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1. La Nuova Medicina di Hamer e
le nostre opinioni
Punti salienti:
· Sono necessari almeno 6/7 anni di studio e pratica,
prima di parlarne in pubblico.
· Importanza dell’eliminazione del panico e della paura
(vedi meccanismi della fede).
· Medicina alternativa: alternativa per la concezione
( e di conseguenza per i rimedi). - concetto di "Medicina pianoforte" (tutto,
ogni nota, fa parte di un accordo, di una sinfonia) - si contrappaone al concetto
di "Medicina calderone" della Vecchia medicina.
· Intervento non contro la malattia ma per accompagnare
il processo (biologico sensato).
· Ricerca degli shocks che hanno attivato il simpatico:
le lacrime sono la spia di quando si colpisce nel segno.
· E' importante parlare dei propri conflitti!
· Non sono sempre le cose grosse che creano i conflitti,
ma le cose collaterali, piccole.
· Le soluzioni vanno sempre trovate dall’ammalato e
si trovano sempre cambiando punto di vista (sul cambiare punto di vista si
può dare una mano …)
· Per aiutare l'uomo a fronteggiare i conflitti, Madre
natura gli ha fornito delle "riserve": i " Borsellini di Madre natura":
 1. SOLDI (da far girare, non da accumolare
!)
 2. VITALITA’ (ginnastica-passeggiate-vita
nella natura-alimentazione sana-relax- musica-luce-tatto)
 3. CONSAPEVOLEZZA (e realativa pratica
spirituale)
 4. CONOSCENZA DELLE LEGGI BIOLOGICHE
· La natura non ci domanda di non fare conflitti, ma
di risolverli in tempi utili.
· I conflitti non si ereditano, ma si ereditano i modi
di reagire agli eventi, di pensare etc. ( si impara per l’esempio ).
· Il conflitto biologico avviene a livello inconscio.
· Non è riconoscendo il conflitto che lo si risolve,
ma la disponibilità a risolverlo , la chiave della soluzione !
· Hamer si occupa "solo" della parte diagnostica delle
malattie: egli fa diagnosi (= il perchè della malattia) e non fa terapia (=
come si cura la malattia)!
La terapia è completamente nella mani del "malato", che va aiutato a divenire
consapevole, che solo lui può avere in mano il proprio destino (e quindi non
i medici, non gli altri, ma solo se stesso ).
In realtà, come qualsiasi medico HAMER COMUNQUE FA TERAPIA, perchè capire
il perchè della malattia (la diagnosi), costituisce un grosso passo avanti
nella risoluzione della malattia stessa e quindi nella terapia.
La conoscenza, che è uno dei bisogni spirituali fondamentali dell'uomo, aiuta
in modo formidabile ad eliminare la paura.
Ma non basta: per eliminare anche la rabbia bisogna fare altri passi, il perdono
per esempio.
Si inizia così un cammino salvifico, in cui si viene guidati dai sintomi riscontrabili
nel proprio corpo.
Iniziare ad ascoltarsi è un altro passo importante. La chiave della felicità
della vita dipende da come ti poni in ascolto della realtà e da come reagisci.
Quando non sei concentrato (= quando non ascolti la vita) , prendi un sacco
di botte!
Ascoltando
· il nostro corpo
· i nostri pensieri
· il nostro spirito
in ogni secondo
c)
Principali obiezioni allo studio e alle scoperte del Dr.Hamer
Vedi questo sito:
Geerd Ryke Hamer e la sua nuova
medicina germanica.
Un tentativo di una valutazione delle sue ipotesi, delle sue dichiarazioni pubbliche
e dei risultati delle sue cure.
SOMMARIO DELLE PRINCIPALI CONTESTAZIONI
Avventurarsi nella foresta di queste obiezioni è come avviarsi in una strada
in cui non sarà mai finita...
Si sono scritti fiumi di inchiostro e altri se ne scriveranno. Chi parla e scrive,
intanto non agisce...
Tutte le opinioni di oggi saranno cambiate dalle nuove realtà del domani e dalle
conseguenti nuove opinioni ... vanità delle vanità ...
Tentiamo di dare qualche risposta alle richieste, ma vi avvisiamo, che molto
probabilmente è tempo sprecato. Ogni persona è unica ed irrepetibile ed è impossibile
sostituirsi all'altrui sentire.
Solo Dio, l'unico maestro, può farlo e solo in Lui esiste ogni rimedio per ogni
persona, che lo voglia.
Per quanto riguarda il Dr. Hamer, ci sarebbe una sola risposta: "studiate la
Nuova Medicina, verificatela su voi stessi, sui vostri animali e, una volta
convinti, lasciate agli altri le critiche e le obiezioni".
·
Assenza completa di articoli scientifici...
·
Non si conoscono pazienti guariti dal cancro per la NMG
· I cancri "innati" o determinati geneticamente...
