostro cronista è riuscito a partecipare ad una riunione di questo fantomatico club. Ancora una volta ho visto e sentito cose interessanti, che vale la pena di raccontare.

La scena si apre nel buio di un angolo nebbioso di una calle fuori mano, alla Giudecca, all'entrata di un vecchio palazzetto storico. L'isola di "Giudecca" a Venezia deve il suo nome alla presenza dei suoi primi abitanti, i giudei, da sempre maestri di alchimia e studiosi di Cabala.
Bellissimo! Sembra che ci troviamo proprio nel bel mezzo di un'avventura d'altri tempi. Già respiro antiche leggende, misteri insoluti, ombre di antichi personaggi e legami orientali, che rendono la città fortemente inquietante in questa sua gotica nottata. Sarà seguendo così le tracce di enigmi che si perdono nella notte dei tempi, che riusciremo ad entrare in contatto con nuove emozioni. Ci porteranno tra le pieghe del tempo al cospetto di tradizioni mai dimenticate come il Graal e Cagliostro, Casanova e l’Inquisizione ?
Previo accordo di non diffondere alcuna informazione, oltre l'intervista, il mio accompagnatore mi introduce in una grande sala dall'aspetto abbastanza modesto; la prima impressione è che qui si respiri un bel clima.
Attendo quasi una mezz'ora, mentre un manipolo di uomini un poco più in là, discute animatemente e con piglio determinato attorno ad un grande tavolo, sul quale un forte fascio di luce rischiara alcuni documenti e diversi fogli sparsi tutt'attorno.
Solo uno se ne sta in disparte ad osservare ed ascoltare attentamente in silenzio per parecchi minuti in una zona di penombra.
Improvvisamente questi irrompe con leggerezza sulla scena, quasi avesse una missione da compiere.
Il volto sorridente mi appare come investito da una luminosità accecante, che contrasta con la sua ombra lunga e marcata lasciata stampata sul muro. Probabilmente è solo un effetto del forte fascio di luce proiettato sul tavolo, ma questo lampo mi lascia nella mente una forte immagine.
L'intervento dell'uomo si rivela risolutorio per l'esito della riunione, che si chiude così in pochi secondi, permettendomi di introdurre al gruppo dei presenti la mia persona e la mia intervista.

"Il Club dei Q7... Poco fa' T. mi accennava che il riferimento è alla nuova superauto dell'Audi... l'ultimo SUV entrato nel mercato dell'auto, incluso qualche optional e le tasse per metterla in strada sono quasi 80.000 euro!"
"Si, siamo quasi tutti imprenditori, manager e professionisti, o almeno tali eravamo quando siamo partiti..., uniti da un'unica grande passione: tutti possessori di una Q7 ... anche se non ne abbiamo mai guidata una."
"In effetti Venezia non è una città che si presta a guidare auto..."
"No." - dice sorridendo uno dei soci - "Oggi siamo a Venezia, per caso o meglio, per far onore ad un nuovo membro veneziano del nostro club. Normalmente ci troviamo a turno presso una qualche sede dei soci, che ora cominciano a diffondersi anche oltre la nostra regione. E comunque l'idea non è partita da qui..."
"Dovevo cambiare auto."
- interviene seccamente l'uomo dal volto luminoso -
"Era da molto che desideravo prendermi una bella Suv,
spinto soprattutto da moglie e figli, devo dire.
Quando uscì la X5 della BMV, una voce interna mi ripeteva che fosse troppo poco umile prendere una macchina del genere, così optai per una "normale" monovolume della Volkswagen, la Sharan.
Fui soddisfatto della mia saggezza e mi confermai che era stupido dare tutti quei soldi alla multinazionale di turno.
Ci sfruttano già anche troppo.
Non cadrò mai in quella trappola di ..."
Segue una breve pausa e poi esclama dolcemente guardando il soffitto:
"...Vanità delle vanità!"
Poi continua spiegando:
"Poi uscirono la Cayenne della Porsche e la Touareg.
In men che non si dica la città viene invasa da questi tipi di auto. Un giorno c'ho visto anche un mio dipendente...
per non parlare del figlio del mio vicino!"

- prosegue tra lo scandalizzato ed il divertito -
"Infine ecco che esce la Q7, a ricordarmi il sogno dei miei ventanni, quando impazzivo per la mitica Q4."
- dice guardando in alto verso sinistra -
"Costa 4.000 € in più, ma offre anche 30 cm, una fila di sedili e 10 cavalli in più."
- occhi ancora in alto e sguardo pitagorico -
"Finalmente ho deciso. Sarà una sorpresa per casa!
Mi pregusto il divertimento ...
e ancor di più il prestigio agli occhi di mia moglie... Ultimamente ho perso qualche punto. Qui ci vuole "un coup de theatre", come quand'ero fidanzato!... Ah, che bei tempi quelli.
Anche con i miei figli ultimamente sono stato po' latitante. Si devo recuperare un po' di smalto."

"L'indomani va alla concessionaria della Q7, immagino..."
"Esattamente." - sibila assorto -
"Chiedo il prezzo della Q7, prendo 80.000 euro e faccio conto di averla acquistata."

- pausa di punto di domanda nella mia faccia -
"Nel senso che per la mia mente è come se quella volta l'avessi veramente acquistata:
tanto... viviamo per la gran parte della nostra vita immersi nel mare dell'illusione più buia e profonda...
Illusione in più, illusione in meno... Non cambia poi un granchè, tutto sommato!
Chissà che invece non arrivi l'occasione di risvegliarmi ed iniziare a ritrovare me stesso.
Fatto sta che mi prendo un'altra monovolume Sharan da 30.000 euro, che è lì in offerta alla concesionaria e i 50.000, che risparmio, li dò a chi ne ha bisogno!"
"Se ho capito bene, ha preso un'auto "minore", donando la differenza così risparmiata, ad un fondo per opere benefiche.
Direi che si tratta di un evento assai imprevedibile o raro, se proprio non lo vogliamo chiamare un ...miracolo, per un ricco!"-
"Non sono un ricco, o se lo sono, non molto di più di milioni di altri italiani come me. Ma il miracolo è un altro e forse l'ha fatto un Cd. Il più bello infatti è ciò che viene dopo.
Si sa che attorno agli affari si crea sempre una certa cerchia di amici ...e non è raro fare a gara, più o meno tacitamente, a chi si compra per primo l'auto più nuova, più bella e più costosa.
Non vi dico la sorpresa degli amici, quando l'indomani ci troviamo al bar per festeggiare e mi rivedono con la solita macchina, e per di più nuova e fiammante!"
"Immagino la scena... e allora?"
"Bisogna sapere che la macchina vecchia, quella appena venduta, godeva nella compagnia di un certo appeal: la chiamavano Bat-mobile.
Spesso per motivi d'affari giriamo insieme l'Italia. La prima volta per caso ci siamo trovati a farlo con questa auto. Rispetto alle altre consuma poco e tutto sommato è altrettanto confortevole, veloce e sicura."
"Fatto abbastanza singolare, visto la "stazza dei macchinoni", che probabilmente ognuno di voi normalmente esibisce ..."
"C'è stato un qualcosa di più in quel primo viaggio, un qualcosa di indefinito, che ha lasciato nel cuore una traccia indelebile.
Fisicamente è stato un viaggio come tanti, invece tutti lo ricordano come un viaggio particolarmente breve, leggero, veloce, sicuro, sereno, piacevole.
"Cosa è successo di particolare?"
"Durante il viaggio uno di noi ci ha fatto ascoltare un Cd, un Cd speciale, che poi abbiamo riascoltato e continuato a riascoltare per tutto il viaggio. Musica e parole magiche, che ci fanno volare ... in tutti i sensi.
Oggi tutti siamo convinti, che ascoltare questo Cd durante la guida, oltre che rendere il tempo assai piacevole, preservi tassativamente da incidenti e preservi i punti ...
della patente!"
"Curioso questo Cd! Scommetto che si tratta di ..."
"Si chiama musica del cuore, ma non ricordo il nome del cantante. In fondo penso non sia importante il nome; messaggio e personaggio non coesistono in questo nuovo mondo... il mondo del cielo quaggiù.
Fatto sta che in un primo momento, quando non eravamo ancora ben consapevoli, abbiamo dato tutto il merito della situazione alla macchina, la "bat-mobile". Così è nato a livello quasi impercettibile ed involontario un nuovo mito.
Quando ho ricomprato la stessa macchina, è come emersa all'improvviso, da chissà quale segreto territorio della nostra mente, questa strana voglia all'emulazione di una tale buffa impresa. All'inizio è stato come uno scherzo, una cosa non voluta, eppure oggi continuiano a ricevere nuove offerte di adesione.
In pochi mesi ne abbiamo ricevute oltre un centinaio ..."

"Un centinaio? ... Poveri concessionari Audi, questa è una vera e propria catastrofe!"
"Il nostro Club è un po' atipico... - soggiunge subito un altro -
Dispone di grandi risorse, ma non ha sede, non ha statuti, non ha organigrammi, non fa pubblicità, non ha capo, o almeno diciamo che non l'abbiamo mai...visto,
in carne ed ossa!
Inoltre i soci possono essere anche occasionali, senza alcuna formalità di entrata o recesso."
"Allora come reclutate i soci?"
"Possono essere occasionali compagni di viaggio, magari un vicino di sedile durante qualche viaggio dalla Cina o da Dubai , piuttosto che da Milano o Roma. Oppure ancora una cena d'affari, un cliente, un fornitore, un amico, un malato miracolato..."
"L'altro mese
- interviene un terzo - mi ha fermato un poliziotto sulla tangenziale, in uno di quei rari momenti in cui si riesce a viaggiare oltre i 50 all'ora. Viaggiavo a 115 km orari e ha dovuto ritirarmi la patente, visto che ero stato registrato dagli strumenti elettronici di bordo." ( n.d.r.: si trattava di un'auto civetta munita di autovelox mobile).
"Ma il Cd?..."
"Eh! A dimostrazione della teoria, quella era una delle rare volte, che stavo ascoltando la radio, invece del Cd...
A un certo punto è sfrecciata una Q7 ad altissima velocità.
Non hanno potuto nemmeno puntarla, non c'è stato il tempo materiale.
Insomma, per farla breve, sarà stato perchè colpiti dalla mia serenità, sarà stato per la nostra comune ammirazione di quella macchina, emersa in quel contesto, l'occasione si è trasformata in un'opportunità per stringere un'amicizia ed ora anche lui è un socio del club.
Ha detto, che quando cambia macchina, verserà il suo contributo, intanto si rende utile con i suoi talenti..."

"Certe volte non arrabbiarsi, ti permette di cogliere la vera ragione dell'evento che ti accade!"
" Certo, ...e ti permette anche di trasformare un evento, che all'inizio si presenta spiacevole, in un reale momento di vita bella e utile."
"Ma come impiegate tutti quei soldi?!"
"Le possiamo solo dire, che li usiamo per cercare ancora... cielo quaggiù!"

"Facendo 2-3 conti, dovreste disporre di una bella sommetta, perchè non la utilizzate per qualche opera importante. Non vi sembra che ce ne sia bisogno?"
"Dio ce ne scampi! Così magari diventi socialmente importante. Senza contare la quantità di risorse, che dovresti sprecare in burocrazia, tasse...
No! Meglio vivere al presente e nell'anonimato più profondo, nelle piccole cose del quotidiano, magari ispirati dall'ultimo sogno fatto questa notte, piuttosto che dall'ultimo incontro fatto "per caso"."
"Ci dica almeno un solo intervento... importante!"
"Una famiglia povera con 6 bambini, dove sono capitato in modo e situazioni totalmente impreviste,
con una torta... importante a portata di mano.
Non dimenticherò mai quegli occhietti felici di fronte a quella torta, un evento molto raro nella loro vita ...
Questa è l'opera più importante, che ho compiuto finora!"
"...Ma tutto questo quanto è' contagioso?"
"Nel mezzo del cammin di nostra vita, può capitare, soprattutto nel mondo imprenditoriale di successo, che ci si ritrovi ad alzarsi un mattino un po' stanchi o comunque demotivati nel fare le solite cose, incapaci di trovare nuovi stimoli.
Questa esperienza è come partecipare ad una magia con ... entusiasmo di bambini.
L’obiettivo è regalare a chi ne ha bisogno momenti di bellezza pura generatasi dalla mera gratuità.
Una timida santità sembra riempirti il cuore.
Insomma ci si sente proprio bene, a fare del bene.
Non c'è paragone con la vita di prima, tutta impegni di corsa alternati a brevi fughe illusorie dallo stress..."
"Non vi sentite male a "dilapidare" patrimoni costruiti in tanti anni di sacrifici...?"
"Cinquantamila euro sono una bella somma, ma non sono poi tutta una vita... Anzi sono convinto che bisogna darsi da fare a dare via almeno una buona parte del tuo patrimonio, per non arrivare impreparati a quel momento che meno ti aspetti, quello del trapasso nel regno di Dio."
"Ma il regno di Dio è qui ed adesso!"
"Guardi, mi ha rubato il tempo. Ho avuto anch'io nello stesso suo istante la sua stessa intuizione o aspirazione.
La saluto corro a fondare un nuovo club,
quello dei patrimoni-azzerati!!!"

Esco nella nottata buia avviandomi verso casa, la nebbia umida soffia dalla laguna, avvolgendomi sviluppa la sua incredibile magia. Resto incapace di valutare la portata di questa serata così singolare, ma sento calare una linfa tiepida, che mi abbevera il cuore.
C'è in azione una grande forza vitale e silenziosa, determinatissima a vincere, impegnata in una grande lotta senza precedenti, alla quale ognuno di noi può dare un contributo determinante.
Però ...
Diavoli di ricchi....che cosa non si inventano, pur di non pagare le tasse!

8. Il Nord Est alla riscossa sui mercati mondiali.

di Trinity Neo - novembre 2006

La notizia arriva diritta dalla stanza dei bottoni del ministero delle finanze, ancora una volta protagonista un'impresa del nord-est.
Prima irruzione in grande stile della guardia di finanza qualche mese orsono, in una brillante piccola impresa di questo nostro nord-est dei miracoli. Sotto la lente di ingrandimento del fisco sono finiti una notevole serie di movimenti di merci e persone, giudicate anomale viste le contropartite di poco denaro, troppo poco denaro tra Italia ed alcuni paesi africani.
Sembra addirittura che l'invito pressante al controllo dell'azienda provenga direttamente dall'Intelligence U.S.A., la signora Cia in persona.
Si mormora che sull'altra sponda dell'Atlantico qualche importante C.E.O. (Chief Executive Officer - i grandi capi delle Corporations multinazionali) abbia sbattuto i pugni sul tavolo all'incessante ripetersi del nome di questa piccola impresa veneta. E' raro che colossi multinazionali restino ripetutamente a bocca asciutta in affari e quote di mercato, che sfumano in modo ...imprevisto in mercati, dove sulla carta operano in regime di quasi monopolio.
Pochi giorni fa è stato eseguito un secondo controllo della guardia di finanza, dopo che il primo non aveva riscontrato alcuna irregolarità. Questa volta la verifica è eseguita sotto diretto coinvolgimento di ufficiali in alto grado.
Ora si parla di accuse gravissime: immancabili le triangolazioni finanziarie con i paradisi fiscali, molte operazioni illecite, soprattutto si cerca di fare luce sul ruolo dei militi, che hanno svolto il primo controllo e che ora risultano quasi tutti a libro paga nell'impresa veneta.
La sensazione è che siamo di fronte solo alla punta dell'iceberg e che si stia andando incontro a scoperte sconvolgenti, quanto riservate.

Altre informazioni non filtrano, questa volta la maglia dei controlli e della riservatezza è inusitatamente stretta. Qualcosa mi dice che siamo di fronte un'altro caso eminente di questo mio peregrinare alla scoperta del silenzioso mondo del cielo quaggiù.
Mi metto subito sulle tracce ed anche questa volta il mio fiuto da segugio di razza mi porta spedito in faccia al protagonista. So che molti paesi africani non possono permettersi facilmente ambasciate ed uffici consolari in giro per il mondo. Conseguentemente "aprono" una piccola scrivania, che funge poi da recapito e punto di riferimento per tutto un mondo di persone africane di un certo livello, che definirei "dignitoso". Quasi sempre questo sito lo trovi presso la sede italiana di un'impresa privata, con la quale qualche ministro di un certo paese africano è "in affari". Mi sono guardato un po'in giro alla ricerca di zone della nostra città dove si vedono bazzicare africani distinti, magari nei dintorni di aziende tipicamente legate al business con il mondo africano, quello del legname per esempio.
Detto, fatto.
Dopo pochi giorni sono già in grado di trasmettervi l'intervista con un altro grande attore di questo nostro "nord-est alla riscossa". Come sempre grande creatività ed originalità di un imprenditore, accompagnato dal solito ..."much ado about nothing"!

"Sig. Gianni, prima di raccontarci il suo presente, ci può dire com'è iniziata la sua storia in terra d'Africa?"
"Sette anni fa sono partito per l'Africa con un bel peso sul groppone: una diagnosi di pochi mesi di vita per una grave forma tumorale, apparsa all'improvviso. Ci sono andato per realizzare un mio sogno nel cassetto, cioè per fare qualcosa, che avrei sempre voluto poter fare, prima di morire. Prima di allora non ero mai riuscito a trovare la motivazione sufficiente. Qui in Italia mi attendevano solo chemio, radio ed una condanna improcrastinabile."
"A quanto pare la procrastinazione è avvenuta...!"
"Ringrazio Dio in ogni istante per tutto quanto è avvenuto dopo e per tutto quello, che continua a divenire. Non solo è scomparso il motivo della condanna, ormai già dimenticato. Piuttosto ringrazio perchè la mia vita inizia proprio ora ed è stupenda! Auguro a tutti una felicità così intensa".
"Che cosa ha potuto fare lì in Africa, che non poteva fare qui in Italia?"
"Naturalmente il contatto integrale con la natura. Pensi che in Italia non potevo nemmeno seguire la mia passione e cioè fare una camminata in montagna la domenica: una volta i figli da portare a calcio, l'altra volta la moglie, che preferisce il mare...
Nel lavoro ero un uomo temuto e rispettato, ma avido e "prenditore". In quell'ambiente non si può mai mollare, non ti è permesso mai di essere generosi, come invece sento essere nella mia natura.
Infine spendere i soldi per esempio, qui in Italia accumulavo e... avevo ben poco tempo per spendere!"
"Insomma ...finalmente libero?"
"Si, in pochi mesi, forse una paio d'anni al massimo, ho dilapidato una fortuna, soprattutto dando gratis ai molti bisognosi, una condizione che direi accomuna quasi l'ottanta per cento della popolazione. Eh si, per loro sono stato proprio la provvidenza caduta dall'alto.
Con il senno del poi questo si è rivelato provvidenziale anche per i miei figli. La scomparsa dell'eridità alla fine si è trasformata in opportunità. Li ha aiutati a tagliare i loro cordoni ombelicali, a trovarsi una loro strada..."

- con voce assorta e sguardo lontano -
"Si, si sono arrabbiati un po' all'inizio.
Ma tanto erano già abbastanza arrabbiati per conto loro ...
Forse non sono stato proprio un buon padre ... troppo impegnato a dimostrare al mio, che ero uno tosto.
C'era tempo solo per il lavoro."
"Scommetto che adesso va meglio con loro, vero?"
"Certo, è cambiato tutto... è incredibile come basti poco, per trasformare un rapporto in famiglia.
Basta parlare poco (nel senso di dare ordini o fare richieste e raccomandazioni).
Quel che conta è fare."
"Torniamo alla sua storia: eravamo rimasti alla fortuna dilapidata in poco tempo."
"Si, tanto che ad un certo punto ho perso il senso del tempo. Non ci crederete, ma sono passati ben di più di quei due-tre mesi, che mi restavano da vivere e ad un certo punto mi son reso conto, che me ne ero completamente dimenticato!..."
"Dimenticato.
Effetto della vecchiaia?"
"Vecchiaia no, saggezza forse.
Ho fatto spazio: ho tolto le preoccupazioni e man mano che davo, riempivo di gratitudine.
Direi soprattutto serenità.
Tanto è vero, che ad un certo punto ho finito i soldi e non ho provato la minima ansia.
Incredibile, non riesco ancora a crederci...Intendo dire, che le cose possano cambiare così in fretta. Mi sembra un miracolo, eppure tutto scorre così naturale, come se dovesse per forza essere così..."
"Allora quando ha finito i soldi, che ha fatto?"
"E' a questo punto che la storia si fa ancora più divertente!"
"Lo immaginavo, è sempre nel sano divertimento, che si nutrono il desiderio e poi le emozioni, a cui seguirà la gioia. In questo stato Dio è con noi, diventiamo creativi e questa immaginazione ci conduce ad ogni guarigione, da cui scaturisce ogni nostra azione.
Mi scusi la riflessione, mi sembrava un punto molto importante da cogliere, questo, visto che abbiamo sorvolato sulla sua miracolosa guarigione.
Continui pure la prego, a raccontarci la sua storia divertente."
"Nei mesi precedenti con la mia spensierata attività filantropica, avevo messo in circolo tanti soldi. Questo in un ambiente, quasi immobile o comunque molto lento, forse da millenni. Il risultato è che si è creato molto fermento.
In qualche modo ho aiutato a mettere in moto molte attività: chi si è messo a fare giardini, così per il solo piacere di vedere verde, dove prima c'era secco. Chi si è messo ad installare impianti solari, che lì sono molto utili per cucinare, visto che la legna lì sta scarseggiando, dopo anni di deforestazione. Chi si è messo a costruire i famosi impianti di irrigazione a goccia, dai risultati agricoli stupefacenti. Chi ha aperto negozietti, chi ha iniziato piccole attività artigianali, come per esempio i falegnami per fare e le imprese per impiantare gli steccati per gli animali. Chi il meccanico, chi ha potuto mettersi a fare l'insegnante... Insomma è stato tutto un germogliare e susseguirsi di attività una-tira-l'altra.
Con buona pace di chi insiste a presentarci gli africani, come un popolo pigro ed inattivo!
Oltre a tutto ho potuto notare, che nessuno sembrava interessato ad accumulare o a diventare ricco. Si faceva solo il necessario e molto si faceva solo per piacere.
Ricordo che questa cosa mi colpì molto."
"Si, ma ad un certo punto i soldi sono finiti, e allora?"
"A questo punto mi venne un'idea, che mi sembrò semplicemente naturale.
Sarà perchè lì ero conosciuto da tutti: si tratta di una località abbastanza isolata ad un centinaio di chilometri dalla città. Sarà perchè ormai avevo acquisito credito tra la gente, sarà per chissà quale altro strano meccanismo, fatto sta che cominciai a battere moneta...in senso lato."
"Come...!?"
"Si, ho iniziato a rilasciare fogli di carta, da me controfirmati, dove promettevo di scambiare controprestazioni future rispetto ai beni, che "stavo acquistando" in quel momento a fronte di quel mio "certificato", che rilasciavo come garanzia. Il bello è che la gente accettava volentieri questi miei fogli di carta e ne accettava proprio di tutti i tipi. Sembrava non esserci limite alla mia ed altrui fantasia!
Pensavo fosse un modo di dimostrarmi la loro riconoscenza, un modo di dimostrarmi, che mi volevano bene.
Con un po' di orgoglio presumevo, che i miei servizi fossero molto apprezzati, grazie all'alto valore aggiunto di conoscenze, tecnologia ed organizzazione, che incorporavano... "
"Ed invece ...nulla di tutto questo, suppongo..."
"Proprio così. Questa ormai è storia attuale e la gente dimostra di amare questo sistema.
Lo ama e basta, senza farsi alcun problema, alcuna domanda. Come se tutto il mondo funzioni così da sempre.
Del tutto involontariamente la mia iniziativa ha scatenato una reazione a catena, che sembra non fermarsi più. "
"Una vera e propria moda dilagante diremmo qui da noi..."
"Di più...
Si propaga non solo tra la gente del villaggio, ma anche ai villaggi vicini.
Calcolo che avvengano in questo modo non meno dell'ottanta per cento dei pagamenti in questa remota e dispersa località della terra. Dico l'ottanta perchè alcune categorie sociali ne sono strettamente escluse, come i singles, per esempio. Per un'altra piccola parte restano sempre necessari dei contatti con il mondo esterno, con cui si scambia ancora contro moneta tradizionale. In altri casi come per certe prestazioni più complesse, o che vanno oltre le proprie possibilità di impegno, permane ancora la necessità di ricorrere alla vecchia carta moneta, garantita dai banchieri."
"Beh, a ben pensarci è comprensibile, che un essere umano preferisca la propria firma e quella di una persona che conosca, piuttosto che quella di un assolutamente anonimo governatore di una banca centrale o peggio ancora, di un presidente impresso su una banconota di un qualche stato lontano diverse migliaia di miglia."
"Certo anche a me ispira più fiducia, poter guardare una persona negli occhi e concludere tutto direttamente, senza bisogno dei vari istituti di interposizione, che alla fine hanno solo un ruolo parassita."
"Mi consenta di tornare brevemente ad un suo cenno di poco fa: perchè i singles sono esclusi?"
"Questo è un diritto, che può essere esercitato solo dal capofamiglia. Forse perchè un single non ispira altrettanta fiducia di una famiglia. Forse si tratta semplicemente di saggezza millenaria, perchè il risultato pratico è che i figli si staccano molto precocemente dalla famiglia, per farsi la loro e questo è molto vitale per una società. Anche le coppie restano più solide, perchè in questa situazione anche le mogli sono sollecitate a cercare ogni forma possibile di soluzione ad un rapporto in crisi, senza mettere in discussione la figura direttrice del maschio. Anche questo, per quanto discutibile, sembra che di fatto contribuisca a dare un buon esito di vitalità e solidità alla struttura sociale, di cui si compone questa comunità."
"Non oso pensare a cosa succederebbe, se si applicassero questi principi oggi, qui in Italia..."
"Le dirò che in Africa è comunque tutto "facile". La gente è semplice, non esiste ricchezza e quindi non esistono sovrastrutture. Niente pressione fiscale, burocrazie, quindi niente strumenti di controllo, niente legge. Di fronte a scarse mentalità precostituite, si vive più facilmente al presente."
"Diversamente dall'Italia dove ho sentito dire, che stiate facendo fronte a dei seri problemi.
Cosa siete venuti a fare qui in Italia? E soprattutto chi ve l'ha fatto fare, visto che lì va tutto così bene?"
"Anche qui si è trattato di un processo assolutamente naturale. Siamo tutti interdipendenti e quando un fenomeno cresce, prima o poi, più o meno gradualmente,
tutti ne veniamo a contatto.
Allora non è più possibile prevederne le conseguenze. Sono nelle mani di Dio. Mi limito a guardarne i frutti. Se è opera Sua, ci penserà Lui se
e come portarlo avanti."
"Cos'è successo dunque finora?"
"Di tutto...
Però a questo punto in Italia non sono più io l'elemento catalizzatore di questo fenomeno. I fatti mi hanno trasceso.
Siamo "calati in Italia" un paio d'anni fa, in modo molto discreto.
Il problema immediato da risolvere era che alcune famiglie avevano accumulato un po' troppi certificati di debito e si sono rivolti a me per un po' di aiuto o consigli su come potere acquisire maggiori conoscenze e capacità per far fronte agli impegni. I primi che venivano ho cercato di aiutarli io, poi il loro numero si è allargato oltre le mie possibilità. Così è nata l'esigenza di farli venire in Italia per più o meno brevi
(e regolari) permessi di soggiorno, utilizzati per lo più come studio o attività di formazione."
"E allora come mai tutti questi controlli della guardia di finanza?"
"Il problema è che alcuni si sono messi ad esportare prodotti africani contro importazione di prodotti italiani. Purtroppo tra i prodotti africani esportatati alcuni prodotti di maggior successo erano e sono prodotti medicinali, assolutamente naturali e che sembra abbiamo effetti molto validi, visto il loro successo. Questo tipo di prodotti ha causato qualche movimento tra le alte sfere delle potenti case farmaceutiche, evidentemente preoccupate non tanto delle irrisorie quantità, da noi trattate, quanto piuttosto dal fatto, che tutto ciò potrebbe potenzialmente costituire un pericoloso precedente.
Una ulteriore dose di difficoltà viene poi posta dallo stile con cui si diffondono questi prodotti e soprattutto per il fatto che sui costi di questi prodotti sembra non gravare il "costo lavoro" ed i costi fiscali. Vi immaginate un qualche ufficio delle imposte impegnato a determinare l'i.v.a. su un certificato, che dichiara la tua promessa di aiutare, di fatto gratuitamente, Tizio ad aggiustare una porta di casa?"
"In effetti è un bel problema, dato che la legislazione fiscale moderna non è più adeguata ad un sistema che rasenta il baratto!"
"Poi con questo sistema viene svuotata la norma, che obbliga all'utilizzo del canale bancario per i pagamenti, dato che non si verifica alcun movimento menetario!
E con BASILEA 2, come la mettiamo?
Aggiunga il fatto, che questi africani si sono messi a praticare questo sistema candidamente e su ampia scala anche qui in Italia... Per loro è tutto naturale, vagliele a spiegare tu le nostre complicazioni, se sei capace!"
"La guardia di finanza cosa dice?"
"Noi non possiamo certo rispondere per tutte quelle centinaia di africani, che operano in modo autonomo, solo perchè hanno qualche contatto, regolarmente registrato con noi.
La Guardia di Finanza afferma che c'è un serio problema di concorrenza sleale, io però non vedo dove stia questa supposta slealtà. Le nostre società operano alla luce del sole, i bilanci sono reali, perchè esprimono tutti i reali movimenti avvenuti. Ho dato stretto mandato ai nostri commercialisti, che siano strettamente formali e rigidi nella sequela di tutte le mormative fiscali italiane ed internazionali. Anche la guardia di finanza stessa ha dovuto complimentarsi per i conti delle nostre società così perfettamente regolari."
"Beh certo, se li confrontano con quelli delle grandi società internazionali, di cui Parmalat &C. sono solo una piccola punta dell'iceberg, sono convinto anch'io che non ci sia storia. Ma come mai si vocifera, che gli uomini delle fiamme gialle, esecutori dei primi controlli, siano ora nei vostri libri paga: non le sembra un po' sospetta la cosa?"
"Devo dire che questa cosa ha sorpreso anche me.
Oltre che complimentarsi per la nostra organizzazione, il comandante si è limitato a dichiarare che in un'azienda così lavorerebbe volentieri anche lui. Tutto qui.
Dopo qualche tempo ho saputo che un altro ex-dipendente delle fiamme gialle o forse due, questo non l'ho ancora appurato, prestano opera di volontariato presso un'associazione, con la quale collaboriamo."
"Ora avete un altro controllo in corso?"
"Si, questa volta sembra che sia perchè il fenomeno si stia allargando anche ad alcuni gruppi di popolazione italiana, almeno così ci hanno detto. Ma di questo siamo assolutamente ignari, anzi a questo punto siamo stupiti di come questa cosa possa divenire così contagiosa.
Ripeto che non possiamo essere responsabili dei comportamenti, che altri cittadini decidono di porre in essere in tutta e completa loro autonomia."
"Ho sentito che questi fantomatici certificati, che fate girare, si chiamano "coriandoli".
"Non sono fantomatici, bensì semplici pezzi di carta.
E' un processo che funziona da solo per suo conto. Noi non li facciamo girare, li girano le persone in piena e completa loro autonomia e quando siamo coivolti noi, provvediamo a registrare tutto contabilmente in stretta sequela della normativa fiscale ivi vigente.
Quanto ai coriandoli il nome deriva dalla lingua swahili, parlata da un popolo che ama vivere in un clima di festa. Lì è entrata la mentalità del Vangelo sull'esempio di Gesù, il Dio che non perde occasione per farci fare festa, che ci invita a banchetti, dove addirittura come dice l'evangelista Luca (12,37) il padrone passa beatamente a servirci...
Noi in Italia li chiamiamo coriandoli, ma in swahili li chiamano "pezzettini colorati di cielo". Penso che il significato sia alquanto diverso, ma va bene così...
Le serve altro?"
"Un'ultima battuta per concludere, che cosa l'ha colpita di più in tutta questa esperienza così singolare?"
"Direi plurale, più che singolare ...anche se siamo solo agli inizi.
La cosa che mi colpisce di più è il modo di fare scuola ai bambini, che vedo laggiù. Penso che abbiamo molto da imparare e spero di avere altre occasioni per potervene parlare.
Quanto a me ricordo il momento chiaro in cui di fronte alla morte ho smesso di avere paura, da lì ho incominciato ad essere me stesso."
"Grazie!"

9. Padova, serva inutile.

di Trinity Neo - maggio 2007

Nuda di fronte al tracollo della sua immagine.
Da un anno, infatti, Padova è alla ribalta nazionale per fatti tutt’altro che allegri!
Luglio 2006: capitale della guerriglia urbana per bande con la conseguenza di diversi pestaggi, ferimenti, devastazioni di auto in sosta e diversi arresti.
Settembre 2006: capitale dei nuovi “muri”, simboli di resa e divisione. Anche i cittadini padovani possono provare sulla loro pelle gli effetti di quelle Politiche della Paura che creano un mondo diviso.
Ottobre 2006: riaprono le università e si riaccende il "caso spritz";
i giovani bevono e pisciano dappertutto senza ritegno, mentre i diciottenni consumano sempre più tabacco, hashish e marijuana.
Dicembre 2006: capitale delle “famiglie omosessuali”.
Febbraio 2007: capitale del nuovo terrorismo con perquisizioni, sequestri di armi, arresti e nuove br.
Maggio 2007, storie di questi giorni: capitale della prostituzione ma anche, oltre che prestigiosa sede del Centro Oncologico Veneto, capitale delle cure alternative e sempre in materia di salute, capitale "dell'indisciplina".

Tra il perplesso e l'insofferente, non si capisce bene come il cittadino padovano tolleri senza troppe preoccupazioni quanto sopra riportato.
Qualcuno giura che da queste parti molti hanno imparato a filtrare le notizie, guardando in modo disincantato a quanto viene passato giornalmente dai vari mass media: se si dice che tutto va male, allora vuol dire che tutto va bene!.

Tra le città del nord sembra che Padova sia ormai in cima alla speciale classifica della disaffezione verso i mass media e questo atteggiamento di "lettura al contrario" potrebbe rappresentarne conferma. Ma ciò non toglie che possa esistere da parte dell'industria dei mass media un interesse specifico a presentare Padova in questo modo. Nulla ci impedisce dunque, di cercare di capirne di più: c'è qualcosa sotto!?

Un padovano non sa se ridere o se piangere quando pensa ad una cosa: il tram.
Deliberato nel ’99, bocciato da un referendum popolare, che ha fatto perdere la poltrona all’allora sindaco di sinistra.
Costruito poi dal sindaco di destra, votato grazie al voto anti-tram (ambedue i sindaci condividono poi le poltrone di importanti consigli di amministrazione di società private...).
Inaugurato infine in tutta fretta l' 8 giugno del 2004 dal presidente Berlusconi in persona.
Il problema è che questo evento, ...trasformato in ...una farsa grottesca e ridicola, è rimasto impresso nell’immaginario collettivo dei Padovani e non solo di quelli... Berlusconi tranviere che ride, sorriso da clown per spettacoli bidoni, ha inaugurato un tram fermo e ancora molti ridono al solo pensiero. Pensate che mancava la linea aerea e il mezzo è stato trainato avanti e indietro.... da un trattore agricolo. Il fatto è che questo benedetto tram è entrato in funzione solo tre anni dopo, facendo lievitare i costi (ma questi impotenti consigli di amministrazione sono poi sufficientemente competenti?) di una barca di miliardi, ma ancora in questi giorni continua a deragliare. Questo tram si è lasciato dietro una tale scia di danni fisici ai cittadini, che è seconda solo alla tipica serie di immense scie chimiche, che sempre più spesso chi si sveglia di buom mattino, trova lassù sul cielo: rotaia assassina, una rotaia unica ed enorme, con ciclisti distrutti a centinaia e signore con tacchi impigliati e caviglie gonfie come quelle degli elefanti.
Tanto è vero che è nata anche una Associazione vittime del tram di Padova , come abbiamo visto in questi giorni su "Striscia la notizia", di fatto il nuovo tribunale istituzionale per i cittadini dell'Italia moderna.
Padova, si sa, è città famosa per i lunghi portici, che permettono, anche se piove, il passeggio in tranquillità sotto i portici che un catasto napoleonico del 1811 misurava con ammirazione in 24 km (che si sappia solo Bologna ne ha di più lunghi). Sempre a testimonianza di certo tipo di cultura proprio di queste terre, Padova è stata anche storicamente la prima città d’Italia ad essere in testa alla speciale classifica delle piste ciclabili. Oggi invece Padova, grazie al tram, sta passando alla storia come la città dei più estesi divieti alle bici.
Così il tram, nato per diminuire l'inquinamento da traffico, per ora ha solo tolto dalla circolazione ... le bici.
Molti dicono che a Padova il tram non potrà mai funzionare.
La storia del metrotram di Padova è emblematica: non c’è modo di fare andare i padovani su una rotaia prestabilita. I padovani è meglio lasciarli liberi, ed accettare la loro naturale perdisposizione a vivere fuori dai ranghi. Già in passato da questa pagine, ho espresso il concetto per cui ciò che vediamo avvenire oggi nel mondo fisico, era già accaduto nel nostro mondo psichico ed ancora prima in quello spirituale. Questo vale per il singolo e ugualmente per le comunità.
L'esempio del tram a Padova non sfugge a questa regola e ben si presta quale descrizione simbolica dello spirito, che aleggia tra i padovani.
Spirito di interdipendenza certo, ma principalmente congiunto allo spirito di autonomia !

altri dati su Padova:

In tema di rifiuti, e' Padova ad aggiudicarsi il primato nella raccolta differenziata: nella citta' veneta nel 2006 si e' toccato il 39%.




Questo sistema dei divieti e delle proibizioni viene qui sopportato sempre con maggior stanchezza. Basta pensare a questo curioso, nonché alquanto simbolico episodio della nostra storia. La dice lunga sulla vocazione al movimento fuori dagli schemi dei padovani e sulla loro visione … prospettica:
nel 1919, durante la prima fase di quel processo che li porterà entro un secolo a dirigere il mondo, gli Stati Uniti vietano la vendita di alcolici, subito imitati da Norvegia e Finlandia. Gli effetti del proibizionismo sono micidiali (contrabbando, alcolismo, malavita) ma la legge viene abrogata solo nel 1933 (anno in cui Padova, città di movimento, inaugura la sua prima autostrada, una delle prime in assoluto: la Venezia-Padova con quasi 150.000 veicoli il primo anno). E a Padova invece, che cosa succede nel 1919?
Nel 1919, guarda la coincidenza, Silvio Barbieri in occasione della prima Fiera di Padova, lancia un aperitivo, destinato a grande fortuna e che, guarda caso, è un componente principale della ricetta dello spritz, un simbolo della socialità nelle piazze.
Oggi l’Aperol, naturalmente preso dalla solita multinazionale di turno, non è più prodotto a Padova, ma di questo parleremo dopo…
… Torniamo piuttosto ai nostri politici di oggi: stanno seguendo un preciso progetto oppure succede solo che non si rendono conto? Si tratta solo del protagonismo di un sindaco esasperato di sinistra , oppure il tutto è informato da capi così potenti tanto da condizionare anche l’altro partito?
Possibile che di questi tempi non s’accorgano del malcontento e che dell’inadeguatezza del dirigere i comportamenti con il sistema delle multe?
Vero è che da queste parti quasi tutti sono o imprenditori o professionisti o hanno tre lavori, per cui una certa capacità di spesa e sopportazione ancora sussiste. Gli antichi schiavi lasciavano al padrone il 50% del reddito, oggi con un livello di tassazione ben oltre il 50%, i padroni di oggi continuano incuranti a far imporre nuovi divieti e conseguenti prelievi (autovelox a trappola, multe per traffico e anti-smog, multe per gli spritz o per …le prostitute).
C’è chi è convinto che il vero senso dell’ordinanza “anti–prostituzione” è anche quello di depistare l’attenzione dalla situazione disastrosa delle opere pubbliche e dal dramma del dilagare della delinquenza, dello spaccio e della clandestinità in tutti i quartieri della città, nei quali si è sparpagliata e moltiplicata “via Anelli”.
La realtà è che si pratica la politica di togliere ossigeno al sistema, in modo da regolarne e ridurne la vitalità…
Quello che la gente vuole qui sono le soluzioni concrete e siccome queste non arrivano, allora la gente ci pensa da sola! L’unico strumento che resta è quello di avvelenare l’aria da una parte e di togliere ossigeno dall’altra?
E allora di fronte a tutto questo come reagisce la Padova più vitale?

Questa analisi partirà dall’elemento simbolico più vitale in assoluto per l’uomo: l’acqua.
Padova infatti è stata ed è tutt’ora uno dei principali fornitori d’acqua al… mondo.
L’Acqua Vera è da anni il maggior produttore di acqua minerale d’Italia e viene esportata il tutto il mondo. Ma a Padova abbiamo anche in zona industriale una fabbrica della Peroni, anch’essa esportata in tutto il mondo. (si proprio quella a cui il comune ha ceduto un’intera strada pubblica, arteria nevralgica in una zona nevralgica di traffico ed in un momento di traffico nevralgico...)
( clicca qui e cerca “Peroni” )
(speriamo che a quella banca che ha lì la sede, non venga in mente di prendersi Corso del Popolo… altrimenti qualcuno forse finisce anche per dargliela!)
Questa fabbrica è da molti anni il più grosso cliente dell’APS (ex azienda municipalizzata dell’acqua, che sta per finire in mani francesi così come il tram, (la fiera, prima in Italia in diversi settori, e la banca Antonveneta, per la verità finita in mani prima olandesi ed ora inglesi, via svizzeri) ed è dunque ufficialmente il maggior consumatore d’acqua in Padova.
(per inciso anche la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la più antica cassa di risparmio d'Italia è stata presa e dunque non risponde più agli interessi della comunità padovana).
Se l’ Enel per esempio prevede tariffe più alte al crescere dei consumi, sembra invece che per l’acqua valga il contrario, a seguito del criterio forse, che in fondo è lecito praticare degli sconti ai maggiori clienti.
Voi penserete che i nostri amministratori pubblici avranno valutato attentamente il business per la comunità ed avranno sicuramente reinvestito i lauti profitti in adeguate opere pubbliche, giusto ? Invece no, sono finiti direttamente in Svizzera e reinvestiti nelle solite casseforti finanziarie.
… Ah, Padova, Padova... più serva inutile di così!
Che cosa c'entra il cittadino comune con l'Acqua Vera o la Peroni?
Pochi anni ancora e vedremo.
Capiremo anche come e perchè serviva toglierci ossigeno...con l'acqua.
Passiamo ora al solido e cioè al cibo del padovani.

Epicuro, l’antico filosofo greco, diceva che “l'uomo é quel che mangia”!
Scontato che i migliori ristoranti ed il miglior cibo del mondo siano italiani, oggi a Padova in questo momento abbiamo il miglior ristorante d’Italia, il miglior bar pasticceria d’Italia, nonché ripetutamente campione del mondo e Padova costituisce forse oggi il migliore distretto di produzione eno-gastronomica in assoluto, nonchè una delle principali piazze di consulenza (e conquista...) per le maggiori industrie alimentari del Paese.
Cose per soli ricchi, si potrebbe pensare. Invece no, perché sono solo la punta di un iceberg, fatto decine e decine di imprese, che stanno combattendo, come un nuovo Davide contro Golia, una battaglia epica per la nostra salute e la salute dell’ambiente.
Da qui partono quotidinamente e si estendono "pericolosamente" nuove crociate moderne: contro la vanillina per esempio, un pestifero prodotto chimico industrialmente usato al posto della naturale vaniglia, contro i grassi idrogenati nei gelati e nel pane, o nelle merendine dei nostri figli. Ancora contro gli ormoni ed i medicinali sintetici nelle carni e così via con una quantità innumerevole di ingredienti, imposti dalle multinazionali alimentari, che controllano l'80% dei prodotti alimentari mondiali, ma che rendono finti e truccati i nostri cibi, nonchè ...poco sani.
Dall'altra parte invece, una volta bandito ogni lievito chimico, vengono proposti nuovi(o antichi?) modelli: per il pane (e tutti i prodotti da forno) pr esempio, la "pasta madre", che lavora naturalmente per 6 giorni e che il settimo giorno riposa.
Soprattutto si propone l'unico modo di alimentarsi da sempre conosciuto, fondato sulla percezione dei nostri sensi, in primis quello del gusto.
Inesorabilmente così va a cadere miseramente il modello proposto dalla sistema globalizzante dei gusti, fondato appunto sul "mangiare per associazione mentale", anzichè sulla capacità naturale umana di "percepire". Così l'uomo un po' alla volta recupera le propria potenzialità percettiva, che poi estende in tutti i campi della propria attività, riprendendo nelle proprie mani il proprio destino.
Tornando così a dare apriorità alle leggi della natura (e di conseguenza, di chi le governa).
Il problema è, che dietro a poche imprese di successo, ormai uscite dall'anonimato e assunte all'onore della ribalta da parte dei mass media, esiste un piccolo esercito di piccole imprese, che devono lottare quotidianamente contro una serie innumerevole di lacci e lacciuoli. Questi sono dovuti ad all'ignoranza bestiale di una burocrazia e di un mercato, che qualcuno, grazie a questa ignoranza, sembra volere ridurre alla schiavitù. Sorvoliamo sulla proverbiale ignoranza del "consumatore" (già il termine usato dai mass media per indicare l'uomo è emblematico!)... Lo sapevate che i consorzi agrari ed in genere quasi tutte le strutture pubbliche come i mercati ortofrutticoli, i veterinari e le a.s.l. sconsigliano agli agricoltori e agli allevatori le produzioni biologiche? Paventando immani attacchi di parassiti, tossine e malattie catastrofiche cercano di indurre ogni genere di paura. Infine per coloro che tengono duro e hanno il coraggio di sfidare tutto questo (Padova è uno dei principali distretti della produzione bio in Italia) viene riservato un trattamento, che rasenta la persecuzione.
Eppure tutte queste piccole imprese eroiche (fatte di servi inutili), creative ed imprevedibili, lottano, vivono e si moltiplicano, nonostante redditi insignificanti, sostenuti da quella passione ed entusuasmo che solo un credo potente può alimentare. Questa marea montante sta mettendo sempre più in pericolo interessi di portata enorme.
Che sia per queste ragioni che Padova viene sempre più presentata all'esterno come un mostro?
Per questo è prioritario togliere ossigeno a questa realtà?
Come se non bastasse Padova è al centro del Veneto, la principale regione turistica del mondo, dopo l'area di Parigi. Questo significa che un numero crescente di persone nel mondo viene a contatto con questa vitalità e tutto il suo dirrompente "potenziale infettivo".
Ma c'è ancora di più e di ben più potenzialmente pericoloso: a Padova ha sede l'antica Università degli Studi di Padova, che fa parte - con Bologna, Parigi, Oxford e Cambridge - dei primi grandi centri culturali, culla di tutto il sapere del mondo occidentale ( e dove si è laureata la prima donna della storia del mondo occidentale). A Padova l'Università non sorge, come altre Università, "ex privilegio", cioè per speciale licenza di pontefice o imperatore, ma come il prodotto spontaneo della cultura e gente del luogo...
Capito?
Sembra proprio che Padova questo "brutto vizio" non l'abbia proprio mai perso! Padova è tutto un cuore pulsante di radio alternative, siti, riviste, associazioni e società che propongono corsi e conoscezne di tutti i tipi, molti dei quali addirittura gratuiti o quasi (e come li fermi se sono gratis?), tanto che oggi a Padova si può descrivere come un vero sistema parauniversitario ad iniziativa popolare.
Il male è che tutta questa vitalità e tutto questo sapere di "tipo non istituzionale" sta ormai invadendo le provincie limitrofe e non solo, perchè qui ormai cominciano a venire da ogni parte d'Italia. Aggiunto ai 60.00 studenti universitari, qui si sta formando un "esercito della non violenza" (tipico prodotto della libera conoscenza, perchè la libera conoscenza porta sempre all'amore!) di proporzioni e "capacità esplosiva incalcolabile e micidiale"
Che sia anche per questo che qui a Padova l'Ikea ha fatturato il primo anno (oltre ai 10 milioni di euro della ristorazione) un po' meno di "solo" 100 milioni di Euro, contro un budget di 150?
Come mai sempre più gente (anche se non ricca) viene sempre meno attirata dai prezzi bassi?
Capite cosa c'è sotto il fatto che Padova abbia il record di gente (stufa di essere indotta a paure inesitenti) che non guarda più nè giornali nè televisioni?
Che cosa succederebbe se queste frange di facironosi crescessero troppo e soprattutto si estendessero al resto della nazione.. o dell'Europa?
E poi, come si farebbe ad avvisare la gente che abita e/o arriva a Padova, che qui ci sono multe strane, se più nessuno guarda giornali e televisione?
... Soprattutto come si creerebbe il consenso alle multe da parte degli "ignoranti"?
Meglio togliere ossigeno e dare mostri, allora...!
Ma non di solo pane si nutre l'uomo! (Anche se è interessante vedere che cosa c'è sotto al "semplice pane", no?). Lasciamo dunque gli alimenti, che ci hanno portati a tutti questi strani discorsi, per passare piuttosto ad altri tipi di alimenti ancora più piacevoli ed importanti: la musica per esempio.