·
Biografia di Hamer...
·
Hamer stesso non ha potuto curare il suo proprio cancro ...
·
Legami politici di Hamer ...
·
La traccia (DHS) sulla lastra TAC ...
·
La storia di Olivia Pilhar ...
·
La morte di Michaela Jakubczyk-Eckert ...
·
Test dell' applauso...
·
L'uso della morfina...
· Un trauma all'origine dell'omosessualità...
·
Cause spirituali delle malattie ...
Contestazioni di:
Assenza completa di articoli scientifici.
Assenza di prove da parte neutrale.
Non si conoscono pazienti guariti dal cancro
secondo la NMG di Hamer.
Assenza completa di articoli scientifici o di prove.
Se per articoli scientifici si intende articoli pubblicati su riviste scientifiche
ufficiali, è abbastanza vero: non ci sono. Se non ci sono, è perché la verifica
ufficiale in ambiente ospedaliero rimane rifiutata e negata alla NM e ai suoi
praticanti. Poi, quando qualche medico coraggioso propone ad una rivista un
suo articolo, queste riviste della medicina ufficiale e sponsorizzate dalle
case farmaceutiche ne rifiutano la pubblicazione. La stessa cosa è successo
con Di Bella che non sarebbe mai venuto alla “ufficialità” se non fosse stato
esigito dalla massa di pazienti.
Comunque, recentemente è stato pubblicato uno studio da parte di una università
danese (rif. The Scientific World Journal, 28.01.2005 – Rationality and irrationality
in Ryke Geerd Hamer’s system for holistic treatment of metastatic cancer) che
dice aver verificato suo pazienti del suo ospedale la veracità delle prime due
leggi biologiche di Hamer, affrettandosi però ad aggiungere che Hamer è provocante,
che si è alienato la medicina ufficiale e che perciò tali verifiche sono molto
difficili.
Comunque, Hamer stesso ha una casistica di più di 10.000 casi visto che già
nel 1997, in base alle oltre 10.0000 osservazioni di casi clinici, il
dott. Hamer aveva potuto elaborare tutte le sue scoperte in a 5 leggi "ferree".
Nel suo libro "TESTAMENTO PER UNA NUOVA MEDICINA" possiamo trovare la certificazione
della verifica dell' 11 settembre 1998 , presso l'istituto oncologico S.Elisabetta
a Bratislava ed il dipartimento oncologico dell'ospedale di Trnava, ma anche
le certificazioni da parte di vari gruppi o entità mediche-ospedaliere più o
meno ufficiali.
Si può concludere aggiungendo che Hamer stesso chiede all’Università di Tûbingen
di procedere alla verifica ufficiale delle sue scoperte e che, nonostante questa
sia stata obbligata e multata da un tribunale tedesco, essa continua a rifiutare
di procedere a tale verifica, dichiarandosi non competente. Da parte di una
facoltà di medicina, risulta molto strano.
Per quanto riguarda le prove, possiamo dire che alla fine degli anni 80, Hamer
ha gestito per quasi 2 anni una clinica in Austria, a Burgau.
Sei anni dopo, per l’istruzione di un processo contro Hamer, è stato richiesto
alla polizia austriaca di sequestrare tutto l’archivio della clinica e di svolgere
indagini. La polizia ha esaminato le cartelle cliniche e le situazioni si saluti
di tutti i pazienti (la maggior parte arrivati in uno stato drammatico e pressoché
terminale). La polizia è rimasta sconvolta quando ha scoperto che dopo oltre
4 anni e mezzo su 6500 pazienti considerati “senza speranza” dalla medicina
ufficiale, 6000 erano ancora vivi, apparentemente guariti, dopo aver sospeso
ogni trattamento ivasivo previsto dalla medicina ufficiale.
Comunque noi pensiamo che tutte queste discussioni siamo inutili ed irrilevanti,
perchè ciascun cittadino può facilmente provare sulla propria pelle, la veridicità
delle scoperte del Dr. Hamer, visto che le 5 leggi biologiche scoperte da Hamer
non valgono solo per il cancro, ma per tutte le malattie! E valgono anche per
i nostri animali (che non si fanno impressionare da diagnosi funeste).
Conosciamo delle persone, per esempio, che non sono medici, eppure hanno potuto
verificarle su loro stessi, quando hanno disturbi fisici o quando prendono un
raffreddore o un po' di febbre, o ancora le hanno verificate sulla tonsillite
del loro figlio, sul ginocchio dell'altro figlio, sul mal di testa della moglie
e così via, in diverse occasioni di disturbi e malattie più o meno gravi di
amici e conoscenti o di animali domestici.
Tutte le volte sono potuti guarire perfettamente senza l'utilizzo di medicinali
o antibiotici, utilizzando le conoscenze di correlazione tra corpo e psiche.
Eppure se dovesse manifestarsi una qualche urgenza di estrema gravità non avrebbero
nessuna remora ad utilizzare un medicinale allopatico salvavita, meglio se di
tipo naturale comunque.
Quali siano le decisioni dei tribunali, o delle autorità mediche, per quelle
persone non potranno certo essere modificate le loro opinioni, perchè le hanno
vissute e verificate sulla loro pelle.
Stesura scritta di un conferenza avvenuta nell’ufficio dell’avvocato Erik Bryn Tvedt il 17.12.2008
con i seguenti partecipanti:
Signora Erika Pilhar
Signora Olivia Pilhar
Sig. Ing. Helmut Pilhar
Signora Vera Rechenberg
Signora Alina Lohse
Rabbino Capo Dr. Esra Iwan Götz
Signora Bona Garcia Ortín
Dr. Ryke Geerd Hamer
I partecipanti alla conferenza manifestano una grande preoccupazione per il fatto che ogni giorno più di 1500 pazienti nella sola Germania vengono maltrattati e torturati fino alla morte con chemio e morfina, mentre con l’aiuto della Nuova Medicina Germanica quasi tutti potrebbero sopravvivere.
Questa situazione per cui finora sono morti, nella sola Germania, più di 20 milioni di pazienti non-ebrei, è l’argomento della conferenza.
I partecipanti alla conferenza hanno constatato quanto segue:
1. La Nuova Medicina Germanica è stata scoperta 27 anni fa, ed immediatamente divulgata. Da allora, a causa di un articolo del Talmud redatto dal Sommo Rabbino Menachem Mendel Schneerson, tutti i rabbini del mondo sono obbligati ad impegnarsi affinché i pazienti ebrei siano trattati secondo la terapia della “Nuova Medicina” (così chiamata in precedenza), ora denominata “Nuova Medicina Germanica”.
La terapia della Nuova Medicina Germanica offre un’opportunità di sopravvivenza del 98%.
2. Il peggio fu che, secondo un’aggiunta allo stesso articolo del Talmud, come conferma il Rabbino Capo Dr. Esra Iwan Götz, si doveva, avvalendosi di tutti i mezzi possibili, interdire ai pazienti non-ebrei la terapia della Nuova Medicina Germanica. È addirittura inconcepibile che, come afferma il Rabbino Capo Esra Iwan Götz, non solo tutti i rabbini sapessero che la Nuova Medicina Germanica è corretta e obbedissero all’ordine di non trattare alcun paziente ebreo con chemio e morfina, ma che anche tutti i Professori (specialmente gli oncologi), in maggioranza Ebrei, praticassero intenzionalmente due specie di trattamento: una reale cura per gli Ebrei e una vera e propria tortura per i Non-Ebrei.
3. Il boicottaggio della Nuova Medicina Germanica, come ha confermato il Rabbino Capo Dr. Esra Iwan Götz, non è certamente dovuto ad una questione d’ignoranza, di errore o di disinformazione, bensì ad un mirato piano di genocidio mondiale.
4. In considerazione di questo mostruoso crimine, a causa del quale negli ultimi 27 anni sono stati sacrificati all’incirca/oltre 2 miliardi di esseri umani, i partecipanti alla conferenza ritengono urgentemente necessario richiamare l’attenzione su tale delitto per renderlo noto all’opinione pubblica mondiale. Anche tra gli Ebrei vi sono correnti come “World UNION FOR PROGRESSIVE JUDAISM” (Unione Mondiale per il Giudaismo Progressista), di cui il Rabbino Capo Dr. Esra Iwan Götz ha fatto parte, che si rifiutano di continuare ad essere complici di questo crimine.
Per tale ragione, invitiamo tutte le persone oneste ad impegnare le loro forze affinché questo crimine abbia fine e tutti i pazienti, anche non-ebrei, possano usufruire del trattamento della Nuova Medicina Germanica. Insieme con il Rabbino Capo Dr. Esra Iwan Götz, sollecitiamo tutti i rabbini e specialmente gli oncologi: “Fermate questo crimine e genocidio mondiale di pazienti non-ebrei”.
Sandefjord, 17.12.2008
Signora Erika Pilhar
Signora Olivia Pilhar
Sig. Ing. Helmut Pilhar
Signora Vera Rechenberg
Signora Alina Lohse
Signora Bona Garcia Ortín
Dr. Ryke Geerd Hamer
Rabbino Capo Dr. Esra Iwan Götz
L’avvocato Erik Bryn Tvedt nella sua cancelleria conferma l’esattezza della stesura scritta della conferenza insieme con i sottoscritti.
Avvocato Erik Bryn Tvedt
Vedi anche il blog aul sito di
ALBA - ASSOCIAZIONE LEGGI BIOLOGICHE APPLICATE
ed il blog di Beppe
Grillo.