Secondo voi è possibile che nel 2007 possa accadere un fenomeno (miracolo del moderno villaggio globale?) per cui circa 1 miliardo di persone nel mondo possano cantare canzoni, senza sapere chi ne sia l'autore, senza averlo mai visto, senza alcuna pubblicità, senza che vengano pagati diritti d'autore e senza avere assolutamente idea da dove venga questa musica?
Secondo voi è possibile che vengano pubblicati svariati cd, che girano il mondo, compresi in diverse lingue, essere più "sacri" di "mostri sacri" quali Pink Floyd, U2 e affini, eppure prodotti senza nessun sostegno finanziario e senza nessuna grossa casa discografica alle spalle ?
Ancora può essere possibile che abbiano luogo decine e decine di concerti, anche per 10.000 e più persone, fantastici anche secondo artisti e critici di alto calibro, eppure completamente e sempre gratis, oppure se uno vuole pagare il biglietto, ne decide lui il prezzo insindacabilmente?
Siamo nel momdo dei sogni, a Wonderland, nell'isola che non c'è?
No, signori siamo nella realtà, a Padova esattamente, dove questi eventi sono routine e dove senpre più gente un po' alla volta sta imparando a divenire "serva inutile".
Durante la mia lunga vita di cronista ho girato il mondo e ho potuto intervenire a molti corsi nelle più svariate discipline della conoscenza umana, soprattutto nella comunicazione. Ricordo con entusiasmo certi corsi, in effetti veramente notevoli; uno in particolare tenuto da un famoso istruttore coreano, che mi è costato più di mille euro al giorno, ma ne valeva la pena. I corsi validi comunque non costano certo di meno, in qualsiasi parte del mondo li trovi. Questo pensavo fino a quando non sono giunto a Padova, dove oggi mi sono stabilito innamorato di questa città unica ed irripetibile. Ci sono arrivato seguendo un singolare tam-tam fatto di passaparola, che parlava di corsi fantastici, quasi gratuiti (solo un piccolo rimborso delle spese sostenute per aule e attrezzature). Sono stati i migliori corsi mai ascoltati nella mia vita, peccato averli conosciuti solo ora, assieme agli oltre il migliaio di fortunati, che da tutta Italia arrivano a Padova ogni anno per presenziarvi, dopo liste di attesa di qualche anno.
Fu così che qui a Padova ho trovato, senza cercarla(forse), la più grande realtà di servi inutili mai scoperta: quella del volontariato.

Padova è una città record per il rapporto numero abitanti/numero associazioni. Tra le più note a livello nazionale ne citiamo alcune nate a Padova come Banca Etica (ma per chi non sa mai cosa fare c'è anche la Banca del Tempo) o come i Beati Costruttori di Pace, dove opera Don Albino Bizzotto. A proposito di Don Albino... la chiesa cattolica viene spesso citata dai massa media per gli esecrabili delitti (storici o attuali) commessi da sue istituzioni o da suoi membri (si tratta di infiltrati dai poteri forti, incaricati di inquinarla?). Eppure dopo 2.000 anni è sempre più viva che mai!
Nulla di strano in tutto questo, visto che Gesù chiede che quando io faccio l'elemosina, non sappia la mia sinistra quel che fa la destra:.evidentemente ciò che fa di buono la Chiesa supera di gran lunga il resto, ma resta segreto. Ciò dimostra però, una volta ancora che i mass media sono in mano a poteri pericolosi, nemici del messaggio di Gesù: egli propone gioia e festa, mentre giornali e televisione propongono soprattutto dolore e paura...Come mai i loro uomini non vengono mai incriminati?
Un'amico mi disse qualche mese fa che presto a Padova sarebbe successo qualcosa di grosso sul tema della prostituzione (pensate che un sindaco possa fare, se i suoi capi non sono d'accordo?).Sembra che le grandi organizzazioni di quel tipo di business
( si conoscono bene, ma allora perchè le istituzioni non intervengono alla fonte?)
abbiano dei grandi problemi con la piazza di Padova. Questo a causa dei gruppi che operano a Padova nella lotta contro la prostituzione ( Mimosa, Caritas diocesana, Welcome, Elisabetta d’Ungheria, Il cerchio della vita, Apre, Fraternità e servizio, Gruppo Polis, Adusu, Opal, e cooperative sociali), i quali convincono troppe ragazze ad abbandonare e a denunciare...
Per non parlare di quelle asociazioni come il movimento per la vita, che aiuta in media una donna al giorno, (di cui l’87% non italiane) tra quelle che sono in difficoltà a causa di una gravidanza inattesa, subita o rifiutata. Ottengono aiuto sociale, psicologico, medico, legale e sostegno con servizi (case di accoglienza, baby sitting...) o denaro.
Come mai queste cose non vengono dette dai comuni mass media?
Una caratteristica molto evidente della società attuale è che lo stato (da sempre in mano agli uomini dei poteri forti) si occupa principalmente del controllo degli "schiavi" e degli interessi della propria casta, promuovendo guerre e strumenti per l'inquinamento fisico, psichico e spirituale degli uomini. Dall'altre parte tutti gli uomini che credono nella vita e che in modo sempre più vitale cercano di portare luce.
In mezzo ci stanno "gli schiavi", che vivono nell'illusione più fine e sofisticata di tutti i tempi: quella di esssere liberi.
Pensiamo per esempio alla ricerca contro le principali malattie (vedi ricerca contro il cancro): devono farsene carico le associazioni ed i privati cittadini perchè lo stato, nonostante i più alti livelli di tassazione mai raggiunti nella storia di tutti i tempi, non ha i fondi!?... E quelli che stanzia a chi vanno?
Ai soliti noti.
Certo Padova è un po' recidiva su questa grande questione della libertà di scelta sul tipo di cura delle malattie... Un paio di anni fa abbiamo letto sui giornali la storia del Dr. Roberto Zanella, un grande uomo solo, nonostante la forte difesa da parte dei suoi pazienti, ciò nonostante lasciato solo a combattere (e a morire) contro la gigantesca e potentissima macchina dell'inquisizione della nedicina moderna.
In questi giorni stiamo assistendo sui giornali ad un qualcosa che somiglia ad un "remake" del caso-Zanella. Questa volta tocca al Dr. Paolo Rossaro.
La lezione di Roberto Zanella, deve avere lasciato il segno (Padova svegliati, non puoi farti sempre portar via i tuoi servi migliori!) e questa volta i padovani si stanno muovendo: altri medici e addirittura una radio molto popolare lanciano una campagna con raccolta di firme per la libertà di cura. Sembra di vedere una lotta epica d'altri tempi, di quelle che infiammano gli animi e le fantasie. Un medico povero e benvoluto dalla gente denunciato da un barone primario oncologo tanto ricco e potente, quanto "poco amato" sia dai pazienti che dai propri collaboratori?
Intanto la macchina burocratica non demorde e compie il suo corso.
Una riflessione mi sorge spontanea sui diversi tipi di approccio al paziente (non è certo facile per un medico di oggi, se decide di ascoltare la propria coscienza!):
da una parte basarsi sui classici protocolli, che tendono a collocare ogni persona all'interno di schemi predefiniti, dall'altra sapersi pur rapportare con una persona, che in quanto tale è unica ed irripetibile. Ad ogni medico spetta quella capacità di sapersi ogni volta inventare un nuovo "protocollo personalizzato", adeguato a quello richiesto dalla propria appartenenza all'ordine medico...
Mi vengono in mente questi passaggi del Vangelo:
da Giovanni 16:13 "...quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire".
Da Luca 11:12 "...Quando poi vi condurranno davanti ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi del come e del che risponderete a vostra difesa, o di quello che direte; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento stesso quello che dovrete dire".
Un numero enorme di associazioni e persone gravitano attorno al mondo degli ospedali padovani e delle persone che soffrono. Un mondo difficile done nessuno ha la ricetta della verità, ma dove i padovani si distinguono per la loro grande opera di altruismo e gratuità.
Così come quelle due famiglie, che solo in due hanno deciso di sostenere privatamente e segretamente un'intera comunità rom, gli ultimi degli ultimi.
E tutte quelle famiglie (a Padova sono centinaia con diverse associazioni impegnate), che ad ogni spesa appartano una dose di alimenti per i poveri, che poi distribusicono gratuitamente, tutte le settimane, centinaia di borse della spesa.
E tutte quelle famiglie, che fanno accoglienza... insieme.
Potenza delle potenze ecco perché Padova è pericolosa: un dolore condiviso viene dimezzato, ma una gioia condivisa viene moltiplicata!
(in questa città di antiche università e moderno laboratori si studiano nuove matematiche!) "... Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: "Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare" (Luca 17:10).
Eh si, quello che facciamo qui di buono è solo quanto dovevamo fare. Questa nostra vita a Padova è "solo" una piccola parte dell'eternità e dell'universo, creati da Chi conosce un UNICO tipo di logica. Il resto non esiste: è solo illusione.

OMAGGIO A GIULIANO PREPARATA DI PADOVA:

 

Ecco il testo di un passaggio (tratto da una puntata di Report del 1997), dell'intervista a Giuliano Preparata (uno dei più grandi scienziati del secolo, nato a Padova, candidato al Nobel), ed altri scienziati di livello internazionale, tra cui lo stesso Fleishmann, scopritore dell'effetto fusione fredda.

" Prendiamo un'attrezzatura di questo genere che potrà arrivare a 10 kilowatt. Per questa mi servirà: un grammo di palladio, che sul mercato costa 15-20 mila lire e ho bisogno di un litro di acqua pesante, che oggi costa circa 450.000 lire al litro. Questo oggetto potrà darmi 10 kilowatt che è l'energia necessaria a far funzionare un appartamento grande, per 500 anni.
La cosa formidabile è che questa è un'energia praticamente inesauribile perché una parte su 6000 dell'acqua è acqua pesante.
"

Da questo passaggio si evince una forma di Free Energy, già pronta 10 anni fa...
Fin qui nulla di strano. Nel testo dell'intervista ci sono interventi, tra gli altri, di Emilio Del Giudice (scienziato, amico e collaboratore di Preparata) e molti spunti importanti di riflessione!!!!

IL GIARDINO DEI SEMPLICI OVVERO IL PRIMO ORTO BOTANICO:

L' Orto botanico di Padova è uno dei punti massimi delal città, oltre che uno dei più eccelsi siti di Geometria Sacra d'Italia.
Fondato nel 1545 su un terreno dei Monaci Benedettini di Santa Giustina, è il più antico Orto botanico universitario del mondo tuttora esistente. u istituito, su delibera del Senato della Repubblica Veneta, per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei "semplici", cioè di quei medicamenti che provenivano direttamente dalla natura.

L'Orto botanico di Padova è all'origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l'ecologia e la farmacia.

Non a caso l' Orto botanico di Padova è uno dei punti massimi della città, oltre che uno dei più eccelsi siti di Geometria Sacra d'Italia.


10. I campi non daranno più cibo e non ci saranno più buoi nelle stalle?

di Trinity Neo - ottobre 2007

Abacuc 3:17 "... Infatti il fico non fiorirà,
non ci sarà più frutto nelle vigne;
il prodotto dell'ulivo verrà meno,
i campi non daranno più cibo,
le greggi verranno a mancare negli ovili,
e non ci saranno più buoi nelle stalle;... "


I recenti aumenti dei prezzi su latte e cereali registrati nel mese di settembre rappresentano solo la prima fetta di una serie di aumenti ben più consistenti, che si verificheranno nei prossimi mesi.
Soprattutto si estenderanno a molti altri settori agricoli,
ma non a tutti.
Molti prodotti raddoppieranno di prezzo in pochi mesi, ma non tutti.
Quali e perchè?
Che cosa si nasconde sotto questa formidabile azione speculativa, che cambierà per sempre il panorama delle produzioni alimentari nel mondo, nonchè i nostri consumi?
E' certo che le cose, come oggi le conosciamo, cambieranno profondamente nei prossimi anni. Un'attenta riflessione sulle dinamiche dei mercati e dei loro effetti programmati nella nostra vita di tutti i gioni, ci porta a considerarre che stanno arrivando... le prime cannonate.
Allora è vero che siamo in guerra?
Che sia il caso di muoversi?
Per molti non c'è niente da preoccuparsi.Che ci si creda o meno, la realtà non cambia: si tratta di una battaglia epocale nell'ambito di una guerra cosmica, senza esclusione di colpi, dove ciascuno di noi può fare tutto. Forse anche solo uno di noi può determinarne l'esito finale.

Secondo i mass media ufficiali popolari, la colpa è dei commercianti o dei panificatori, che vogliono arricchirsi sulle spalle della comunità, non paghi dei risparmi dovuti all'evasione fiscale.
Secondo la stampa alternativa le cause sono più complesse: si spazia dalla solita Cina al bioetanolo, dalla siccità alla crisi moderna dell’agricoltura... fino alle speculazioni finanziarie. Strano che nessuno tiri in ballo anche il petrolio. Peccato perdere questa ghiotta occasione per fare un po' di promozione al nucleare: in fondo “Chernobyl“ e le “2 torri gemelle” sono ormai eventi lontani, quasi dimenticati. Vuoi vedere che tutto tace su questo fronte, perché sta arrivando qualche nuovo capitolo?...
Comunque tutti sembrano fare a gara nel distogliere la gente dalla conoscenza della realtà.
Il massimo del “tristemente divertente” l’ho provato pochi giorni fa, guardando una trasmissione televisiva nel prime time di una grande rete nazionale.
Tema: i diversi anelli della catena produttiva-distributiva dei generi alimentari di prima necessità, pane e latte in primo luogo.
Obiettivo: qualche scoop su chi specula a danno dei consumatori.
( … Secondo voi perchè certe questioni vengono poste in modo così complicato? Chi volete che sia lo speculatore in un mercato dove ormai puntualmente ogni settore viene dominato da marche controllate da una-due-forse-tre società? Società formalmente concorrenti, ma che si muovono tutte allo stesso modo: che siano collegate a grande distribuzione e mass media, ovvero supermercati e pubblicità? E magari tutti concentrati in poche mani e forse gestiti da un’unica holding globale?)
La prima intervista è d’obbligo per gli allevatori, che incassano circa 0.30 euro al litro di latte su circa 1.45, prezzo di vendita al pubblico. Si capisce subito che a queste condizioni sono costretti a "fare di tutto" pur di fare quadrare i bilanci.
(… ecco perchè come in ogni altro settore industriale alimentare il termine qualità non è più riferito alle caratterische organolettico-sensoriali di un cibo, bensì a tutta una nuova serie di parametri inventati dal grande capitale tecnologico, dalle leggi, e dal marketing. Ovvero da tipici "fattori di finzione-illusione".
Ciò non toglie che i nostri sensi continuino a funzionare così hanno imparato nell’ultimo milione di anni di evoluzione. Volete che gli ultimi trent’anni di tecnologia siano stati sufficienti per cambiare la natura umana e tantomeno convincere la nostra coscienza e la nostra capacità percettiva, che un cibo-spazzatura possa oggi ritenersi veramente “buono” e “gustoso”…?).
A questo punto la giornalista fa notare che il prezzo di vendita del latte al comsumo lievita di circa il 500% rispetto ai prezzi alla produzione. Il fenomeno viene definito di inaudita proporzione e si lancia alla ricerca delle cause.
Segue un intervista alla titolare di un piccolo negozio di vicinato, tanto che questa si sente quasi in colpa perchè il suo margine è di ben 0.28 euro (ma tutti si dimenticano di evidenziare che da quel margine va in realtà tolta l’i.v.a., che la negoziante deve versare al fisco…) Questa si giustifica dicendo che quel margine le è imposto dalla Centrale del Latte ( di proprietà di un grande gruppo industriale).
La giornalista premette che la Centrale del Latte dichiarerà poi di fare a tutti lo stesso prezzo e quindi quell'intervista diventa rappresentativa di tutto il settore distributivo. Infatti non viene nemmeno ricevuta dalla direzione di una grande catena di supermercati, che vende quello stesso latte ad un prezzo lievemente inferiore rispetto al negozio di vicinato. Curiosamente questa catena vende però il latte parzialmente scremato, che ha valore inferiore, ad un prezzo più alto del latte intero e addirittura più caro rispetto al negozio di vicinato...
(Noi non possiamo non rilevare un'enorme bugia: come si fa a credere che la grande distribuzione paghi lo stesso prezzo della piccola dettagliante? Perchè si vuole nascondere questa collusione tra grandi?)
Finalmente si arriva al piatto forte dell’intervista al dirigente industriale: visto che dichiara di praticare a tutti lo stesso prezzo, alla sua azienda vanno quasi 0.90 euro di margine… cioè molto di più della somma di quello che va al produttore-allevatore e al dettagliante messi assieme. Tutto questo solo per pastorizzare, confezionare e portare il latte ai supermercati.
Pressato dalla giornalista, egli dichiara che i bilanci della sua azienda sono da sempre in perdita o in pareggio e questo dovrebbe dimostrare, secondo lui, che non sono certo loro a speculare sulle tasche dei consumatori. ( Ci mancava solo per commuoverci, che intervistassero un uomo della Parmalat, da sempre l’azienda più cara sul mercato e che tutti pensavamo essere la più miliardaria!... si, di debiti…).
Il servizio giornalistico termina senza che nessuno vada a vedere quanto guadagnano i consiglieri di amministrazione della società e lo stuolo di consulenti e fornitori di servizi, guarda caso sempre appartenenti o collegati a grandi gruppi industriali residenti all’estero.
Vi risparmio tutte le interviste nel settore panificatori, settore in cui il prezzo finale al consumo rispetto ai prezzi all'origine delle farine addirittura decuplica.
Qui naturalmente vengono “incriminati” i piccoli panificatori di paese o quartiere, dimenticandosi forse che la grande industria possiede una quota di mercato sui prodotti da forno che sfiora ormai l’80% dei consumi globali. Inoltre già da diversi anni i panificatori vanno ormai progressivamente scomparendo: che ci sia qualcuno che abbia interesse ad accelerarne l’estinzione?
Conclusione secondo la televisione: tutti assolti.
Risultato voluto: consumatore sempre più convinto dell’ineluttabilità del sistema.
… E sempre più distolto dalla realtà.

Secondo noi sono emersi invece alcuni dati degni di nota e tripla di sottolineatura. Cominciamo da quelli minori per finire al punto più impressionante:
1. La cultura del furto legalizzato (e questo senza nemmeno entrare nel merito di che cosa si mette legalmente nei nostri cibi, come per esempio nel latte, per “annacquarne” il prezzo e... non solo), dei prodotti istituzionalmente truccati, dello sfruttamento dei deboli o dell’ignoranza, dell’ingiustizia economica si sta diffondendo in modo sempre più strafottente e sempre in più vasti settori del tessuto sociale. Ormai quasi tutto è finto e molti sembrano accettare questo processo come inesorabile, facendo buon viso a cattivo gioco, giustificando tutto e fingendo di non riconoscerlo. Anzi molti continuano a tenere atteggiamenti inebetiti e rinunciatari persino anche di fronte ad importanti malattie o addirittura la ...morte di familiari ed amici.
2. Molte grandi aziende non pagano le tasse (legalmente… certo) , perché i loro bilanci sono sempre in pareggio od in perdita, nonostante le valanghe di miliardi, che evidentemente escono per altre vie ( formalmente legali… certo).
Dato che le tasse vengono pagate dalle piccole aziende e dai lavoratori, basta smetterla di favorire i grandi gruppi a tutti i livelli ed il gettito fiscale potrà aumentare in modo naturale, forse fino a dieci volte tanto, man mano che le aziende tornano in mano alle famiglie italiane ed ai produttori locali, alle comunità.
3. Stanno scomparendo dalle confezioni nei supermercati i nomi degli alimenti così come noi oggi ancora li conosciamo. I nostri figli non troveranno più la scritta “pasta, latte, panna, acqua, caffè, cioccolato” … ma solo i marchi famosi di aziende, che avranno progressivamente sostituito i nomi classici dei cibi, con nuovi nomi registrati in esclusiva ed imposti sul mercato con le tecniche di marketing. Sulla confezione del caffè più venduto in Italia, il sostantivo “caffè” è progressivamente quasi scomparso: con il prossimo re-styling del packaging il termine bisognerà cercarlo con la lente di ingrandimento; al successivo scomparirà del tutto.
Il progetto è quello di affrancarsi dai prodotti “come natura crea”, troppo problematici per i processi di standardizzazione globale. Questo porterà grandi vantaggi per quelle aziende, già molto prima dei tempi in cui si svuoteranno le stalle ed i campi non daranno più frutto...
Una volta sparita l'indicazione legale del cibo, si potrà togliere anche totalmente il cibo base per sostituirlo con ingredienti più “comodi”, grazie all'utilizzo di aromi e altri ingredienti di sintesi, che nascondono qualsiasi cambiamento. Anzi lo renderanno sempre più buono ed accattivamte, comunque sempre più comodo e meno costoso per il produttore (mentre i prezzi al pubblico continueranno ad aumentare). Già ora basta dare un’occhiata alle etichette di molti prodotti di marca per rendersi conto di questo fenomeno. Senza citarne le marche, spacciate giornalmente come simboli dell'alta qualità e genuinità, penso alla famosa cioccolata da bar o la famosa crema di nocciola e cacao, quella che vanta di aver fatto crescere intere generazioni: gli ingredienti base come il cacao o la nocciola sono praticamente quasi del tutto scomparsi. La marca più famosa della pasta italiana ha cambiato il colore ed il gusto alla pasta tradizionale italiana, così come ne ha totalmente stravolo gli ingredienti ed i processi di produzione (per esempio 1 sola ora di essiccazione contro le 60 e più della tradizione)...
4. Altro processo conclamato che entra in fase di piena attuazione non appena la persona perde i riferimenti tradizionali del gusto: finchè un consumatore può acquistare una buona pasta ad un euro al chilo (1.000 lire al chilo solo pochi anni fa, prima dell’euro …) non sarà mai interessato ad un semilavorato sostitutivo della pasta, che costa poco meno, diciamo 0.70 euro al chilo. Ma se si manovrano i prezzi della pasta portandoli prima a 2 euro al chilo e magari poi a 4-5 euro al chilo, andrà a finire che non solo si potranno vendere grosse quantità di quel semilavorato, ma addirittura anche a prezzi più remunerativi, per esempio 1.50 euro al chilo …
Questi tipi di processi sono in atto nei diversi comparti produttivi e comunque le forti manovre sui prezzi da parte delle grandi aziende sono da sempre state utilizzate per acquisire interi nuovi mercati sullo scacchiere del commercio internazionale. Guarda caso i prezzi della pasta hanno cominciato a lievitare in Europa appena la Cargill, principale azienda mondiale del settore, ha messo le mani sui Grandi Molini Italiani, una delle principali aziende europee: semplice coincidenza?
5. In questo preciso momento storico del pianeta terra si sta verificando al quarta grande “crisi di carico” del pianeta in epoca moderna, intendendo con questo termine la capacità che il pianeta ha con tutta la propria produzione agricola, di sfamare l'intera popolazione che lo abita in quel determinato momento. Questa crisi si è puntualmente verificata ogni qualvolta si è attuato il raddoppio della popolazione mondiale (vedi tabella).
Ognuna delle grandi crisi precedenti è stata risolta grazie a nuove grandi invenzioni da parte dell’uomo (invenzioni sempre susseguenti o collegate a ricerche inerenti le armi e comunque la guerra…).
Come sempre si stanno fronteggiando i due grandi schieramenti di forze.
Al primo, cui fanno capo le banche, le grandi aziende internazionali e quasi tutti i mass media ha individuato negli o.g.m. la risoluzione definitiva di questa annosa questione.
Il secondo movimento, che potremmo definire quello del silenzio e della determinazione, mantiene che la grande crisi si potrò risolvere solo ritornando alla natura, procedendo ad un’ampia redistribuzione delle ricchezze e delle risorse, basata sulla giustizia e la condivisione.
Finchè esiste una parte di umanità disperata ed ignorante, si potrà sempre facilmente trovare chi, per un pugno di quattrini o anche solo per rabbia, sia disposto a qualsiasi azione di distruzione e corruzione. Soprattutto è impossible costruire quella concordia, che porta alla vera crescita del genere umano, basata sulla consapevolezza dell'interdipendenza, che ci lega comunque a tutti gli altri esseri umani, indipendentemente dal nostro/loro credo.


Tabella delle "crisi di carico" del pianeta terra nella storia moderna
ANNO POPOLAZIONE MONDIALE TIPO SOLUZIONE
1800 750 milioni ca migrazione europei- rotazione colture- compost-import.grano isole Perù Cile
1900-1910 1,5 miliardi ca invenzione di HABER/BOSCH (azoto)
1950-1960 3 miliardi ca rivoluzione verde: esportazione della chimica nel 3°mondo - triplic.produz.cibi
2000-2010 6 miliardi ca rivoluzione ogm o ritorno al naturale e redistribuzione delle risorse ?
2002 primo anno di deficit mondiale produzione cereali rispetto ai consumi deficit di 100 milioni di t
2002-2007 serie ininterotta di deficit mondiale produzione cereali rispetto ai consumi .
2004 record di max produzione cerealicola mondiale di tutti i tempi 2029 milioni di t di cereali



Che cosa possiamo fare noi in mezzo a questa battaglia epocale affinché vinca lo schieramento in cui scegliamo di entrare?
Semplicemente svegliarci, divenire “facitori di pace” e giustizia in noi e quindi attorno a noi.
Le statistiche ufficiali non lo dicono, ma una delle cause della grande crisi di vendita in atto nei grandi magazzini e nelle aziende della grande distribuzione è che sempre più gente non mette più piede in un centro commerciale e/o in supermercato, sempre più gente non guarda più la televisione, sempre più gente comincia a pensare con la propria testa…, è sempre più difficilmente condizionabile, soprattutto ha sempre meno paura e preferisce fare e "fare a modo suo" ...
Ma quello che i più non sanno è che nonostante tutte le apparenze, il primo schieramente sta cedendo il passo e forse proprio in questi giorni sta preparando un'estrema e disperata sortita per ribaltare il risultato finale, che lo vede soccombente.
Il fatto è che tutti in questo mondo devono seguire le leggi istituite dal Suo Creatore, che valgono per tutti, bene o male che vogliano e che credano o non credano. Ebbene queste leggi universali e perenni, insindacabili per qualsiasi uomo, anche il più potente, stanno dando ragione a chi segue strade vitali.
Basta guardare a chi sta vincendo i premi nobel per l'economia in questi anni: stanno applicando all'economia pricipi basati sulla matematica del Vangelo. Vedremo prossimamente in una delle nostre prossime inchieste alcuni paralleli tra questi studi e aziende vincenti perchè hanno compreso ed applicano queste leggi implacabili. Lo schieramento dei potenti, nonostante tutta la loro forza, rimane così impotente.
Esistono delle leggi Matematiche
( i 72 discepoli, il 50% dei propri beni che Zaccheo invita cedere a terzi, il quadruplo dei rimborsi o i gruppi di 100 e di 50, che Gesù fa sedere prima della moltiplicazione dei 5 pani, non sono numeri a caso. Nemmeno la struttura numerica in cui sono composti i 4 Vangeli - il cui numero 4 non è a caso - con tutti i capitoli che si richiamano in ciascun Vangelo in una serie numerica fissa, diversa per ognuno dei Vangeli, serie a loro volta coordinate tra loro, come in una grande e meravigliosa sinfonia, che è difficile pensare composta da intelligenza umana. Con buona pace di chi dice che i vangeli sono altri o sono stati scritti/modificati da uomini: possono avere cambiato qualche forma, non certo la struttura... ed ecco perchè tentano di mantenerci tutti nell'ignoranza)
così come una Sacra Geografia che si aprono agli occhi di chi si introduce nei diversi livelli di lettura del Vangelo, il libro oggi più studiato anche e soprattutto presso le grandi scuole, dove si formano i grandi manager della nostra società.
Oltre a questi, cresce anche il numero di altre persone "normali", ma non mediocri, che decidono di prendere in mano il proprio destino. A queste persone i grandi numeri non fanno più paura, sanno che solo 1 (il 10% !) dei 10 lebbrosi torna indietro a ringraziare Gesù per la guarigione ottenuta. Questi prendono coscienza che nei grandi numeri, la maggior parte degli effetti è dovuta a una minoranza di cause.
Secondo le ricerche del fisico Sheldrake tutti noi siamo in assonanza con dei "campi morfogenetici", che influenzano tutti i sistemi in cui noi siamo immersi. Certi fenomneni, seppur presenti non emergono in superficie e non diventano visibili a tutti, finchè non si supera una determinata soglia.
Le chiavi di molte di queste soglie sono offerte dal Vangelo... Provare per credere! ... ( veramente il Vangelo dice che bisogna credere per provare).
Tra le molte altre regole troviamo la "legge di Pareto", quantificata nel 1951 da Juran - definita dell'80/20 - che afferma che circa l'80% degli effetti generati in qualunque grande sistema è causato dal 20% di variabili in esso presente. Qualche esempio pratico, perlopiù economico:
L'80% dell'uso di un prodotto coinvolge il 20% delle sue funzioni.
L'80% del traffico urbano si sviluppa per il 20% delle sue strade cittadine.
L'80% dei ricavi di un'azienda deriva dal 20% dei suoi prodotti.
L'80% dell'innovazione è attribuibile per il 20% alle risorse umane.
L'80% dell'innovazione è attribuibile per il 20% all'impegno.
L'80% degli errori è causato dal 20% dei componenti.
Questa regola può fare intuire in qualche modo come funzionano certi processi in cui siamo coinvolti più o meno consapevolmente. I due gruppi che si stanno fronteggiando nella battaglia campale per la risoluzione della quarta crisi di carico, e forse per il futuro dell'umanità sono compresi in quel 20%.
Un 10% che ringrazia ed un altro 10% accecato dalla rabbia distruttiva.
In questa lotta cosmica anche solo una persona in più può fare la differenza finale.
Dopo tutto questo è difficile, che ci sfiori ancora il dubbio di essere inutili, o di contare poco, noi o la prima persona che incontriamo da questo momento. Difficile pensare che Dio non ci abbia creati, ciascuno di noi, per un ben preciso bellissimo ed appassionante disegno.
Peccato solo averlo ignorato fino ad ora.
Ancora due persone fanno la differenza in questa lotta cosmica e ci danno la forza per non arrenderci mai, sicuri della vittoria finale. Una è Maria, che da quando è apparsa a Medjuogorie ha stravolto ogni matematica capovolgendo le sorti del conflitto. Con la Sua chiamata incessante alla santità, ha ridato vigore e numerosità ai servitori di Dio, imbattibili servi inutili. La santità non è per pochi, ma per tutta la moltitudine che partecipa a questa battaglia dei "facitori" di pace e giustizia.
La seconda persona è Spirito Santo, che non ci abbandona mai e che è sempre con noi in ogni momento della nostra vita.


11. Le due categorie di clienti.

di Trinity Neo - maggio 2008

Pubblichiamo qualche stralcio di dialoghi "rubati" durante questi giorni in riunioni delle forze vendite aziendali che commercializzano alimenti e in qualche fiera agrolimentare, dove operano i principali attori dei cibi che finiscono sui nostri piatti. Le argomentazioni non sono certo una novità, ma ci possono essere utili per riflettere e farci individuare a quale categoria di clienti apparteniamo, quando ci muoviamo per fare i nostri acquisti personali.

Negli ultimi tre anni anche il nostro Centro Studi in varie conferenze pubbliche  (- topica quella su " LA CUCINA DEL DIAVOLO E LA CUCINA CHE CI LIBERA" - scaricabile  su http://www.centrostudisalute.org/corsi_seminari_05_06.htm - vedi  maggio 2006 - )   e tramite vari studi pubblicati anche in questa pagina, ha cercato di chiarire senza lesinare particolari, le cause profonde delle speculazioni in essere nel mercato agroalimentare, le conseguenze dell'apprezzamento dell'euro e che cosa avremmo dovuto aspettarci oggi di conseguenza.

Invitiamo ogni nostro lettore a rivedersi sul web la due recenti trasmissione Rai 3 di Report L'ALTRO MODELLO e poi BUON APPETITO! o a leggerne il testo scritto ai seguenti indirizzi:  http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1077906,00.html
e ancora http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1077518,00.html

dove tra l'altro si noterà ancora una volta come Padova sia sempre più importante, palestra di sperimentazione ed intraprendenza, crocevia dove passano le principali decisioni strategiche della nostra Italia di oggi e non solo.

Purtroppo la situazione del comparto bovini da latte e da carne in questo momento è drammatica. Come previsto i produttori di latte e carne nostrani chiedono prezzi più alti, a fronte di costi - specie foraggi, cereali ed energia - SEMPRE PIU' ALTI, mentre al contrario sul fronte industriale i prezzi sono in forte diminuzione (la cagliata è ribassata di 1 euro al kilo  - artefatta e sofisticata, ma legale - i mangimi idem - gli additivi chimici che sostituiscono a velocità sempre più elevata le materie prime naturali  al prezzo di relegare le qualità organolettiche dei cibi ai soli aromi artificiali).Le centrali del latte e i caseifici ricorrono in massa a questi semilavorati immangiabili e pestiferi per la salute sia fisica che psichico-spirituale, per fronteggiare il mercato  già allertato e sotto pressione  per l'inflazione alimentare galloppante e le difficoltà economiche della gente comune! (si sta formando la middle-class del mondo globalizzato - che solo pochi anni fa' l'italiano medio avrebbe definito "povera" -  e non basterà certo il voto alla lega per risolvere brillantemente l'opportunità...!)

I produttori di carni, gli allevatori non si possono più permettere il foraggio ed i cereali "naturali" per alimentare i loro animali. I mangimi, sempre più tecnologici, costano molto meno: la materia prima geneticamente modificata non costa "niente" rispetto ai prodotti naturali, che costano sempre di più. Inoltre i MANGIMI BIOTECNOLOGICI (da non confondere con quelli biologici che ecludono in modo intransigente ogni manipolazione genetica) SONO GENETICAMENTE MODIFICATI, IN MODO DA GARANTIRE LA COPERTURA DA MALATTIE (le famose malattie da allevamento intensivo) E MAGGIORI RESE DELLE CARCASSE, FACENDO RISPARMIARE AGLI ALLEVATORI SIA I COSTI DEGLI ANTIBIOTICI, SIA QUELLI DEGLI ORMONI ESTROGENI ED ALTRI PRODOTTI FARMACOLOGICI UTILI PER MASSIMIZZARE LE QUANTITA' DI CIBO PRODOTTE.

Ma come fanno a costare meno questi mangimi biotecnologici, nonostante tutta la tecnologia che incorporano? (garantendo tra l'altro ottimi margini all'industria dei mangimi, ormai quasi monopolista...). Appunto, questo è il punto! Come già evidenziato nel precedente articolo l'attuale spinta speculativo-inflazionistica sulle materie prime alimentari ha reso conveniente tutta una serie di prodotti-materieprime, che prima non venivano considerati utilizzabili nell'industria alimentare. Si noti bene che i prodotti geneticamente modificati, vietati per l'alimentazione umana, possono invece essere utilizzati per l'alimentazione animale e che AL DI FUORI DELL'ITALIA (ma cosa aspettano ad eliminarlo questo paese gran rompiscatole!... al GATT-WTO non ci sopportano più con tutti i nostri DOC, DOP, IGT, DOCG, etc. etc.! - in maniera creativa, all'italiana appunto, abbiamo reinserito dalla finetra ciò che ci hanno costretto a fare uscire dalla porta: le barriere doganali!... I soliti incorreggibili.) E CIOE' NELLE BIG ANZI HUGE FARMINDUSTRIES (dove "farm" sta sia per "farmaceutico", sia per "fattoria") PRINCIPALI PRODUTTRICI ALIMENTARI MONDIALI NON SI FA PIU' NESSUNA DISTINZIONE TRA ALIMENTAZIONE PER ANIMALI ED ALIMENTAZIONE PER ESSERE UMANI, COSI' COME E' PREVISTO NEI SUPERMERCATI DEL FUTURO (ma fuori dall'Europa, sempre più spesso, possiamo già dire "supermercati attuali").

Soprattutto (tenetevi forte!) il prezzo è basso perchè i MANGIMI BIOTECNOLOGICI VENGONO "DILUITI", SFRUTTANDO PROVVIDENZIALI VUOTI LEGISLATIVI, CON TUTTA UNA SERIE DI MATERIALI CHE POTREMMO CHIAMARE DI SCARTO, VISTO CHE VENGONO RACCOLTI SOTTO LA DICITURA LEGALE "RIFIUTI". Questi prodotti non solo costano niente, ma addirittura permettono entrate supplementari, ricavi, perchè altre ditte a monte del processo avevano pagato per il loro smaltimento! State pure tranquilli però: sono tutte sostanze che non fanno male... ( ma vedremo nel prossimo articolo (sull'energia..!) come servano per togliere energia e soprattutto come siamo strumentali nel permettere che altra parte di energia venga facilmente tolta altrove...).

Non a caso anche nell' hit-parade dell'alimentazione umana entra sempre un maggior numero (e quantità) di cibi definiti dagli addetti ai lavori come "cibo-spazzatura"... specie, questi, nell'alimentazione dei bambini. Non è un mistero, che tra gli addetti ai lavori della produzione e distribuzione alimentare si dia per scontato che la peggiore alimentazione oggi in Italia si attui proprio nelle scuole elementari e negli asili... Secondo gli allevatori, colpevoli sono le industrie di trasformazione che richiedono materie prime a prezzi bassi e chi non ci sta viene eliminato come cliente. Secondo le industrie, colpevoli sono i grossisti e specie la grande distribuzione che richiedono solo prodotti a prezzi bassi e strozzano il produttore (e chi non ci sta viene eliminato come cliente). Secondo i distributori, colpevole è tutto il settore della ristorazione collettiva che chiede solo prezzi bassi, costretti dalle esigue tariffe fissate dalle amministrazioni pubbliche, situazione aggravata dai tempi lunghi di pagamento e dalle procedure che favorisocno solo le grandi aziende e soffocano le piccole aziende locali (a questo livello il primo tipo di cliente è già stato eliminato!). Secondo gli amministratori delle scuole, colpevoli sarebbero solo i genitori, perchè non disposti a pagare di più i tickets-pranzo, cosa che sommata alla loro (dei genitori o degli amministratori?) completa ignoranza e non curanza ( pigriza o negliegenza o impotenza...sempre paura è!) esclude ogni possibile miglioramento.

Insomma la colpa è sempre dei genitori... ma non dimentichiamoci che in tutta la filiera sopra descritta, i decisions-makers dovrebbero essere genitori... o forse no, data la crescita zero degli italiani...?

INSOMMA TUTTI SIAMO CLIENTI DEL SISTEMA CHE CREIAMO CON LA NOSTRA DOMANDA. SE CI OCCUPIAMO TUTTI DI MASSIMIZZARE IL PROFITTO DELLA NOSTRA ATTIVITA' IL RISULTATO E' QUESTO: TROVEREMO SOLO BENI E SERVIZI SCADENTI, MEDICI IGNORANTI ED IMPOTENTI (...oltre che arrabbiati-paurosi), PRESIDI,PROFESSORI ED INSEGNANTI IGNORANTI ED IMPOTENTI, STUDENTI IGNORANTI ED IMPOTENTI, GIORNALISTI IGNORANTI ED IMPOTENTI, ...E COSI' VIA PER OGNI PROFESSIONE (... oltre che arrabbiati-paurosi). Se sono un buyer della grande distribuzione, piuttosto che un esercente di una mensa e obbligo un mio fornitore ad inserire della segatura (prodotto edibile legalmente ammesso entro determinate caratteristiche) dentro un salume per "poterci stare dentro in prezzo", non posso poi lamentarmi quando la vita mi metterà di fronte un medico scadente, che mi curi o ad un insegnante scadente per mio figlio... Dobbiamo pur osservare inoltre che chi lavora con passione e qualità anche oltre il proprio mandato, entra di diritto nel gruppo di "coloro che danno gratis", di evangelica memoria. (Sarà questa energia di cui si dotano, che li preserverà da certi incontri, favorendone piuttosto altri...).

Nulla è a caso, dunque. Spicca sempre questa generica impotenza come caratteristica di questo nostro status sociale, sempre più attaccato da legacci e legami, sempre meno in movimento (e quindi sempre più agitato...). Ricordiamo a questo proposito che nel medioevo Lucifero, rappresentazione di Satana, veniva descritto come un mostro gigantesco, con tre facce: una nera (il colore simbolo dell'ignoranza) una gialla (simbolo di collera) e una rossa (l'impotenza)...

Se da una parte dobbiamo notare ancora una volta come coloro che stanno gestendo questo business agroalimentare (e sappiamo benissimo chi...) sono proprio dei geni, dall'altra parte non possiamo non evidenziare che noi  ci caschiamo sempre come dei polli... non ancora stanchi di farci sfruttare e ancora ciechi per non vedere a quale categoria di clienti apparteniamo!
Non  solo i consumatori, intendo, ma anche QUASI TUTTI  GLI ALLEVAMENTI DI QUALITA' SIA DEL SETTORE  LATTE , SIA DEL SETTORE CARNI MANIFESTANO VOLONTA' DI CHIUDERE L'ATTIVITA' DI ALLEVAMENTO PER DEDICARSI ALLA PRODUZIONE DI FORAGGI E DI CEREALI, OGGI MOLTO PIU' REMUNERATIVA, senza rendersi conto che stanno facendo proprio  quello che vogliono le multinazionali .... (la trappola è tratta !!).
 
L'unica via comunque resta quella di sensibilizzare la gente e cercare di vendere/acquistare PRODOTTI NATIVI, i cosiddetti "PRODOTTI A KILOMETRO ZERO", termine coniato proprio qui a PADOVA,  per uscire da questi meccanismi STROZZANTI E SOFFOCANTI! Il riferimento all'aria non è puramente casuale qui a Padova, una delle città con la peggiore aria in Italia. Qui la gente si è stancata dei blocchi del traffico, sapendo che quasi il 90% delle famigerate polveri sottili e PM10 sembra sia dovuto ai locali cementifici di Este e Monselice. Proprietà dei principali gruppi italiani del settore, questi bruciano di tutto come documentato anche dall' ARPAV stessa ... Ma questo ci introdurrebbe ancora una volta a tutte le responsabilità legate alla " problematica rifiuti" e ci porterebbe fuori tema. Non tarderemo a renderci conto delle conseguenze legate alla campagna mediatica così insistentemente orchestrata sui rifiuti, soprattutto in chiave elezioni...
Certo è che esistono delle ragioni SPIRITUALMENTE BEN PROFONDE legate all'ENERGIA, se il petrolio viaggia verso i 200 euro il barile, quindi di questo parleremo presto nel prossimo articolo, che uscirà a breve.

MI SEMBRA SCONTATO CHE RICHIAMANDOCI A VALORI TIPO LA SALUTE DEI NOSTRI FIGLI ED IL FUTURO STESSO DELL'UMANITA' E DEL PIANETA, DIREMO TUTTI CHE BISOGNA CAMBIARE LA NOSTRE ABITUDINI ALIMENTARI ed acquistare i prodotti A KILOMETRO 0, per esempio. Anche chi ci vuole sfruttare però, usa le stesse motivazioni; come distinguere ciò che è vitale da ciò che è mortale, dunque? E poi siamo in grado di occuparcene veramente ? ... Di convincere la gente? Quali prezzi sono da pagare e quale consapevolezza abbiamo, quando è ora di metter mano al portafoglio?

 
Esistono ormai nel mercato 2 categorie di clienti.
La prima categoria è consapevole e motivata ed è disposta ad assumersi il peso di questa situazione dando una mano a tutti i livelli, sopportando tutte le scomodità e pagando i giusti prezzi pur di salvaguardare un sistema, che è l'unico oggi sostenibile, oltre che equo ed etico.

Mi rendo conto che è difficile rinunciare alla diabolica "comodità", prima motivazione d'acquisto di tutte le pubblicità televisive da qualche anno a  questa parte... ma questa è ormai l'unica via di salvezza, che tutti siamo consapevoli, passa SEMPRE dalla porta stretta! L'unica alternativa sarà altrimenti una porta ancora più stretta, che si sta sempre più avvicinando per il mondo intero. Siamo ancora in tempo, svegliamoci!

La seconda categoria di clienti/consumatori - IN TUTTI I MERCATI - è quella che ha paura ed è ignorante, oppure che è ignorante ed ha paura.

Guasta (oh, pardon!...) Questa categoria è quella a cui si riferisce l'agente Smith (il rappresentante dell'autorità e del potere) in uno dei dialoghi cruciali del film MATRIX:

"Desidero condividere con te [Morpheus] una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga, un parassita. E noi siamo la cura." (Agente Smith)
 
Non ci resta quindi che consapevolizzare  e motivare, capire dove si sta sbagliando e dove si è sbagliato e ...ricominciare !
Soprattutto conviene concentrare i nostri sforzi e profondere le nostre energie solo con chi ha scelto di rientrare nella prima categoria per costituire gruppi di persone, dove anzichè risucchiare e rubare l'energia, possiamo ricaricarci a vicenda e condizionare così anche l'ambiente in cui viviamo.
 
Vero è che anche i anche i  CLIENTI POTENZIALI SONO SPESSO TROPPO DISTRATTI, ACCAMPANO SCUSE, NON SANNO LE COSE O BRONTOLANO UN PO' TROPPO, ma questo dipende in massima parte da noi, PERCHE' CI MANCA MAGNETISMO, perchè non ci crediamo abbastanza...
 
Conviene fare QUESTI DISCORSI CHIARI E SCHIETTI AGLI UOMINI CHE INCONTRIAMO, che siano clienti o meno, per fondare una nuova economia, a cui molti altri possano riferirsi, essere di aiuto e a loro volta aiutare!
Siamo stanchi di prostituirci per questo sporco e vile denaro! Vogliamo mangiare da uomini e non da schiavi!
Convinciamo i nostri clienti!( convincere significa "vincere assieme").
 
Concludiamo con il dialogo finale da MATRIX:
 
"So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro". (Neo) [Al telefono]
 

12. La fine del mondo storto

di Mauro Corona

Un giorno il mondo si sveglia e scopre che non c’è più petrolio, né corrente elettrica, né gas, né carbone. Nei paesi di montagna la situazione è abbastanza affrontabile, nelle città il discorso cambia. È inverno, l’inverno freddo e umido delle città con le nebbie e la solitudine di ognuno che messa assieme diventa di massa. I primi giorni la gente li supera, con tabarri e spavento, ormai sa tutto. Hanno capito che non c’è carburante, corrente, gas, carbone. Nessuno si chiede perché, il freddo morde, privi di forza elettrica i bruciatori non vanno.
Il mondo piglia paura. Con l’ultima benzina la gente di città corre a comprare stufe, fornelli, qualche aggeggio che funzioni a legna. Ma non ce n’è per tutti, le stufe erano considerate archeologia ridicola. Gli ultimi raccattano bidoni, contenitori di ghisa, di ferro, d’acciaio con l’intenzione di cavarne stufe. Però manca legna, in molte case e condomini non c’è canna fumaria. Allora ci si attacca al camino del bruciatore, s’infilano i tubi direttamente da un buco della finestra, tanto più sporche di così le città non diventano. Resta il problema legna. Camion non arrivano, sono a secco, treni neanche, macchine peggio, dopo alcuni giorni han finito la riserva. Negozi e supermarket, che vendevano mattonelle, carbone, pellet, cilindri di legno pressato per i barbecue domenicali, sono stati svuotati in un giorno. Rimane roba nei magazzini, quella se la tengono i padroni, per scaldarsi loro.
La paura aumenta: «Fa freddo, che facciamo?». A quel punto la gente decide che si può fare a meno di un mucchio di robe. Robe inutili che ingombrano la casa, robe di legno. Fanno a pezzi e bruciano tutto quel che non serve. Si scaldano. Ma il freddo insiste, l’inverno è lungo. «Si può fare a meno delle sedie – dicono - mangiamo in piedi». Scaldandosi, le sedie finiscono. Allora dicono che si può fare a meno di tavoli, mensole, armadi, portafiori, della libreria chi ce l’ha, e di tutto quel che è legno. Poi s’accorgono che si può dormire senza letto, sui materassi. Fanno legna di letti matrimoniali e singoli, massicci o impiallacciati, comodini e affini senza il minimo rimpianto. Scoprono che, di fronte al bisogno, niente ha più valore della vita. Altro che ricordi della nonna! Via quell’attaccapanni antico, e quella madia del Seicento, roba di noce, arde che è un piacere.
Alla sera non c’è televisione, questa è dura da mandar giù. «Che facciamo?». Manca corrente, niente tv, né luci, né forni a microonde, né gratta-formaggio, né sbatti-uova, niente di niente. Le prime notti sono da incubo, non si dorme un secondo. Abituati alla compagnia di Fede, Baudo, Vespa, Bongiorno, Santoro, Fiorello, in Italia nessuno dorme più. «Come faremo a passare le serate senza quelli?». Qualcuno azzarda: «Si potrebbe leggere, proviamo a leggere». Cercano riviste, giornali, libri, sillabari, elenchi telefonici, cercano tutto quel che è scolpito a parole. Corrono nelle biblioteche, nelle librerie, alle edicole, si procurano riviste, giornali, libri. Li trovano impilati per terra. Scaffali, portalibri, scansie e armadi sono serviti a scaldarsi. Si legge a lume di candela, lampade a petrolio, ma le scorte finiscono. Allora le gente legge alla luce del giorno fino al crepuscolo, poi si mette a chiacchierare a contar storie al buio, finché arriva un po’ di sonno. Ma non è tutto così semplice. Molti diventano pazzi, vagano per le città scure come miniere di carbone, molti si tolgono la vita, altri muoiono in disperazione. Non è facile rimanere senza comodità. Le comodità perse di colpo creano panico, non siamo preparati. Le fabbriche hanno chiuso, le scuole pure, osterie, bar, ritrovi, discoteche, anche. Tutto chiuso. Di giorno la gente si muove a piedi o in bicicletta. Sulle biciclette hanno montato ceste, pianali, servono a portare a casa qualcosa di utile. Si comincia a scambiarsi roba. È dura, durissima. La roba pian piano cala, sta per finire, finisce, serpeggia il panico. Gli ospedali sono vuoti, chi non è morto è guarito, chi ce l’ha fatta si è trascinato a casa a morire o guarire. Senza corrente i chirurghi non operano, sacche di sangue vanno a male, respiratori bloccati, ascensori, cucine, tutto fermo, morti a camionate. Negli ospizi i vecchi hanno resistito poco, sono crepati di fame e di stenti.
I morti li seppelliscono dove capita, scavano con picconi e badili, li mettono giù vestiti. Nel mondo sono milioni. Manca latte per i neonati, i neonati muoiono, vecchi e bambini sono sempre i primi a morire. Mamme e papà vanno in bicicletta o a piedi fino alle campagne, cercano un bottiglione di latte per i bimbi rimasti. Previdenti i contadini hanno i depositi colmi di fieno, possono tirare avanti fino all’estate, quando crescerà erba nuova per il bestiame. Ma c’è da eliminare vacche, l’erba nuova bisogna falciarla a mano, a mano è difficile mantenere mandrie. I contadini scoprono che non hanno più falci. E allora di corsa alla ricerca di vecchie falci nelle soffitte, negli scantinati. Vengono saccheggiati i muffosi “musei del contadino” per recuperare gli attrezzi indispensabili i che stavano da anni chiusi in bacheche di vetro e legno.
II legno serve a far fuoco. Gli attrezzi c’erano, vengono recuperati ma pochi sanno usarli. Gran parte della gente non sa nemmeno cosa sono, a che servono. Qualche vecchio contadino spiega e insegna. In primavera occorre rimettersi a seminare, o si crepa di fame. Alcuni ingegneri montano mulini a vento per fare un po’ di corrente, altri recuperano pannelli solari. A Milano sole ce n’è poco ma è pur sempre un filo di corrente che viene. Con quella corrente si fanno cose urgenti. Gli ospedali sono chiusi ma i medici vanno e vengono. Eseguono qualche intervento semplice facendo bollire i ferri con acqua e sale sulle stufe improvvisate. Non possono far bollire le siringhe, sono di plastica, si sciolgono.
Giornali non ne escono più, le macchine sono ferme, e i computer idem. Giornalisti di testate famose vanno nelle piazze e raccontano a voce quel che hanno sentito e visto. Per quelli che passano dopo, scrivono le notizie col carbone sulle facciate dei muri, sull’asfalto. Vergano notizie e parole d’incoraggiamento. Non riescono a fare a meno di scrivere, mestiere è mestiere, devono informare. E si firmano. «Quando l’acqua tocca il culo si impara a nuotare», ammonisce una scritta.
Nelle città regna un silenzio che fa torcer le budella. Non circola una macchina, una moto, un motorino, solo gente a piedi o in bicicletta. Però non c’è un grammo di immondizia. Per sopravvivere si è riciclato tutto, fino all’ultimo turacciolo. Si vede in giro gente con giubbotti multicolori confezionati assemblando buste di cellofan una sopra l’altra. Tengono caldo, tengono fuori il vento. Con quintali di bottiglie di plastica hanno fatto grondaie per catturare acqua piovana, può sempre andare bene l’acqua. Adoperano tutti gli scarti. Confezionano calze dì carta, maglie di giornali e altre robe. Con quello che non serve accendono falò per scaldarsi.
Nelle città sono venuti a sapere che i paesi di montagna se la cavano meglio. Quei montanari incolti hanno boschi, prati, campi, orti, stufe, falci, zappe, badili, vanghe e picconi. E allora vanno su. I vecchi della montagna sanno far qualcosa con le mani, insegnano ai fuggiaschi che imparano subito. Pian piano, tra morti e caos, torna la primavera, quel che la gente aspettava. Col sole tiepido i superstiti si mettono a fare, avviene il miracolo. Nelle periferie e nelle città, ogni angolo di verde, giardini, campi da golf, campi sportivi, terre incolte, parchi, terrazze, scarpate di ferrovie, aiuole, vengono accuratamente vangate e, con l’aiuto dei contadini, seminate. Seminate a tutto: patate, fagioli, radicchi, insalate, cicorie, verze, cavoli, angurie, rape, ravanelli, carote. Tutto quel che si può mangiare quando mette fuori il muso dalla terra lo hanno seminato. In città non c’è più un cane, un gatto, un criceto, un canarino nemmeno a pagarlo oro. Si sono mangiati tutto, anche certi pitoni e boa che tenevano nei salotti per compagnia. Le verdure crescono, proliferano, si allargano. C’è qualche furto, roba da poco, tutti coltivano terra dove la trovano, non occorre rubare niente, la gente divide e offre. Non occorre nemmeno uccidere, la gente crepa da sola.
È morto un tre quarti del pianeta: di panico, di follia, di fame, di freddo. C’è chi è morto di tristezza per non avere più le comodità che aveva un tempo. I ricchi, diventati poveri, si danno da fare più degli altri perché, più degli altri, hanno paura di crepare. Nelle zone che furono opulente, il Nord a esempio, si vedono magnati dell’industria, dell’editoria, delle televisioni, padroni di fabbriche, stabilimenti, che coltivano patate, fagioli e verzure varie. Inginocchiati negli immensi parchi delle loro ville, dove prima c’erano orchidee e piante non commestibili, i capitani d’industria zappano, sarchiano, vangano, seminano, spellandosi le mani non avvezze al badile. Lo devono fare, devono piegare la schiena, per forza, fanno la gobba, le schiene scricchiolano come gerle secche. Non trovano nessuno che lavori al posto loro, nemmeno per un milione di euro al giorno. La gente ha capito che i soldi non comprano un accidente, coi soldi si crepa di fame. Un catino di patate lesse senza sale vale un milione di volte più di un milione di euro. Privi di propulsori, i sopravvissuti hanno capito tutto.
L’estate è un dono di Dio, non serve fuoco e nemmeno andare in ferie. Si bada alle verzure. Si va in giro a raccogliere e far deposito di legna per l’inverno. Pian piano le città hanno raggiunto le campagne, son diventate campagne loro stesse.
Cittadini e contadini si aiutano. Allevano di nuovo bestiame per latte e carne, uova, col pellame crudo fanno ciabatte, giacché. Coltivano campi, curano prati per i fieni, falciano a mano. I miliardari, con barche a vela miliardarie, battono le coste a pescare, tagliano pinete per far legna, la spostano in barca, poi a spalle, la dividono con gli altri. Tutti piantano alberi per il tempo a venire.
Politici non ce n’è più neanche uno, quelli che non sono morti di inettitudine si sono sparpagliati perle campagne, tastano l’aria con la lingua come le vipere, annusano, cercano, imparano dai contadini a coltivare. Uno predilige la cicoria, l’altro le verze, un altro i cavolfiori. Coltivano. Il più in difficoltà è stato un ministro dell’agricoltura: non sapeva da che parte tenere il badile. In difficoltà anche i politici che al tempo delle vacche grasse si occupavano di operai e lavoro, Non sanno fare niente, nemmeno il lavoro più semplice.
Molti abitanti delle città hanno rag­giunto le montagne per dividere coi montanari un pasto al giorno e apprendere i trucchi del sopravvivere. A Ripido, piccolo paese del Friuli arriva un milanese in bicicletta, nota il mulino che funziona con la forza dell’acqua. Vede in giro campi di pannocchie, dice di voler comprare tutto. È uno grintoso, ha più miliardi lui che ciottoli i torrenti. È abituato a comprare tutto coi soldi. Offre al mugnaio milioni di euro ma il mugnaio lo manda in quel posto. Il tipo stacca una valigia dalla canna della bici. Dice al mugnaio: «Oltre ai soldi ti do questi». Cava dalla valigia una decina di tele arrotolate. Sono quadri di VanGogh, Caravaggio, Picasso. «Quelli - dice il mugnaio - non son buoni neanche a far fuoco, dei suoi quadri e dei suoi soldi non so che farmene, e neanche lei, mi pare, sa che farsene». «È vero», risponde l’uomo. «Era ora - ribatte il mugnaio - finalmente i soldi fanno vedere il muso che hanno, maledetta carta di merda. In questa disgrazia occorre il mangiare. La più piccola rapa serve a star vivi. Una pannocchia fa vivere un giorno e siccome tutti vogliono vivere un giorno in più, non vendono la pannocchia neanche per miliardi di euro. E adesso, se vuol mangiare, tiri su le maniche». L’uomo pensa: «Cribbio, tempo fa quando c’era petrolio, corrente, gas e carbone, comandavo io. Coi soldi compravo tutto, e tutti si facevano comprare. Coi miei soldi potevano avere quel che volevano, quel che sognavano. Adesso vale più una patata che i miei imperi». Il mugnaio dice: «Quando c’è da crepar di fame e di freddo, una patata e una stufa diventano dio, un dio da rispettare. Un giorno di vita in più chiama speranza, può succedere qualcosa che domani cambia le cose in meglio».«È vero», risponde il ricco. Manon butta via le tele, le rimette in valigia.
Nelle metropoli, i sopravvissuti si organizzano, si danno da fare, non piangono neppure i morti, per piangere ci vuole sicurezza e pancia piena. Quando sai che domani il morto puoi essere tu, non stai a piangere i morti, cerchi di salvare la pellaccia, di allungarti la vita per quel famoso giorno in più. Fiorisce un primitivo artigianato fatto di scarti, non si butta via niente, tutto viene usato per sopravvivere. Con la cenere dei fuochi lavano la faccia, con qualche straccio e escrementi secchi accendono il fuoco.
Però, in questo disastro mondiale, in questa situazione limite, i sopravvissuti, spazzini e re, miliardari e miserabili, giusti ed empi intelligenti e coglioni, s’accorgono di aver recuperato una cosa che non esisteva più, una cosa appartenuta forse ai loro trisavoli: la lentezza. Vanno piano a fare tutto, anche a mangiare il poco che hanno. Dormono dodici, quindici ore, serenamente rassegnati al destino. I grandi manager, vestiti con quel che trovano, non hanno più agende fitte di appuntamenti, non competono più, non baruffano, non hanno più l’assillo di pigliar treni, aerei, automobili I capitani d’industria non tengono più riunioni di cda, non cercano mercati in Cina, i cinesi avanzati non invadono più niente, tranne i campi di riso per resistere. La gente rimasta va a dormire quando fa buio, si alza quando fa chiaro. Non hanno orologi né sveglie né cellulari. Hanno sempre fame, mangiano poco e quando possono, non ce n’è uno che abbia un filo di grasso. Gente che prima stava male perché piena di stress, superlavoro, supercibo, supersoldi, supermiseria e superfame adesso si è livellata e sta da dio. Uomini, donne, bambini sono magri, sani, tirati come fildiferri. Non hanno più orari, non hanno doveri, né impegni, non temono nemmeno i ladri.
Banche e gioiellerie rimangono aperte, nessuno tocca niente. Oro e diamanti hanno meno valore della spazzatura con la quale si confezionano abiti. I computer sono morti e a nessuno frega niente. Senza la vita del filo elettrico, sono scatole grigie, piene di misteri e tesori inutili. In questa immane tragedia planetaria, i superstiti si sono accorti di quante robe superflue e cianfrusaglie inutili si circondavano prima del disastro. Erano diventati drogati, oggetto-dipendenti. Uomini che credevano di gestire gli oggetti venivano invece gestiti da loro. Ora, finalmente, si sono liberati, la sorte li ha liberati. Da soli non sarebbero mai riusciti. Deve sempre intervenire una forza esterna a farci perdere i vizi. La micidiale austerità ha tolto ai superstiti vizi, orpelli, esigenze, orari e obblighi. Li ha liberati senza tante storie. Tutto questo in cambio di tempo. Ha regalato tempo libero.
Piano piano, i superstiti imparano a sopportare il silenzio, poi a goderne: Vanno a piedi per città silenziose prive di clangori, clacson, motori, urla, schiamazzi, fumo. Nel cielo di queste città si rivedono le stelle. I superstiti tacciono, o parlano piano, silenzio chiama silenzio. Apprezzano la bontà del cibo improvvisato, la scarsità di mezzi, l’essenzialità di un vestito fatto di stracci, di tela o di cartone. Ma ascoltano ogni sussurro. Nelle notti buie e silenziose, sentono canti di uccelli notturni. Fanno l’amore senza progetti per il domani, senza ipoteche sul futuro, senza l’incubo del mutuo. Nascono bambini che le mamme allattano al seno. Nelle ristrettezze le donne si sono affilate, sono diventate cerve, camosce, capriole, leonesse. Sono diventate forti, naturali, attente. Hanno rifatto il latte nelle mammelle come le bestie. Non tutti i neonati sopravvivono, quelli che ce la fanno crescono sani.
S’accorgono, i superstiti, che tutte le cose scomparse, da tempo, cose che nemmeno conoscevano, tornano gradite e affettuose suscitando sorpresa e allegria come un animale estinto che riappare d’improvviso. Giorno dopo giorno, s’accorgono che vivere è come scolpire, bisogna tirar via, togliere per vedere. Occorre non avere per apprezzare quando arriva qualcosa. In quelle condizioni non serve far progetti, piani di lavoro, strategie, per questo dormono tranquilli. Sono tutti ricchi uguali e poveri uguali. Nascono e ripartono ogni mattina, da quello che resta. Da quel che riescono a fare.
«Che bene si sta - dicono - adesso possiamo pregare per i morti».


13. Petrolio a 200 dollari il barile...Cosa c'è sotto? Il nostro cuore!

di Trinity Neo - agosto 2008

"Chiunque dica a questo monte: Togliti e gettati nel mare, e non dubita in cuor suo, ma crede che quanto dice avviene, sarà fatto a lui come desidera. Per questo vi dico: tutte le cose che pregate e chiedete, crederete di averle già ottenute e vi saranno date."

La bolla dei mutui americani subprime, quella che ha causato gli aumenti dei nostri mutui, tali per cui nel 2008 400.000 famiglie italiane non pagheranno la rata del mutuo e ben 800.000 nel 2009,  vale 1 trilione di dollari. Peggio ancora, vari tipi di opzioni diversamente coriandolizzate e confezionate, sono sparse in fondi di ogni genere, e su di esse è stato creato un business di derivati da trilioni di dollari, che oggi è minacciato di implosione, tale da gettare le banche nell’abisso. Banche e imprese denunciano perdite colossali, i bilanci degli States sono in rosso profondo, la disoccupazione aumenta, e in questa rovina il dollaro risale. Ciò pone la domanda: come mai, in quessta situazione fallimentare, il dollaro si apprezza sull’euro?

Semplice: le Banche Centrali intervengono per sostenere il dollaro sui mercati valutari, comprando dollari con le loro valute e poi usano i dollari per comprare titoli di debito di Stato USA. Così ci guadagnano un interesse  e sostengono il dollaro impedendogli di precipitare. La BCE, la NOSTRA (?!) BANCA,  manda la nostra economia in recessione mantenendo l’euro fortissimo (impossibile esportare, quindi inutile produrre) e restringendo il credito (denaro caro). Insomma tutta la zona euro è in recessione per la politica di «denaro  scarso e caro» instaurata dalla BCE, che sostiene il dollaro con i nostri soldi e dunque grazie alle nostre energie. In altri tempi sarebbe irritante apprendere che il denaro, reso così scarso in Europa, la BCE l’ha trovato (o stampato) in abbondanza per comprare BOT americani, ossia del Paese più indebitato del mondo. Eppure in questi tempi invece pochi si irritano: come mai?

E che dire ancora del petrolio? Per non finire in quell'abisso che cosa si sono inventate allora le banche? Hanno pensato bene di speculare proprio sul petrolio, comprando futures tali da portarlo presto verso i  200 euro al barile (contro i circa 15 euro del 2000...), lucrando così sulla differenza.

Ancora una volta stanno scaricando sulle nostre spalle pesi insopportabili (mentre loro non li toccano nemmeno con un dito (cfr Luca 11,46)  e drenano ancor più le nostre energie di schiavi ignari (o forse servi inutili..?).

"Loro..." già, proprio loro...! Ci riferiamo all'ottusità della classe politica, nonostante molti continuino a darle ancora fiducia. E' evidente ormai a chi si è svegliato e lo sta per diventare anche per chi adesso continua a dormire.  I partiti servono solo per discutere, disperdere, fare confusione e dare l'impressione che ci sia qualcuno che lavora per te. Ma il risultato è sempre quello: farci perdere l'Energia!

Il petrolio è usato dal potere come leva per "succhiare" energie vitali al mondo intero e chi governa questo TITANIC sa che i giorni sono contati. Moneta ed Energia sono la stessa cosa, sono gratuite e abbondanti, ma ancora (per poco) sono sotto il giogo del potere.

Finalmente è arrivato il tempo in cui il potere viene reso muto dalla visione stessa della sua stupidità!

E' per questo che molta gente non si irrita; con saggezza sta solo aspettando la prossima mossa per vedere quando il gioco finisce e tutto crolla: finalmente potrà entrare in gioco, quando il gioco si farà duro.

Sotto c'è un grande coraggio, un grande desiderio, c'è un grande cuore.

Si tratta di quel grande cuore che batte sotto il petto di migliaia di uomini grandi, uomini che sono al lavoro per rendere fruibili a tutti  in abbondanza migliaia di opportunità per avere l'energia facile e gratuita. Come l' ing. Franco Capiello dell'Università di Pavia: al convegno Free Energy dello scorso 10 maggio 2008 a Milano ha illustrato un prototipo già testato e funzionante (naturalmente già brevettato a livello nazionale e internazionale) di apparato che produce energia a partire da un flusso di positroni (elettroni positivi, leggi antimateria) sparati contro la materia ordinaria. Il risultato dell'interazione di materia e antimateria è la completa annichilazione, con enorme produzione di energia. Si pensi che il problema più grosso che hanno dovuto affrontare nella messa a punto del dispositivo è stato che produceva troppa energia (una scatola di 40 cm per 30 cm alta 30 cm, circa, produce attualmente 15 Megawatt ed è alimentata dalla batteria di un'automobile....). Pensate che hanno provato a dirigere il raggio positronico su una piscina piena d'acqua (65 metri cubi di acqua) e hanno trasformato in vapore l'intera massa d'acqua in 5 secondi... Questo raggio trasforma in energia pulita anche le scorie nucleari!

Che dire poi del dott. Alessandro Goi, che ha portato un prototipo perfettamente funzionante di caldaia a fusione fredda e ci ha dato una dimostrazione pratica del suo funzionamento.
Anche di questo, stiamo parlando di un prototipo perfettamente sviluppato, già brevettato e pronto per essere prodotto in serie. Questo modello di caldaia potrebbe fornire l'energia necessaria a riscaldare dal piccolo appartamento al grande ufficio o capannone, inoltre produrrebbe una certa quantità di idrogeno, utilizzabile per l'alimentazione di automobili, o celle a combustibile. Natualmente stiamo parlando sempre di energia GRATIS e con impatto ambientale pari a zero...
Per questo dispositivo non c'è nulla in internet, ci sono molti siti sulla fusione fredda, ma nulla che sia giunto a questo grado di sviluppo, in quanto il problema comune a tutti è quello che gli elettrodi si consumano molto velocemente e devono essere necessariamente sostituiti. Il dott. Goi ha brevettato una particolare lega che è indeformabile ed inalterabile e permette di mantenere per anni il funzionamento della caldaia in modo continuativo.

Interessante anche la relazione del dott. Michele Sacerdoti su Rugegro Santilli e la sua scoperta del MAGNEGAS Rappresenta la seconda fonte di energia che, da sola, potrebbe risolvere definitivamente qualunque problema di approvigionamento energetico. E' utilizzabile per alimentare le automobili, autobus e camion di qualunque tipo (il magnagas è utilizzabile da subito da qualunque auto dotata di alimentazione a GPL, senza nessuna modifica), inoltre potrebbe essere utilizzata per fornire energia a case, condomini, uffici, rendendo realmente indipendente e gratuito (ripeto GRATUITO) l'uso di energia da parte di chiunque, con il semplice acquisto di un generatore di MAGNEGAS, da installare in casa, che fornirebbe sia l'energia per l'abitazione, che il "gas" necessario all'automobile.... 

Questi e molti altri progetti saranno immediatamente realizzati, appena verrà adottata anche da noi la nuova moneta locale gratuita, perchè le attuali forme di potere non permettono ancora queste soluzioni.

Nei prossimi 5 anni si capovolgerà tutto il mondo conosciuto, ma dovremo farlo per gradi e per questo ancora queste eccezionali scoperte non hanno ancora trovato gli spazi che gli competono. Dobbiamo passare solo un periodo di Transizione che non sarà facile per le resistenze del vecchio ad andarsene e per questo il nostro compito di pionieri è quello di aiutare a cambiare il modo di pensare a chi ancora è immerso nel matrix.

Ormai tutti stanno comprendendo che l'energia è LIBERA e GRAUTITA, è PROPRIETA' dell'intera collettività, senza nessuna distinzione alcuna.
Si tratta di cambiare completamente la nostra visione di noi stessi, dell'energia e quindi dell'economia. Quando faremo questo, ci riapproprieremo realmente dei nostri diritti di uomini e di cittadini, torneremo a dare un senso concreto, reale alla nostra costituzione, secondo cui la SOVRANITA' APPARTIENE AL POPOLO...
E che dire del discorso della Montagna di Gesù? Considerato da molti come utopia o al massimo come uno struggente seppur bellissimo passo poetico, così come il celebre passaggio in Matteo 6,25-34?

" .... Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta...".

Parole vuote per molti fino a poco tempo fa', parole da brivido oggi che cominciamo percepire, a vedere con nuovi occhi, ad ascoltare con nuovi orecchi e a comprenderne il reale significato.
E' difficile dire ad uno che sta in un tunnel che fuori c'è il sole, bisogna piano piano portarlo a vedere con i suoi occhi la bellezza e l'abbondanza che lo circonda. Ma prima c'è da attraversare il guado e non sarà facile.
Oggi dobbiamo ancora fare il conto ancora con notizie come quella dei DUECENTOMILA SUICIDI dei contadini indiani “costretti a passare alle colture industriali e uccisi dai debiti“
Dobbiamo resistere alle interviste dei grandi personaggi e degli scienziati che lanciano moniti allarmanti: “Le faccio un esempio“. Vandana Shiva si aggiusta il lungo scialle di seta verde che le fascia il torace e lancia l'ennesima profezia. “Ho appena consumato un ottimo pasto italiano con il migliore fra gli oli di oliva, ma so che nel giro di pochi anni potrebbe essere molto difficile farne uno analogo”. La colpa, spiega la scienziata indiana, è dell'agricoltura industriale estensiva, degli Ogm che hanno invaso i raccolti, delle strategie delle multinazionali che hanno favorito il cambiamento climatico e la scarsità di cibi invece che il contrario. “Ci hanno promesso un mondo di semi a buon mercato e di cibo per tutti - accusa - e non hanno mantenuto l'impegno. Ora le menzogne si stanno svelando. Gli Ogm sono un problema, non la soluzione“. 
Dobbiamo resistere imperterriti a notizie di grandi stilisti dagli stili di vita un po' strani che acquistano monasteri, ufficialmente per farne uffici, per 26 milioni di euro, dopo che le monache hanno venduto l’edificio poco tempo prima per 2 milioni di euro...
Dobbiamo resistere (se non altro per il 666 nella data della notizia)  ad articoli come quello del Corriere del Veneto del 6.6.06 secondo cui  i paesaggi incantevoli del delta del Po potrebbero ospitare una bella centrale nucleare, ma questa li lascerebbe intatti, potendo così continuare a perseguire la loro vocazione turistica...

Dobbiamo resistere a questo sistema monetario che causa ingiustizia in mille altri modi , visto che stiamo aspettando da un mese all'altro l'annuncio della nuova moneta mondiale! (che comporterà una svalutazione del nostro potere d'acquisto di almeno un altro 50%, dopo l'analoga esperienza della conversione lira-euro nel 2002).

Per molti e ogni giorno sempre di più ed ancora ancora di più,  il migliore modo di resistere è nella preghiera. Chi prega sa che la prima preghiera è il ringraziamento.  Magari all'inizio si ringrazia senza capire di che cosa e perchè, si ringrazia e basta perchè dentro si percepisce un barlume che ti scalda e che ti spinge ad essere grato... magari solo per la vita. Poi impari  a percepire più chiaramente, perchè se ringrazi, la vita ti pone davanti eventi per cui non si può fare altro che ringraziare...

Poi la percezione si fa sempre più forte finchè percepisci... qualcosa di misterioso, magico o miracoloso che ha a che fare con la frase evangelica di Marco 11, con cui abbiamo aperto questo articolo. Evidentemente è in atto una grande conversione a livello globale... oltre la conversione della moneta...una conversione per cui molti stanno pregando.

Percepisci che in questo momento della storia umana abbiamo a che fare con qualcosa di grandioso, perchè dopo secoli di ignoranza di questo elementare e sconvolgente principo, che ci ha privati della forza più potente che l'uomo possa mai utilizzare, finalmente ora ci siamo! Mai come oggi mi è capitato di incontrare tanti uomini così determinati e lucenti. Hanno la stessa determinazione e sicurezza di Gesù, quando gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». (Monte, Togliti e gettati nel mare!). Ricordo che certe volte nella mia immaginazione di bambino ho provato a mettermi al posto di Gesù in quell'istante ed ho provato quella sensazione del poter fare una gran brutta figura, qualora il miracolo non fosse avvenuto... dopo l'essersi esposto in quel modo! Così molta gente oggi si espone senza alcuna paura, fatto salvo il giusto timore di Dio, che però è un'altra cosa, quello è un dono dello Spirito Santo. Evidentemente questi uomini sono riusciti a sostituire il loro inconscio con la forza divina che permette loro di non dare più spazio al dubbio e alla paura ("e non dubita in cuor suo). Nel loro cuore non c'è più spazio per la rabbia, perchè tutto lo spazio è stato occupato da quel grande desiderio che Gesù indica con le sue parole "sarà fatto a lui come desidera". Si tratta di gente innamorata di Dio, perchè è evidente che sono sempre in contatto, abituati a pregare e a ringraziare. Prima si connettono e poi subito ringraziano, come se fosse già avvenuto, come se il desiderio si fosse già realizzato. "Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato" dice Gesù prima di apprestarsi a fare risorgere Lazzaro. Quindi gente che ha capito che "tutte le cose che pregate e chiedete, crederete di averle già ottenute e vi saranno date." Gente di grande cuore, di grandi emozioni, facili a scoppiare in pianto, vedendo, di fronte agli eventi della vita. "«Signore, vieni a vedere!». E Gesù scoppiò in pianto...". Gente che ha capito che le emozioni vanno prima vissute liberamente e pienamente con tutti propri sensi aperti! "Gesù allora... si commosse profondamente, si turbò...".

Perchè funzioni, tutto lo spazio del cuore deve essere occupato da emozioni d'amore, in modo che non ci sia più spazio per il giudizio (l'amore non giudica!), nessun spazio per secondi fini (l'amore fa tutto gratis!) e messun spazio per l'ego (siamo strumenti!).

Parole potenti e sconvolgenti, da brivido.
Cosa c'è sotto? Il nostro cuore!


 

14. Il potere dei bambini... oltre l'euro.

di Trinity Neo - 29 settembre 2008

«Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande».

Nella mia vita ne ho viste tante, ma la storia che vi racconterò ora è proprio fuori dal mondo!Non solo nel senso di "fuori di senno", ma anche in senso evangelico: Giovanni 15,19 "Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo...". Una persona normale è autorizzata a stentare di credere che sia tutto vero, eppure ero presente e racconto solo ciò che ho visto, con decine di testimoni ancora vivi.

Mi ero mosso per verificare che cosa ci fosse sotto l'ennesima leggenda metropolitana fresca di pochi mesi, sembra, nel giro di un paio di bar della cintura urbana: ci sarebbe un'organizzazione, che ha già stampato banconote di valore legale per miliardi, una nuova moneta, pronte per essere distribuite gratuitamente alla gente. Il caveau dove sono custoditi questi soldi sarebbe nient'altro che una nicchia sotto la statua della madonna, "so 'na vecia crosara dee nostre campagne", in mezzo a campi arati e vigne, sotto le stelle che guardano ed ascoltano, ma soprattutto eseguono la gioia e la bellezza del loro creatore: mai sentite scelte così geniali e ... guardiani migliori! Nuova originale Fort Knox padana del ventunesimo secolo!

Qui vale la pena fare una piccola ricerca, ho pensato, ed eccomi qua a raccontarvi che cosa ho scoperto. Tutte le volte che esco per questo tipo di ricerche appena salgo in macchina, mi vengono in mente alcuni episodi di mia figlia, verso il primo anno di età, quando cominciava a muovere i primi passi. Ricordo che non c'era modo di farla camminare, a meno che non arrivasse un piccolo cane oppure un altro bambino piccolo come lei: allora si alzava in piedi e camminava loro incontro con entusiasmo. La guardavamo trepidanti seguendola con le mani dei nostri occhi, ma quella camminava meglio di noi: eppure erano i suoi primi passi! Mi ha fatto capire chiaro come siamo fatti noi uomini e ciò che è necessario mantenere forte per rimanere vivi: il desiderio che ci fa muovere e che non ci fa fermare di fronte ad alcuna difficoltà.

Quando sono mosso da questo desiderio genuino, riesco sempre ad incontrare le persone giuste per arrivare alla meta quasi immediatamente e guarda caso proprio nel posto giusto al momento giusto. Entro in una elegante palazzina della nostra ridente Riviera del Brenta, altro posto più bello del mondo. Ovunque dove vado in questa nostra Italia trovo sempre il posto più bello del mondo. Non riesco a vivere senza poter ringraziare ogni qualche minuto per la bellezza sterminata di questa nostra vita. Spesso mi chiedo che cosa abbiamo fatto per meritare di essere nati in posti così belli e pieni di grazia, con tutto questo ben di Dio, tutta questa bella gente, bambini sorridenti, cibo buonissimo, posti accoglienti, stagione di sole e di verde, navigli di acque lucenti che si insinuano in borghetti antichi tra le ville fastose dell'antica e sempre viva Serenissima.

Sulla destra dell'entrata, proprio di fronte al punto in cui parcheggio, svetta una lucente madonnina bianca in mezzo ad un'aiuola lussereggiante. Bello! Vengo accolto amichevolmente da un signore di mezza età, sorridente, e subito chiedo di spiegarmi cos'è questa nuova moneta:
"Guardi io sono un tecnico in materia e come tutti i tecnici farei molta fatica a spiegarLe semplicemente concetti così delicati. Venga stasera che c'è la nostra assemblea costitutiva e potrà farsi un'idea più ampia. Prima però legga questa mail, che ho ricevuto or ora! Sa, io credo che nulla succeda per caso e sto sempre molto attento a quello che succede quando incontro una nuova persona. Secondo me questa è arrivata proprio per Lei!"

Così dicendo mi fa avvicinare al suo computer e mi fa leggere questo testo:
"Io ho una nipote di 10 anni che stimo molto. Un paio di mesi fa (ancora in famiglia non si sapeva nulla dello SCEC) mi ha detto :" Ma perchè sono stati inventati i soldi? E' solo per i soldi che si litiga!" Perchè non ci mettiamo d'accordo e uno che sa fare il pane lo scambia con uno che produce uova? Poi da sola ha detto :"Perchè un uovo non vale quanto il pane...." poi " Ma perchè non inventiamo un misuratore del valore dei prodotti che sostituisca i soldi?" Dico sempre che la nascita di un bambino è una possibilità in più che viene data al mondo per migliorare e in questa occasione ne ho avuto la conferma...ed eccomi qui!" Ecco, vede... tutta le gente che ci contatta (mostrandomi centinaia di mails) è tutta gente "piccola". E' tutta questa gente che ci da la forza. Abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto perchè abbiamo intuito questa energia e perchè lavorare con/per i piccoli, ci procura molto divertimento e gioia". Ci diamo appuntamento quindi per la serata: mi è sembrato un buon approccio!

L'appuntamento alle 21.00 è in un luogo storico di Padova: la Chiesa di San Lazzaro, crocevia di una miriade di attività importanti e lucenti. E' una di quelle chiese dove molta gente va a fare la spesa (in tutti i sensi...!) tutte le volte che può, soprattutto quando è un po' giù di energia oppure attorno ai propri momenti importanti della vita... Qui il pieno di energia si prende a blocchi ed è gratis. La gente arriva con grandi machete, taglia dei blocchi trasparenti e li depongono nella propria auto. Quando li posano gli ammortizzatori sobbalzano. In questa chiesa sanno bene cos'è l'energia: è per questo che è stata scelta come "luogo del concepimento". Sono almeno dieci anni che batte tutti i giorni il record cittadino di presenze all'eucarestia, soprattutto l'unica chiesa dove tutti cantano a squarciagola. Chi non sa le parole canta Claudio Baglioni, il risultato è comunque sempre molto melodioso. E' la chiesa dei bambini. Al Padre Nostro tutta la gente si stringe in un unico caldo abbraccio, cantando una melodia che scende direttamente dal cielo: non esagero una parola, provare per credere! Dicono che quando si arriva al Padre Nostro, durante un'eucarestia, tutti i popoli del mondo che stanno recitando questa preghiera si uniscono all'unisono assieme a tutti gli angeli per lodare il creatore nella prima parte della preghiera. In quel mondo universale che si forma in quel momento, questa chiesa è molto rinomata, considerata, ascoltata. Scendiamo in un'ampia sala sotto la chiesa ed infatti si sente subito questa energia densa, che pulsa. Ad ogni scalino, ci sembra di sentire una miriade di parole di bambini sussurrate e di diverso genere; ogni tanto sembra come che si ricompongano nella parola "grazie"per poi destrutturarsi e ricomporsi nuovamente sempre a formare la stessa parola, ma con altri toni. Qui anche le pietre cantano. Che strane sensazioni... Tocco con mano il perchè è stato scelto questo posto.

In fondo alla sala un tavolo con delle mazzette di banconote di diversi tagli da 0.50 fino a 50: ci siamo! Sto assistendo alla nascita di Arcipelago Veneto, che distribuirà lo scec, la solidarietà che cammina. Al mio fianco odo gente da altre regioni vicine al Veneto, che stanno per partire anch'esse con lo scec; molte altre regioni italiane sono già partite con i loro arcipelaghi. L'idea è quella di non lasciare che le isole felici, che stanno nascendo ovunque nella nostra nazione, si disperdano in mille rivoli per cercare di coordinarle in un movimento unito da legami profondi di solidarietà ed interscambio.

La serata corre via interessante, fioccano decine di domande; c'è qualche ostinato che si ostina a pensare in modo vecchio, pochi però. Qui invece sembrano tutti usciti da un nuovo grembo, nati da poco. Il linguaggio è nuovo. Il modo di pensare è nuovo. Cose mai sentite... Mai viste... ma con ragioni da vendere... Più che ragioni direi "percezioni". E' evidente che siamo di fronte a tutti "piccoli", questi non possono certo essere tossici!...

Non ho sentito una parola "contro" qualcuno, la parola d'ordine è assecondare il cambiamento, creando un nuovo modello. Poche spiegazioni chiare, semplici ed efficaci ci descrivono quello che sta arrivando e che è già in corso da tempo. Inarrestabile. Abbiamo davanti una scelta a cui non possiamo sottrarci, lasciare che il crollo faccia il suo corso, oppure iniziare a costruire una valida alternativa? Il frutto promesso è di tirarci fuori insieme dal torpore del consumismo e diventar capaci di “essere svegli” in questo mondo, pronti a riconoscere il vero volto di Gesù nella nostra vita di ogni giorno. Questa è tutta gente che non vedeva l'ora di trovare un appiglio nella vita per cercare di costruire la comunità su nuove basi, che aiuti a mettere in pratica la vita, com'è descritta nei libri sacri dei nostri cuori. E' tutta gente assetata. Sino ad oggi siamo stati come un popolo bambini-adolescenti che è stato portato per mano da chi è stato delegato a compiere scelte in nostro nome. Queste scelte sono stato tutte prese senza avere considerazione alcuna del nostro mandato, prendendosi gioco di noi. Siamo sempre stati assenti, adesso abbiamo deciso di "esserci". In più abbiamo una nuova consapevolezza: che esiste un disegno divino per ciascuno di noi, immenso e straordinario, e che abbiamo compreso che lasciando via libera al desiderio del nostro cuore, stiamo allineandoci irresistibilmente a questa volontà divina. Stiamo già vivendo la vita eterna adesso, qui e ora e anche se non comprendiamo quasi nulla di tutto questo, riusciamo a percepire quanto basta, per sapere in ogni istante cosa c'è da fare. Insomma, proprio come dei bambini.

Tutti esempi, risposte, incitamenti che richiamano il "Vivere con passione", "Vivere al presente", il "Distacco dai beni", l' "Ascolto del proprio sentire", l'"Amore", come mai prima d'ora avevo sentito in un' assise pubblica riguardante i soldi e gli affari...

Nessuna paura inoltre. Anzi la sensazione è che in primo luogo, il collasso che sta per arrivare ci spoglia di ciò che pensiamo di essere, di modo che può essere svelato ciò che veramente siamo. La tossicità della civiltà ha nutrito l'illusione che un individuo è, ad esempio, un professionista con dei soldi in banca, un'ipoteca sicura, una buona posizione creditizia, un corpo ed una mente in buona salute, che cresce dei figli in buona salute che da adulti avranno successo come lui, e che quando andrà in pensione, ci si prenderà cura al meglio di lui. Se è questo che la nostra identità è diventata, e non guardiamo più in profondità, non scopriremo chi realmente siamo. E quando avverrà il collasso, noi rischiamo di essere fatti a pezzi perché non siamo riusciti ad accorgerci delle energie, delle risorse e dei benefici che dimorano nella nostra essenza. Siamo come il figliol prodigo che "ritorna in se stesso" e decide di tornare dal Padre, di tornare ad "esserci".

In un mondo post-collasso, i titoli accademici e i portafogli azionari contano poco. La gente che ho visto qui stasera è gente che ha capito che la nuova sfida è riuscire a fabbricarsi un paio di scarpe o un mobile (ma anche molto di più come vedremo subito...) qui all'interno della propria comunità e darsi una mano reciprocamente nel farlo. Gente concreta, come bambini. Se non arriva la pappa, quella vera, viene giù anche il soffitto: inutile raccontarla!

Infine la classica domanda che assilla tutti quelli che entrano in contatto con questo progetto..., a cui cerco di riportare poi alcune risposte, che giravano tra la gente della sala, più o meno inconsciamente. Cito testualmente una domanda con tutta l'ansia che esprime il modo di porla da parte di una persona semplice: "Che cosa può fare un imprenditore, che una volta incassati molti scec poi non abbia possibilità di spenderli perchè egli, a sua volta, non riesce a rimetterli in circolo presso qualche accettatore che possa soddisfare le sue richieste... in questo caso lo scambio di scec si ferma lì registrando una perdita?  Si può evitare una situazione del genere?"

La riposta riguarda una soluzione concreta, ma per vie nuove. Ogni caso va analizzato in base alla genesi da cui deriva, ognuna delle quali potrebbe richiedere diverse soluzioni: ogni persona è unica e quindi esiste una soluzione unica che va bene solo per questa persona e che va individuata solo assieme a questa persona. (Bella questa premessa in tempi di globalizzazione!).

Sarà necessario cambiare alcuni fornitori per una persona che voglia fare circolare questa nuova moneta. Sicuramente questo rimescolamento delle carte comporterà un nuovo giro di energia e di contatti creativi. Dove si chiude un porta, spesso si riapre un portone. Basta affidarsi e avere coraggio di cambiare. Generalizzando, però bisogna considerare che ci potrebbero essere degli imprenditori che operano in una filiera che dipende molto dall'estero. Questo tipo di imprenditore avrà per definizione, vista la diversa natura e vocazione della moneta locale, maggiori difficoltà ad operare con la moneta locale. Pertanto sara' inevitabile per lui ridurre la percentuale di accettazione di questa moneta. Questo almeno all'inizio e a meno che non trovi soluzioni creative e non si inventi nuovi segmenti di mercato...dove poter spendere lo scec. (E si sa che i bambini sono creativi!).

Dovrà altrimenti per forza aspettare che lo scec si evolva, cresca e possa entrare anche nel suo mercato in forze. Nel frattempo lo utilizza per quel poco che puo' pagando i fornitori marginali, i prestatori di servizi tipo i professionisti, quelli della sua comunita' (che non dovrebbero essere certo marginali questi, ma si sa che la globalizzzione ha letteramnete eliminato certe filiere e certe professionalità e conoscenze locali. Allora bisognerà proprio per questo impegnarsi soprattutto vivendo con lo scec, quindi mettendo energia e/o deviando le proprie abitudini di acquisto sul circuito locale: i negozi scec ed aiutarli così a nascere e svilupparsi. Non si potrà più lavorare con studi professionali dal nome altisonante e prestigioso, che vengono da lontano. Torneremo a lavorare con i nostri professionisti di provincia: buono, ci saranno subito meno fallimenti allora e meno ...delocalizzazioni!

Questo comporterà una diminuzione di alimentazione al "sistema supermercati e grande distribuzione", diciamo pure al sistema consumistico(SISTEMA COCA-COLA, THE REAL THING) e diamo una mano a mettere in moto i canali locali dell'alimentazione (= prodotti locali piu' sani e più buoni...meno inquinamento...),dell'abbigliamento e degli altri beni di prima necessita', che sono tradizionalmente i primi a muoversi con la moneta locale.
 
E' inevitabile questo sforzo di conversione economica e in tutti i sensi. Ricordiamoci che il cambiamento è vita e che comunque è necessario trovare nuove soluzioni: se il modo di fare economia di oggi fosse vitale non saremmo certo in queste condizioni...!
CERTE CONCEZIONI, CERTE CONVINZIONI, CERTE ABITUDINI DOBBIAMO FORZATAMENTE CAMBIARLE NOI, PRIMA CHE CI PENSI... MADRE NATURA, CHE TEMO LO POTREBBE FARE IN TEMPI NON PIU'  MOLTO LONTANI E SOPRATTUTTO  IN MODO VIOLENTO: mi sembra che certi eventi abbiamo già bussato abbastanza, se ci ostiniamo a non volerli ascoltare IRROMPERANNO IN MODO ...IMPROVVISO E TRAUMATICO!
 
Importante la dimensione comunitaria dei problemi (i problemi sono da trasformare in opportunità, se no Dio non ce li darebbe...!): anche qui ci vogliono nuovi modi di pensare ai quali non siamo ancora abituati. Siamo tutti collegati. Andiamo a vedere il motivo per cui un imprenditore si trova ad avere troppi scec, troppi rispetto a quelli che potrebbe a sua volta spendere...troppi rispetto a quelli ceh il mercato potrebbe assorbire.
VEDIAMO QUESTO CASO: Si tratta di un imprenditore che è molto bravo? E' perchè ha dei talenti, dei doni e delle intuizioni, delle capacità sopra la "media"? (è quello che da dieci talenti, ne crea subito altri dieci? Quali sono allora le 10 città del futuro da amministrare per lui?- Luca 19,17)
Cosa vuol dire essere tutti collegati in questo caso?
Oggi con la moneta che ha anche una funzione di riserva di valore cosa succederebbe in questo caso?
Si accumula...
E da qui nascono i problemi, dovuti agli attaccamenti e necessitano le compensazioni (quando io ho qualcosa di più, vuol dire che questo manca a qualcun altro... e quel qualcun altro è collegato a me. Anche se non lo so  a livello conscio, perchè questo naturalmente opera a livello inconscio, comunque qui esiste un grosso legame di collegamento: ciò che ci succede è sempre ciò con qui noi siamo in assonanza, ciò che le nostre frequenze energetiche hanno captato. Ciò che ci succede è sempre ciò che stiamo cercando, ciò che stiamo chiedendo.
E poco importa se queste energie derivano da fatti da noi compiuti recentemente, oppure molto tempo prima (allora vuol dire che stiamo correndo dentro un binario) o addirittura compiuti da nostre generazioni precedenti (allora in questo caso vuol dire che il nostro binario è ancora più profondo. E' da diverso tempo che nel nostro  albero genealogico non si staccano i cordoni ombelicali a livello spirituale..! BENE, E' GIUNTO FINALMENTE IL MOMENTO DI FARLO! CHE FORTUNA!).
Sono tutte nuove opportunità che la vita ci dà...

C'è un libro che spiega molto bene questi meccanismi e che spiega come fare per liberarci da questi legami e vivere liberi...

 

Allora una possibile soluzione al problema sopra indicato potrebbe essere questa: visto che la moneta locale vuole essere solo un mezzo (come sapetei non crea debito, non si applicano interessi affinchè possa circolare  e creare ricchezza - il movimento è vita, quando si ferma perchè si accumula, è morte!)... cosa potrebbe fare uno che si trova con un sacco di scec fermi che non può spendere, perchè è troppo bravo ?
Semplice! LI PUO' PRESTARE A CHI NE HA BISOGNO!
Senza interessi.
Non è fantastico questo modo di vivere? Quali potranno essere gli effetti del fatto che si va a ricreare una comunità... che ricadute ci potranno essere? ... Non ne abbiamo nemmeno idea!... e allora perchè sprecare tempo cercando di prevenire il futuro, se ci aspettano scenari completamente inediti, "da prima visione"?
 
OPPURE LI PUO' INVESTIRE, PRESTANDOLI ALLA COMUNITA'!
Partirà presto finananziato dalla moneta locale il progetto FREE-ENERGY (=energia pulita, illimitata e gratis per tutti) per esempio, oppure darà una mano a reimpostare l'agricoltura tipo produrre "stevia", invece di grandi fabbriche che lavorano chimicamente ed innaturalmente  tonnellate di barbabietole, provenienti da migliaia di ettari coltivati in modo chimico ed innaturale...
Oserei dire addirittura questo, senza paura di essere tacciato di inettitudine ed ingenuità, doti non certo apprezzabili in un imprenditore: perchè invece di voler prevenire e programmare sempre tutto in anticipo, non impiariamo a vivere al presente? Programmare e cercare di precedere, prevedere, è una pratica che ci obbiga a vivere insanamente nel futuro: per caso porti li occhiali? Sai, in Italia e nel Veneto siamo leader nel mondo nella produzione di occhiali... Ci siamo mai chiesti da quale nostra realtà spirituale emergono certi difetti di vista? Quello appena descritto per esempio è il caso della miopia, legato ad un ben preciso tipo di difficoltà nei rapporti con gli altri...dai quali cerchiamo di escluderci, rifugiandoci nel futuro...
(Vuoi edere che con questo scec questi cominciano a fare chiudere gli ambulatori medici e gli ospedali?...)
 
Come "vedi" è pronto un nuovo modo di pensare e di vivere, che la moneta locale si porta dietro!...
 
Perchè allora non partiamo concentrati sul nostro presente ed affrontiamo i problemi man mano che si presentano? Senza pre-occuparci! (se la nostra testa ed il nostro cuore non sono occupati da queste cose forse resta spazio per nuove soluzioni: che ne dici? ...Quadra?)
Impariamo ad affidarci: può darsi che certi problemi non si manifestino mai, perchè vengono risolti ad altri livelli...o forse anche non si menifestino solo perchè non ci abbiamo pensato e quindi non li abbiamo creati, questi problemi! Non abbiamo loro dato forza e restano inconsistenti.
I PROBLEMI SONO QUASI SEMPRE SOLO DENTRO LA NOSTRA TESTA, IN REALTA' NON ESITONO.
BASTA SOLO FIDARSI ED IMPAREREMO AD USCIRE DAI MONDI DELL'ILLUSIONE, DALLA MATRICE.
PERSONALMENTE HO PASSATO ANNI DELLA MIA VITA  A PENSARE GENIALI SOLUZIONI CON LA MIA TESTA, FINCHE' HO CAPITO CHE E' MEGLIO LASCIARE FARE A CHI LASSU' NE SA MOLTO PIU' DI ME! ALLORA LE COSE HANNO COMINCIATO A RIUSCIRMI UN PO' MEGLIO E NON SMETTONO MAI DI RIUSCIRE SEMPRE MEGLIO...!
 
Allora la nostra risposta finale è che quando ci sarà un problema (come quello segnalato prima od un altro ancora), ringrazieremo, NE SAREMO DUNQUE FELICI, cercheremo di capire l'opportunità che ci sta sotto e troveremo la soluzione. Ci alleneremo ad essere sempre meno cechi, che ne dite?
 

A proposito di FREE-ENERGY non posso non comunicarvi una confidenza fattami da uno di questi bambini:
"Mi è bastato accennare qualcosa (non so nemmeno io perchè mi sia venuto in mente quel cenno...! - CHE SIA STATO MIO AMICO SPIRITO SANTO, QUELLO CHE CI HA DETTO. "SARO' SEMPRE CON VOI FINO ALLA FINE DEL MONDO"?)  in qualche mail i primi di agosto e subito mi ha risposto (forse la prima in assoluto o comunque una delle prime mails ricevute dal Centro Studi sull'argomento scec) un ricercatore del Cnr di Legnaro, dicendomi che ha lavorato per anni con gli stessi strumenti di Preparata (il grande scienziato padovano scopritore della fusione fredda), dicendomi che ora sta cercando di emigrare per qualche anno in Australia, con speranza di ritornare in Italia...

E se invece gli dessimo noi motivo di rimanere, proprio grazie a coloro che si trovano con scec in più?"

Sapete come si sono poi trovati composto il neo-eletto comitato direttivo a fine serata questi signori(oh pardon) bambini?

Hanno fatto fare un giro di presentazione ai candidati, che si sono proposti lì in estemporanea, per buona parte gente convenuta ed incontratasi qui questa sera per la prima volta (che sia per caso?). Sentite che cosa ho acoltato: un imprenditore-inventore con 13 brevetti, mi pare, un bel po' nel campo dell'energia. Un naturalista che si è costruito una casa-azienda agricola, completamente autonoma dal punto di vista energetico. Un'esperta in chimica... Un altro signore che con la sua associazione ha appena realizzato con la sua equipe un esperimento di produzione di idrogeno con l'elettrolisi... Un altro del direttivo ha moglie che lavora dove stanno costruendo un traghetto ad idrogeno. Il padre è direttore del dipartimento di chimica... Ma alla fine ho sentito anche un altro signore,  che si raccomandava di restare in stretto contatto perchè con il suo studio tecnico si occupa di energia da fonti rinnovabili....

...CHE SIA UN SEGNO?

Ah dimenticavo. A fine serata hanno regalato a tutti una introvabile piantina di stevia, la pianta dello zucchero. (Ma come hanno fatto? So che c'è un sacco di gente in Italia che la cerca e questi ne tirano fuori a centinia in una sera??? Solo ai bambini potevano venire idee così...!). Lo stevioside e il rabaudioside, le principali sostanze della Stevia, sono da 150 a circa 300\400 volte più dolci dello zucchero che non viene metabolizzato attraverso l´assunzione per via orale. Trasformata in succo o le foglie polverizzate sono di colore verde scurissimo mentre liofilizzato assume un colore bianco come lo zucchero. Regola il glucosio nel sangue. La Stevia combatte la fatica, agevola la digestione e le funzioni gastrointestinali. Molto diffusa in Giappone, Israele, Cina e Taiwan, paesi che già da decenni l´hanno adottata quale sostituto ufficiale dello zucchero. In Europa è vietata!

Solo in Europa siamo costretti a nutrirci con lo zucchero satanico (lo zucchero raffinato)! Si tratta di quello zucchero i cui deleteri effetti nel nostro corpo hanno già più volte descritti anche nel sito del Centro Studi Salute, mentre in tutto il resto del mondo si può utilizzare la STEVIA:  il Giappone, molto attento ai cibi salutari,  ha obbligato addirittura la Coca-Cola ad eliminare l'aspartame dalla Diet e a sostituirlo con la stevia! In Canada il governo sovvenziona gli agricoltori perchè producano più stevia, in Sudamerica si usa dalla notte dei tempi. Noi in Europa non possiamo utilizzarla perchè dobbiamo prima dimostrare che la stevia non è dannosa...!( inversione dell'onere della prova). E' stato ribaltato sul povero cittadino europeo l'onere legale di eseguire questa dimostrazione! Nel frattempo una multinazionale, quella  a cui è stato assegnato il mercato europeo dello zucchero, agisce indisturbata in situazione di monopolio, scaraventando sulla nostra salute l'ennesima catastrofe. Come nei tabacchi, l'alcol ed il petrolio, anche con lo zucchero si incassano un sacco di accise... guarda caso... come lo stato tutela la nostra salute! ...e come Satana si impossessa proprio delle cose più buone e salutari...

Hanno spiegato perchè hanno scelto la Stevia, per un triplice valore simbolico:

1. simbolo della rivoluzione della dolcezza, quale riconosciamo essere lo scec.

2. simbolo di quella pratica giuridicamente conosciuta come istituto dell' "inversione dell'onere della prova" (che spiegano bene nelle loro serate dedicate allo scec), (andateci numerosi!) pratica che lo scec si propone di cambiare, tornando al nostro stato di diritto!  Di questo istituto giuridico la stevia è una delle vittime eccellenti!

3. per produrre lo zucchero servono grandi impianti, grandi industrie, grande chimica, grandi inquinamenti. Per la stevia basta il proprio giardino o davanzale di casa: tutti sono in grado di farsi ottimo e sano zucchero facilmente. Comunque possiamo fare lavorare molti agricoltori e artigiani, invece di un'unica grande industria di proprietà di una unica multinazionale. Un nuovo Davide, contro un nuovo Golia!?

Beh insomma... Tanta bella gente ho visto in queta serata: mi ha colpito questo movimento dal basso. Nessuna autorità presente, solo piccoli. Molto entusiasmo (= avere Dio dentro) senza enfasi, con tanta serenità. Gente che ha voglia di volersi bene, disponibile a dare fiducia fin dal primo incontro: ma come fanno a non avere paura? Danno per scontate cose impossibili con la massima naturalezza e danno risposte disarmanti. Tanto che ti passa la voglia di fare domande provocatorie...o di parlare di utopia o sogni....Chi potrà mai fermarli? ... A forza di vedere i suggestivi filmati che mostrano di certi personaggi ...mi sa che da questa sera anch'io, "I have a dream"!


15. Il primo G.A.T. nasce a Padova.

di Trinity Neo - novembre 2008

Una montagna di derivati sta spazzando via l'economia reale. Si tratta di una montagna grande oltre 20 volte il PIL mondiale che sta incrementandosi vorticosamente anche a causa delle misure prese dalle autorità monetarie mondiali negli ultimi giorni. Costoro hanno scaricato sulle spalle di noi cittadini oltre 3.000 miliardi di dollari, nazionalizzando ancora una volta le perdite e privatizzandosi gli utili... come sempre.
Ma si tratta solo di una misura tampone: la pur immensa somma stanziata corrisponde solo allo 0.1% della massa di derivati circolanti e detenuti dalle banche, che al massimo tra 18 mesi si vedranno ripresentare il conto con gli "interessi". Le leggi della natura non fanno eccezioni e non perdonano.
Come se non bastasse i nostri grandi capi hanno deciso di salvare la finanza (cioè tutto quello che è finto) dimenticandosi invece dell'economia reale. Una volta un tale disse che l'inferno è quel luogo dove l'uomo è condannato a vivere l'assurdo per l'eternità. Ci siamo già.

Cerchiamo di capire ora IN MODO SEMPLICE il meccanismo con cui questi derivati fanno fallire le aziende sane dell'economia reale. Ma quel che più ci preme è trovare qualche soluzione vitale.
Per fortuna della gente con un po' di coraggio e senso reale è rimasta: sentiamo cosa stanno facendo QUI: fantastico! Sentite, sentite...

E' partita una gara di solidarietà con i nostri amici di Mantova per realizzare il prototipo di questo progetto, che salverà presto molte vite dalla fame. Non sto parlando esattamente del Ruanda, ma delle nostre terre venete e non solo.

Tutto è nato da quello che abbiamo sentito succedere in questi giorni in Sardegna: dal 2 ottobre è in corso presso il comune di Decimoputzu, uno SCIOPERO DELLA FAME contro la messa all'asta di circa 5000 piccole e medie aziende agricole sarde. Aziende del valore di un milione e mezzo di euro, per esempio, vendute a 70.000 euro...e sempre ai soliti noti! Un agricoltore con un debito di 350.000 euro, perde l'azienda del valore di 1.500.000 e resta ancora con un debito di 280.000 !!!

Si, signori, le banche sono sempre più aggressive e si stanno accapparando tutti i terreni agricoli del mondo! Presto ne sentiremo parlare anche qui in Veneto, dove sta per cadere in mano a persone senza scrupoli, anche un terreno già votato al bio da otto anni! Questi terreni vanno in mano a chi introduce gli OGM e coltiva con la chimica, fortemente inquinante. Il dado è tratto! Siamo in guerra.

In seguito a mal gestione di normative e contro normative, con intrecci tra normative regionali, statali e europee (l'una in conflitto con l'altra), circa 5000 aziende agricole di medie e piccole dimensioni in sardegna si sono ritrovate improvvisamente con un carico di more da pagare su finanziamenti ricevuti negli anni dall'88 a oggi. Tali more, aggiunte ai numerosi mutui già ottenuti in passato grazie ad agevolazioni statali e regionali, ma ritenuti non leciti da normative europee, hanno fatto tracollare nel fallimento le circa 5000 aziende in questione obbligandole a interrompere le attività produttive (rendendo impossibile quindi a sua volta anche il pagamento dei mutui in corso). In seguito al tracollo, alla non assolvenza dei pagamenti e quindi alla registrazione nel registro protestati dei singoli agricoltori, è stata disposta da parte delle banche la VENDITA ALL'ASTA di tutte le aziende e di tutti i terreni (nonchè delle proprietà personali dei singoli agricoltori) con immediato arrivo di multinazionali e grossi produttori alimentari pronti all'acquisto (e allo sfruttamento come ben sappiamo).

Ascoltiamo però la storia di questo agricoltore direttamenete dal suo racconto. Questa storia nulla c'entra con quella delle normative pazze, qui parliamo solo di derivati:

"...Un giorno mi visita un funzionario della nostra banca, invitandomi ad assicurarmi contro il rischio di variazione del tasso di interesse del mutuo che ho in corso. Ho accettato, perchè mi hanno inviato un prospetto-preventivo che risultava essere un vero affare. Francamente non me ne intendo un granchè di finanza, sono un contadino io!
Mi sembrava strano che fosse così vantaggiosa una assicurazione, ma mai avrei immaginato che potesse esistere una cosa simile: è veramente diabolica! Uno per quanto possa pensare male di un'assicurazione, male che vada, un' assicurazione ti può anche dare una fregatura, magari rubandoti qualche tangenete sul premio... Oppure al massimo quando si verifica un sinistro, troverà sempre il modo per non pagare o pagare un risarcimento il più limitato possibile...ma mai e poi mai avrei potuto immaginare una cosa del genere...!"

Guardate questa persona portarsi le mani sui capelli e acoltate. Sentite, sentite...

"...Quello che mi ha venduto i derivati ora non c'è più in banca e nemmeno il suo direttore. Allora l'ho rintracciato e mi ha dichiarato privatamente e costernato che non era assolutamente a conoscenza di questi meccanismi. Nemmeno il suo direttore li conosceva. Adesso in banca mi dicono che se si guadagna con questi strumenti, vuol dire che ho accettato di correre dei rischi, che potevano generare, come hanno generato, delle perdite. Se si corrono dei rischi vuol dire che non si stanno coprendo i rischi della propria azienda... se non si è capito il rischio, si è giustamente i responsabili delle posizioni problematiche in cui versano le nostre aziende...Insomma lo scemo o il disonesto sono solo io!".

Ora fanno i professori ed i moralizzatori. Noi siamo stati i furbi ed ora è giusto che paghiamo. Per loro siamo solo dei numeri: i nostri figli, le nostre tradizioni, la nostra storia non conta nulla!

"... E' vero. I primi mesi addirittura ho guadagnato dei soldi: mi hanno accreditato in conto prima 1.500 euro, poi il trimestre successivo 2.200 euro... Ricordo che appena me ne sono accorto, sono andato a segnalare la cosa in banca, dicendo che dovevano aver fatto un errore, forse mi avevano accreditato per errore i soldi di qualcun altro... Invece mi hanno detto che era tutto giusto. Ho chiesto spiegazioni e mi hanno detto di non preoccuparmi, che era normale e che lo facevano tutti....E' il nuovo modo moderno di fare l'economia."

Ma una voce dentro, forse quella della saggezza contadina, gli diceva che qualcosa non quadrava. E' tornato in banca deciso ad andare in fondo alla questione e a chiudere i conti se non lo avessero ascoltato, lui quei soldi non li voleva. Non ha nemmeno fatto in tempo a dirlo, che senza nemmeno salutarlo, appena entrato il nuovo funzionario di banca gli ha comunicato lapidario:

"Guardi che stamattina il nostro ufficio -tal dei tali executive e il resto- Le ha addebitato 85.000 euro, che deve pagare subito, perchè se no così Lei è fuori fido!"

Un mese dopo il debito era arrivato a 253.000 euro: NON ERA UN'ASSICURAZIONE, GLI AVEVANO VENDUTO UN DERIVATO CHE SOLO ESTERNAMENTE SEMBRAVA UN'ASSICURAZIONE! Oggi quell'agricoltore non può più pagare le rate del mutuo e tutti i fidi sono stati ritirati: vive solo con la solidarietà, ma il destino dell'azienda è segnato irrimediabilmente. Perderà tutto ANCHE SE VALE DIECI VOLTE IL DEBITO e nonostante ciò resterà con un sacco di debiti sulle spalle.

Ecco perchè a PADOVA hanno fatto partire a tempo di record i G.A.T. ( GRUPPI SOLIDALI DI ACQUISTO TERRENI AGRICOLI ) per recuperare questi terreni, anzi per prevenire che succeda quanto sopra, perchè una volta entrati nelle grinfie degli avvoltoi, delle bande (uh pardon, banche) dalle procedure concorsuali fallimentari, non c'è modo di sperare di recuperarli. Bisogna agire prima: si pagheranno più cari, il loro valore reale, ma almeno la comunità locale si tiene in mano i propri terreni agricoli, che sono sotto incetta ovunque nel mondo in previsione di una crisi alimentare globale drammatica entro al massimo un paio di anni.

Si stanno formando dei gruppi di persone che in comunità acquistano questi terreni agricoli. Per esempio 50 persone con 30.000 euro a testa (devono essere tutti uguali per motivi tecnici-giuridici) riescono ad acquistare un'azienda agricola per 1.500.000 di euro. Hanno mutuato l'idea da un grande fondo di investimentio anglosassone che propone sui mercati borsistici quote di fondi investiti su terreni in Polonia, Ungheria etc..
MA QUI A PADOVA NIENTE DI TUTTO QUESTO. STANNO REALIZZANDO QUALCOSA DI ASSOLUTAMENTE INNOVATIVO:

1. IL TERRENO è LOCALE , vicino alle residenza dei soci investitori (se lo possono andare a vedere quando vogliono...anche se ogni mattina si può controllare via web la climatologia, come è andata la giornata, come vanno le produzioni etc.).
2. Si tratta di gruppi piccoli e trasparenti, quindi facilmente gestibili perchè funzionano a democrazia diretta esenza intermediari finanziari e grandi finanzieri, dove non è possibile fare speculazioni nè operazioni strane di ingegneria finanziaria.
3. Le conoscenze tecniche sono garantite da commercialisti e avvocati esperti in agraria e di matrice spirituale integerrima. La competenza agricola è lasciata all'agricoltore, che ha la responsabilità della gestione concreta.
4. La gente che non sa più dove tenere i soldi dopo avere ritirato i piccoli risparmi dalle banche e disinvestiti dalle azioni, trova un rifugio sicuro.
5. Male che vada sembra essere l'unico bene rifugio valido rimasto... a parte l'oro nel breve-medio periodo, ma l'oro non si sa che non si mangia. Inoltre l'oro CON LA NUOVA ECONOMIA LIBERANTE CHE VERRA' DAL 2013, non avrà più nessun valore: l'unico valore sarà quello umano.
6. Ognuno avrà diritto alla propria quota parte di raccolto agricolo, sano, fresco e garantito.

Sarà presto pubblicato un sito dedicato con serate dedicate alla conoscenza del progetto, alle forme di solidarietà collegate, soprattutto realizzabile subito.

E' come nel Vangelo di oggi: quando si fa del bene, non si può aspettare. MANI E PIEDI vanno spediti e decisi. ("Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò Luca 14,4).


16. I nuovi schiavi e il deanro che non c'è.

di Pierluigi Paoletti - 21 luglio 2006

"Potrete ingannare tutti per un pò. Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre.” Abramo Lincoln

Altro che impacciato, helicopter Bernanke il nuovo governatore della FED americana e’ un professionista degno erede di mr. Greenspan. Con interventi apparentemente contraddittori e sconclusionati (ora aumento i tassi, ora li diminuisco, ma non troppo…forse…) sta tenendo i mercati finanziari e valutari a galla come un vero illusionista di professione. Tre parole azzeccate ed il gioco e’ fatto: dollaro giu’, dollaro su euro su, oro giu’, borse su ….una stampatina di monete da gettare dall’elicottero (appunto) e l’economia riprende…facile no?

Ovviamente non e’ da solo in questa avventura, ma e’ il direttore d’orchestra di tutte le altre bande centrali che aprendo e chiudendo i rubinetti creditizi e monetari, determinano la riuscita o il fallimento di nazioni, imprese e persone di tutto il mondo.

Altro che politica, altro che governi di destra o sinistra…i veri padroni del mondo sono loro. Con il giochino stupido stupido di rifilarci cartamonetastraccia contro ricchezza reale hanno soggiogato tutto il primo, il secondo e pure il terzo mondo, ma non basta chiedendo anche gli interessi tengono schiave miliardi di persone che si scannano le une con le altre per cercare accaparrarsi abbastanza denaro da restituire.

Il bello e’ che la cartamonetastraccia per gli interessi non viene deliberatamente stampata, quindi ogni giorno necessariamente c’e’ chi soccombe nella continua lotta alla ricerca del denaro e viene schiacciato, deriso, umiliato e emarginato dal sistema, mentre loro decidono come Dei della vita e della morte delle persone assaggiando chicchi d’uva matura e sorseggiando nettare nelle loro dimore sull’Olimpo.

Non ci credete? Bene, ve lo spieghiamo in un modo molto semplice: a fronte dell’emissione di denaro, la banda centrale chiede titoli di debito (obbligazioni) allo stato di pari importo– es. lo stato ha bisogno di 100 talleri, la banda centrale stampa 100 talleri a fronte di una promessa di restituzione da parte dello stato di 100 talleri piu’ un modico tasso di interesse.
Ora, immaginiamo che non esista altra moneta in circolazione se non quei 100 talleri, dove pensate che lo stato trovera’ i talleri in piu’ per gli interessi?

Ovviamente da nessuna parte, NON ESISTONO! L’unica possibilita’ e’ toglierli da quei 100, ma allora si rinuncia ad una parte dell’investimento, oppure chiederli alla banda centrale che pero’ li stampera’ solo a fronte di altre obbligazioni e chiedendo altri interessi.

Capito allora dove sta il trucco?

In pratica hanno creato un sistema per il quale la restituzione degli interessi e’ impossibile se non attraverso un nuovo indebitamento e la cosa e’ resa ancora piu’ difficile perche’ a fronte di talleri di cartastraccia alla banda centrale lo stato deve restituire ricchezza vera prodotta dal lavoro e dall’intelligenza delle persone.

Purtroppo pero’ non finisce qui. Lo stato di per se’ non produce niente, e’ solo un’invenzione giuridica e per far fronte ai sui impegni con la banda centrale chiede tasse sempre piu’ alte ai suoi cittadini e alle sue aziende diminuendo sempre piu’ i servizi erogati in modo proporzionale all’aumento del debito. I cittadini e le aziende a loro volta dovendo far fronte ad un costante aumento delle imposizioni statali sul reddito prodotto (Irpef, Irpeg ecc.) e sui beni consumati (accise, Iva ecc.), molte volte sono costretti ad indebitarsi attraverso il sistema bancario che a sua volta chiede altri e piu’ sostanziosi interessi esattamente con lo stesso sistema della banda centrale solo che la moneta emessa sara’ monetastracciavirtuale ovvero generata dal computer (sappiamo cosa state pensando…levatevelo dalla testa il vostro computer non e’ buono, quelli che creano denaro sono solo quelli delle banche!).

Attenzione, anche in questo caso pero’ mancano i talleri per gli interessi, semplicemente NON ESISTONO.

Quindi lo stesso sistema con il quale vengono indebitati gli stati dalle bande centrali, viene utilizzato dalle bande commerciali per indebitare aziende e singoli e poiche’ lo stato non esiste i singoli, in pratica devono pagare due volte, una per l’indebitamento dello stato (importo nominale piu’ interessi) e un’altra per l’indebitamento personale (importo nominale piu’ interessi) a fronte di cosa? Di cartamonetastraccia in un caso e di monetastracciavirtuale nell’altro!

Adesso capite perche’ se il nostro PIL non cresce siamo immediatamente tutti piu’ poveri? Che per non diventare poveri dobbiamo correre sempre di piu’? Adesso vi e’ piu’ chiaro cosa vogliono dire quando parlano di sana competizione? Significa che per restituire il prestito alla vostra banca dovete lottare nell’arena con gli altri per arrivare ad accaparrarsi quella poca monetastraccia di carta o virtuale togliendola a qualcun altro che non trovandone piu’ disponibile verra’ pignorato dei suoi beni, verra’ dichiarato fallito e lasciato ai margini della societa’ come persona indegna perche’ non e’ riuscito a procurarsi qualcosa che NON ESISTE!

Ah se sapessero che non e’ tutta colpa loro se non hanno trovato il denaro che non c’e’ se la loro azienda e’ fallita, se non sono riusciti a rientrare in tempo nei termini dello scoperto di conto corrente…ah se sapessero che sono vittima di un meccanismo perverso fatto a posta perche’ ogni giorno qualcuno soccomba e sia fagocitato dagli uffici legali delle banche e dagli ufficiali giudiziari… se lo sapessero…

Se lo sapessero le famiglie dove prima lavorava solo il capofamiglia e manteneva quattro o piu’ persone, mentre oggi solo per sopravvivere devono lavorare almeno in due ed a volte non basta…se sapessero che la casa che hanno acquistato con tanti sacrifici la pagheranno almeno il doppio alla banca che gli ha “concesso” un mutuo a 10-20 o 30 anni (una vita intera) con un semplice click sul computer ovvero semplice aria fritta, e se non riuscissero a pagare le rate ecco che la banca si prende la loro casa, la loro vita … ah se lo sapessero.

Se lo sapessero coloro che votano a destra o a sinistra perche’ trionfi la pace, la liberta’ e la democrazia, perche’ vengano tutelati i loro interessi, se sapessero che quegli stessi politici che parlano di alti ideali e rispetto delle regole sono stipendiati due volte, una, piuttosto profumatamente, dalla comunita’ e l’altra dai loro veri padroni, sempre con i nostri soldi sia chiaro, che li hanno messi in quella posizione per eseguire meglio i loro ordini…se lo sapessero quelli che hanno votato la sinistra…se lo sapessero quelli che hanno votato la destra.

Se sapessero come hanno svenduto l’Italia nel 1992 e come continuano a farlo imperterriti, con quella faccia tosta di chi ha le spalle coperte dai potenti…se lo sapessero.

Se sapessero che in 10 anni di finanziarie ci hanno sottratto 240 miliardi di euro e con quella che verra’ fanno 275 miliardi di euro ovvero 532.474.250.000.000 di lire. Pensate a quante cose si potevano fare con quei soldi che invece sono finiti nelle tasche delle banche centrali per ripianare un debito che NON ESISTE!

Ci hanno rubato tutto persino le parole. Non possiamo urlare Forza Italia senza pensare a Berlusconi, non possiamo pensare alla pace senza pensare ai militari con i carri armati impegnati nelle missioni di peace-keeping (?!), alla democrazia senza pensare all’Afganistan o all’Iraq e agli americani che la esportano come fosse una merce. Dicono che siamo un popolo libero e democratico, secondo noi un popolo e’ libero quando puo’ scegliere, quando fischietta mentre lavora, quando i suoi figli crescono con l’amore della famiglia, ma come puo’ esserci tutto questo con un sistema monetario creato per indebitare, soggiogare, derubare? che per onorare assurdi ed inesistenti debiti spinge le persone a lottare le une contro le altre?

Se vi guardate intorno vedrete sempre piu’ persone correre dalla mattina alla sera per un pugno di cartastraccia per rincorrere scadenze, tasse, debiti, bollette, affitti, rate, multe, cartelle pazze ecc. non ne troverete nemmeno uno che mentre fa il suo lavoro fischietta ed e’ felice. Siamo davvero liberi o siamo i nuovi SCHIAVI?

Ahh se tutti loro sapessero queste cose… cosa pensate che farebbero?

PS: Henry Ford lo sapeva: “È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina.”


17. L'attuale sistema monetario.

del reverendo Charles E. Coughlin - U.S.A 1931 (durante la grande depressione)

Questo è un interessante scritto - come una specie di catechismo - di Padre Coughlin (prete eroe popolare agli inizi degli anni '30 in America difensore dei poveri e spina nel fianco dei ricchi e dei potenti). Oggi il sistema finanziario è più complesso ed i suoi meccanismi sono difficili da individuare con tale immediatezza: la finanza elettronica e tutti i suoi traffici sui derivati speculativi, hanno effetti ben più devastanti. Però il meccanismo della truffa fondamentale, così semplicemente descritto, è ancora lo stesso.
Che sia anche a questo meccanismo diabolico che la Vergine si riferisce nel suo ultimo messaggio di Medjugorje del 25 Ottobre 2008, quando chiama tutti, ripeto tutti (anche gli ammalati, i bambini e gli anziani!!) alle armi contro il piano di Satana su questa terra?

1 Quando una persona prende denaro in prestito da una banca, il banchiere gli presta quel denaro che altri privati hanno depositato nella banca?

No. Questo è ciò che i banchieri vorrebbero che credessi, ma non è vero.

2 Allora che cosa è che prestano i banchieri?

Prestano «promesse di pagamento». Fino all'approvazione della Legge sull'Oro del 1934, la loro audacia arrivava al punto di prestare «promesse di pagamento» per un ammontare trenta volte superiore a quello dell'oro che avevano in cassaforte.

3 Come fanno i banchieri a creare denaro dal nulla solo inserendo voci nei libri contabili?

Con il seguente procedimento di fabbricazione: John Jones, uomo d'affari, ha bisogno di 10.000 dollari. Va alla banca e spiega la natura dell'affare che si propone di condurre. Egli fornisce alla banca informazioni certificate che indicano il valore del suo giro d'affari, della sua fabbrica, fattoria, casa, eccetera. Se il banchiere è soddisfatto dell'ammontare di ricchezza reale che può prendere in pegno, dà un foglio da firmare a John Jones. Questo foglio è un mutuo anticipato sulla ricchezza che Jones possiede, e dà al banchiere il potere legale di confiscare la ricchezza, se Jones non paga in un dato momento i dollari che ha preso in prestito. Il banchiere poi fabbrica il denaro sui suoi libri contabili.

4 E come lo fa?

Quando il banchiere accetta il foglio firmato da John Jones, sotto la colonna «attivi» del suo libro mastro scrive:

Attivi                                  Passivi
Sconti e prestiti………………            $ 10.000

Sotto la colonna dei «passivi» scrive:

Depositi………………………              $ 10.000

In un attimo ci sono in esistenza 10 mila dollari più di prima che il banchiere vergasse queste scritture contabili.

5 E cosa fa John Jones di questo denaro che è nel libro mastro?

Torna alla sua azienda con un libretto bancario che mostra un deposito di 10.000 dollari, sul suo conto. Non con moneta effettiva.

6 Qual è la natura precisa della voce chiamata «deposito» sulla pagina del libro contabile?

I «depositi» non sono nient'altro, effettivamente e legalmente, che i passivi della banca. Sono il denaro che la banca deve, non il denaro che ha. Un deposito bancario è in realtà una promessa della banca, nulla di più. Milioni di americani l'hanno imparato a loro spese durante la crisi del '29 (quando le banche, insolventi, rifiutarono di rimborsare i depositi dei risparmiatori, ndr).

7 Che cosa può fare John Jones con questo deposito appena creato?

Può firmare assegni su questo deposito per pagare gli operai, comprare materie prime, pagare le spese generali per mandare avanti la fabbrica e distribuire ricchezza.


8
Com'è possibile ciò?

Altre banche fanno la stessa cosa nello stesso tempo. Una banca sulla quale sono tratti assegni riceve i proventi di simili depositi similmente fabbricati in altre banche. Ogni banca riceve degli assegni tratti su altre banche che compensano quelli tratti su di essa. Devono tutte lavorare insieme. Se ci fosse una banca sola, la frode sarebbe presto chiara.


9 E' onesto questo procedimento, in cui John Jones impegna la sua ricchezza reale per garantire il denaro contabile e fittizio del banchiere?

No, perché esso consente al banchiere di prestare un potere d'acquisto (denaro) che non gli costa null'altro che le spese generali di conduzione della banca, e obbliga John Jones e tutta la gente d'America a pagare un interesse per l'esistenza della moneta contabile bancaria, con cui sono perfezionate il 95% delle transazioni in America.

10 Quando il banchiere ha creato 10.000 dollari e li ha prestati a John Jones che ha cominciato a firmare assegni scambiando questo denaro scritturale in cambio di beni e servizi, che cosa è accaduto del livello dei prezzi?

I prezzi sono aumentati, perché esistono 10.000 dollari in più di prima che Jones ottenesse il prestito. E questo denaro nuovo è venuto ad esistere senza un corrispondente aumento dei volumi di beni e servizi, diminuendo così il valore unitario del denaro già circolante. Il valore del denaro circolante è sceso, ossia i prezzi sono saliti, ossia lo stesso ammontare di beni costa ora più denaro. E' un principio ben noto agli economisti.

11 Le banche creano denaro solo per prestarlo ai privati cittadini?

No. Creano denaro per prestarlo allo stesso Stato.

12 Quando lo Stato vende un miliardo di dollari in nuovi Buoni del Tesoro, questi vengono comprati coi risparmi dei cittadini?

No. Solo in piccolissima parte.


13 Allora da dove viene il denaro con cui i Buoni del Tesoro sono acquistati?

Ripetiamo: le banche creano denaro per prestarlo allo Stato esattamente come ai privati cittadini. Questo fatto non è conosciuto né compreso dalla gente, altrimenti essa non tollererebbe una tale grossolana ingiustizia, per cui le banche raccolgono l'interesse attraverso la tassazione.

14 Qual è il procedimento con cui le banche ottengono i Buoni del Tesoro in cambio di nulla, a parte il costo di scrivere le voci sui libri contabili?

A) Il Segretario al Tesoro istruisce l'Ufficio della Zecca perchè stampi i Buoni del Tesoro.

B)
Questi Buoni del Tesoro di Stato, che sono un'ipoteca primaria sulla casa, la fattoria, l'impresa e il reddito di ciascuno, sono allocati alle banche locali per il Paese. Ciascuna banca indica quanti Buoni desidera E ne chiede sempre più di quanto speri di ottenere. Perché no? E' uno scambio di qualcosa per niente.

C) Quando questi Buoni sono ricevuti dal banchiere, egli li registra come voci nei libri contabili esattamente come fa quando mette un'ipoteca su tutta la ricchezza di John Jones.

Sotto la voce «attivi» il banchiere scrive:

Attivi                                Passivi
Buoni del Tesoro……………………      $ 1.000.000

Nella voce «passivi» invece scrive:

Depositi (del governo USA)                  $ 1.000.000

Lo zio Sam ha dunque ora un milione di dollari sul suo conto corrente bancario, e può trarne assegni su quella specifica banca fino a un milione di dollari. Gli assegni che lo Zio Sam firma e stacca sono denaro. Egli lo spende per pagare le spese statali. Quando nuovi Buoni del Tesoro sono dati alle banche in cambio di scritture sui libri contabili, altro denaro è posto in esistenza. Questa è la fonte da cui vengono le super-sottoscrizioni, e non dal «pubblico investitore», come scrive eufemisticamente la stampa controllata.

Se esitate a credere che questa sia la procedura attualmente in uso, la confermeremo con l'autorità nientemeno che del governatore del consiglio della Federal Reserve: «Comprando l'offerta di Buoni del Tesoro, il sistema bancario nel suo insieme crea nuova moneta, o depositi bancari. Quando le banche comprano un miliardo di dollari di Buoni del Tesoro, le banche accreditano il conto corrente del Tesoro di un miliardo di dollari. Esse addebitano il loro conto-Buoni di un miliardo di dollari, ossia esse creano di fatto un miliardo di dollari registrando una voce contabile» (Udienza di fronte alla Commissione Bancaria e d'Emissione, Senato degli Stati Uniti (S.1.715) e Camera dei Rappresentanti (H.R. 5.357, pagina 399, 74mo Congresso, Prima Sessione, Legge Bancaria del 1935).

15 Se le banche creano denaro, perché ogni banca non compra un ammontare illimitato di prestiti ad interesse e di investimenti?

Perché ogni volta che una banca locale crea moneta aggiuntiva, questa moneta rappresenta solo le promesse della banca. Il banchiere locale sa che il banchiere internazionale controlla le Banche Centrali, e il banchiere internazionale può - e in effetti lo fa - provocare una «perdita di fiducia» nei depositanti genuini. Quando questi perdono fiducia e rivogliono indietro il loro denaro, l'insolvenza del banchiere locale diventa evidente. C'è un punto in cui la prudenza deve temperare l'avidità.

16 Qual è il nome usato per questo denaro creato dalle banche?

E' comunemente chiamato credito bancario, o moneta-credito.

17 Acquista ricchezza ed è usata per ogni transazione come ogni altro genere di denaro?

Si, è il sostituto della effettiva moneta nazionale.

18 Quale percentuale del giro d'affari nazionale è condotto con la moneta-credito creata dalle banche?

Circa il 95%.

19 E com'è trasferita la moneta-credito tra i cittadini e le banche?

Con l'uso di assegni.

20 Che cosa sono gli assegni?

Un assegno è un ordine scritto ad una banca di trasferire denaro dal conto di una persona al conto di un'altra, sia sui libri contabili di quella banca, sia sui libri di un'altra banca.

21 Gli assegni adempiono a tutte le funzioni della moneta?

Si. Come ha chiarito il governatore della Federal Reserve: «Quando dico credito in questa accezione intendo denaro, perché di gran lunga la maggior parte della moneta in uso tra la gente di questo Paese è in forma di credito bancario, o depositi bancari» (H.R. 5.357, pagina 181, Legge Bancaria del 1935).

22 Sotto questo sistema per cui le banche fabbricano denaro e accumulano depositi con i proventi i prestiti alle persone e allo Stato, è possibile che questa moneta di conto venga ad esistere senza che i privati o Stato s'indebitino con le banche?

No, non è possibile. Nessuna moneta di questo genere può esistere senza indebitamento.
E il debito è tanto più grande, quanto più grande è il volume di denaro. «Il denaro è creato nel sistema attuale dai prestiti delle banche alle aziende, agli individui, e allo Stato» (governatore della Federai Reserve, H.R. 5.357, pagina 399).


23 Quali sono i mali di questo metodo di creare moneta?

A) Questo sistema obbliga ogni cittadino a pagare un tributo (interesse) ai banchieri per la pura e semplice esistenza del necessario mezzo di scambio. Citiamo ancora dall'audizione del governatore delle Federal Reserve: «La società possiede tutto; le banche non possiedono niente, e tuttavia noi continuiamo a prendere a prestito dalle banche e a creare l'impressione che è inflazione per la società stessa emettere i necessari mezzi di scambio con cui condurre gli affari del Paese» (H.R.5.357, pagina 401).

B) Poiché praticamente tutto il denaro viene in esistenza sotto forma di prestito, esso è oppresso da interesse. Ogni persona che usa il denaro è dunque obbligato a pagare una tassa invisibile a gente che non ha fatto nulla per guadagnarla. Il fatto che la gente sia pagata in dollari anziché in ricchezza (beni) reale fa sì che essa, come produttrice e consumatrice, sopporti il peso di questa tassa invisibile. Oggi questa è la più pesante tassa annuale che il popolo americano paghi, eppure pochissimi si rendono conto di come vengano surrettiziamente salassati.

C) Quando qualcosa è dato in prestito, il prestatore può esigerne la restituzione. Cosi l'ammontare del denaro esistente è sempre soggetto ad essere decurtato: i banchieri hanno solo da esigere il «rientro» dei prestiti che hanno concesso e rifiutare di fare nuovi prestiti per sopprimere il nostro mezzo di scambio necessario. Appena i prestiti vengono fatti «rientrare» abolendo cosi moneta, i livelli dei prezzi cadono. L'immediato, disastroso effetto di prezzi distorti ed in caduta è la disoccupazione, la stagnazione e il fallimento di ricchezze reali. Poiché la nostra moneta esiste come prestito e può essere richiamata, noi abbiamo una struttura monetaria collassabile - una struttura monetaria a fisarmonica - che può essere fatta crollare a piacere e capriccio dei banchieri centrali, i quali non assumono alcuna responsabilità di fronte alla società di mantenere in circolo una massa di moneta sufficiente a condurre le attività economiche a livelli onesti di prezzi, e che mietono le proprietà altrui quando fanno crollare i prezzi.

«Nel passato abbiamo avuto periodi di prosperità creati accrescendo il debito (depositi bancari), e poi periodi di depressione creati con la bancarotta e l'estinzione del debito (restituzione dei prestiti)» (Testimonianza H.R. 5.375, pagina 397).

24 Quando John Jones l'imprenditore è obbligato a «rientrare» nel suo debito con la banca, che cosa accade della massa monetaria nazionale?

Viene ridotta dell'ammontare di dollari che Jones restituisce.

25 Che cosa scrive allora il banchiere sui suoi libri?

Quando John Jones restituisce il suo prestito di 10.000 dollari, egli scrive un assegno per 10.000 dollari sul suo conto corrente, rendendo l'assegno pagabile alla banca stessa. Ciò ovviamente riduce il suo «deposito» di quella cifra. Nell'istante in cui la cifra è trascritta sui libri contabili, la moneta nella banca è diminuita di 10.000 dollari. Jones si vede restituire la sua nota d'impegno e il collaterale, il che diminuisce la somma che la banca ha esposto come «attivo». L'effettiva transazione di restituire quel debito riduce la massa monetaria della nazione.

26 Che cosa accade quando un gran numero d'imprenditori è costretto a «rientrare» dai prestiti ricevuti?

Un grande volume del necessario mezzo di scambio si estingue, ossia è abolito.

27 E quale effetto ne consegue?

Caduta e distorsione dei prezzi, disoccupazione, perdita di redditi, fallimenti, e la conseguente concentrazione di proprietà nelle mani di pochi.


18. Due al prezzo di uno.

di Massimo Fini

Le donne oggi lavorano in casa e in ufficio, mentre gli uomini faticano ad avere un ruolo e a dare senso di protezione alle proprie partner.

Fino a non molti anni fa in famiglia lavorava uno solo, quasi sempre l'uomo, e bastava per mantenerla. Adesso devono lavorare tutti e due. Dal punto di vista dei "padroni delle ferriere" la cosa si presenta così: paghi due al prezzo di uno.

Per cui viene il sospetto che l'emancipazione della donna e il femminismo siano stati un'invenzione di costoro. La donna è vittima di un'ulteriore fregatura.

Perché deve fare un doppio lavoro, quello d'ufficio e quello di casa. Perché l'accudimento dei figli, nei primi mesi e anni, tocca pur sempre a lei, se li ha (l'Italia ha il più basso tasso di natalità al mondo).

Così detta la Natura. Il bambino, nei primi mesi e anni, ha come punto di riferimento assoluto la madre nel cui corpo è restato per nove mesi e dal cui corpo è uscito. Per quanto si vada sempre più verso un mondo unisex, non si è ancora visto un uomo allattare al seno (che, sia detto di passata, è una delle immagini più poetiche e commoventi che possa offrire la Natura). Il momento del padre verrà più avanti, durante e dopo l'adolescenza.

Anche nel mondo preindustriale la donna lavorava. Si occupava prevalentemente delle faccende di casa ma in alcuni momenti topici della vita agricola, come la vendemmia, dava anche lei una mano sui campi. Ma non aveva l'angoscioso problema che ulcera ogni madre di oggi: a chi lascio i bambini mentre sono in ufficio? Le donne (e gli uomini) oggi lavorano lontano dalle loro abitazioni. Per cui sono costrette a ricorrere ad asili e babysitter, spendendo quanto guadagnano. Una partita di giro a ricavo zero.

Ma sono contente di essere inserite anche loro, finalmente, nel meccanismo "produci, consuma, crepa".

Gli uomini e le donne preindustriali lavoravano dove abitavano, i bambini, che ruzzavan sull'aia, erano sempre sotto controllo. E se una sera avevano voglia di uscire e andare a vedere una "compagnia di giro" (perché allora la gente del popolo andava a teatro, oh yes, a vedere spettacoli carnascialeschi ma anche Eschilo, Euripide, Sofocle, Aristofane che sono un po' meglio di "X Factor") c'era sempre una zia zitella o una domestica perché non c'era famiglia, per quanto modesta, che non avesse dei domestici in essa integrati.

Certo, oggi, anche l'uomo può dare una mano in casa. Ma questa faccenda di averci messo il grembiale non si è rivelata molto producente. La femmina un
ruolo ce l'ha, gliel'ha dato Madre Natura. L'uomo no, ha dovuto costruirselo. Ma oggi non ha più occasioni per esercitarlo. Non c'è più la guerra dove provare il proprio coraggio (la guerra d'antan, dico, non quella odierna dei robot, tanto che vi partecipano anche le tipe, robb de matt), non c'è più il duello. La forza fisica, sostituita dalla tecnologia, non conta più nulla eccetera. E, senza ruolo, l'uomo non esiste. Così le ragazze, che sognano pur sempre ilvir, il"principe azzurro" (lo si vede ai matrimoni dove tutte, non solo la sposa, versano fiumi di lacrime: la cosa le emoziona ancora) si trovano davanti un bambino (“Ricordati che in ogni uomo c'è un bambino che vuole giocare” scrive Nietzsche).

E ne rimangono deluse. Conosco molte trentenni, spesso belle, colte, eleganti (fini no, la ragazza "fine" è scomparsa dall'Occidente) che fan una fatica boia a trovare un partner. Non per una scopata (anche per quella, gli uomini, di fronte all'aggressività femminile, stan diventando tutti finocchi), ma un uomo che dia loro la sicurezza e il senso di protezione di cui hanno bisogno. Consiglio uno stage in Afghanistan. Troveranno degli uomini che le faranno rigar dritto, come meritano e come, nel fondo del cuore, desiderano.




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