5.3.
Rassegna dei rimedi naturali
Rispondi a questa domanda
le sfide del XXI° secolo: CHI
CONOSCE, SI SALVA !
L'aglio
Gli acidi grassi Omega 3
Gli alimenti biologici
L'ananas
L'anguria
Gli antibiotici(come proteggersi dagli antibiotici)
La banana
Il broccolo
I carboidrati
Le carni
La carota
Il capuccio
Il cavolfiore
I cereali integrali
Le centrifughe del crudo
Il cetriolo
Cibi acidificanti e alcalinizzanti
La cipolla
Il clistere
Le fibre
La frutta acida/dolce
La frutta secca/dolce
I funghi Agaricus Blazei e Shiitake
I germogli
Le leguminose
Il magnesio
La mela
Le melanzane
La melassa di canna
Il melone
L'olio di oliva
Le patate
La pera
Il pesce
I pesticidi(come proteggersi dai pesticidi)
Il pomodoro
Il rapporto sodio/potassio
I prodotti biologici
Il riso
Il sedano
Gli spinaci
L'arancia
La tabella delle associazioni alimentari
Il tarassaco
L'uva
Le verdure di foglie verdi grandi
La vitamina A
La vitamina C
La vitamina D
Gli xeno-estrogeni(come proteggersi dagli x.)
Lo yogurt magro
Le zucchine
"In fase di costruzione"
6. Rassegna
degli organi e malattie per cui esistono i rimedi naturali da noi indicati
le sfide del XXI° secolo: CHI
CONOSCE, SI SALVA!
Prima di ogni cosa bisogna accertarsi che siano puliti i canali. I canali
di eliminazione delle scorie, delle tossine.
Pertanto le prime 2 cose di cui bisogna occuparsi in caso di qualsiasi malattia
(e non solo, perchè serve anche la prevenzione) è occuparsi del sistema epato-biliare
e del sistema renale.
Avete questi sintomi ?
- Il fegato
- Il rene
Quando sono intasati questi 2 canali di pulizia, il nostro corpo attiva i
2 canali di riserva:
- La respirazione (i polmoni)
- La pelle
... e poi viene tutto il resto:
Le allergie
L'angina pectoris
Il cancro
Il colesterolo
L'equilibrio acido/basico del corpo
Il diabete
Le infiammazioni
L'ipotensione arteriosa (pressione bassa)
L'ictus
L'ipertensione arteriosa (pressione alta)
La febbre
L'infarto
L'intestino
Le malattie degenerative
L'obesità
Il raffredore
I reumatismi
Il sangue
Il sistema immunitario
La trombosi
8. Come si costruiscono le statistiche sul cancro e sui risultati della chiemioterapia
Cancro: un crepuscolo degli dei
Tratto dal libro: "Il Tradimento della Medicina" di Alberto Mondini
Come è nata questa strana pratica di somministrare terribili sostanze ai pazienti per guarirli, la chemioterapia? Essa si basa sul fatto che le cellule cancerose sono più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l'azione di veleni o di radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire. Questa constatazione porta però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina: avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! Anche la persona meno informata, riesce a comprendere che guarigione significa miglioramento della salute. Nessuna persona sana di mente penserebbe che l'inquinamento, gli esperimenti atomici o l'incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani.
Tutte quelle discussioni fatte in televisione di volta in volta su chemio o medicine alternative hanno un solo scopo: confondere le idee e annebbiare le menti della gente. In verità la questione è di una semplicità lapalissiana e disarmante. Vogliamo sapere se la chemio è una terapia valida o no? E’ molto facile saperlo; basta fare quello che si fa con qualsiasi altra cosa di qualsiasi genere per sapere se funziona o no: si osservano i RI-SUL-TA-TI. Su di essa esistono studi, statistiche, dati ufficiali accurati. E’ vero che gli oncologi, con la complicità dei media, creano su di essi una cortina fumogena, ma non è per niente difficile averli; poi basta leggerli. lo li ho trovati e ve li posso comunicare. Ripeto: questi non sono i miei dati, sono i dati ufficiali dell'oncologia ufficiale. Confrontateli con le centinaia di ore di chiacchiere televisive trionfalistiche di Tirelli & C.
Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in medicina per paziente guarito di cancro. Poiché effettive guarigioni non ne ottengono mai, definiscono guarito colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo. Credo che veramente poche persone conoscano questo dato. Non è che venga tenuto segreto; ma, per darvi un'idea, io per televisione in tanti anni l'ho sentito spiegare solo un paio di volte e solo di sfuggita. Ricordatevi che cambiare il significato alle parole è un mezzo importante per confondere e dominare. Questo dato pertanto è fondamentale, è una chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di "guarigione".
Premesso ciò, loro proclamano che: ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 50 guariscono; in altre parole ciò significa soltanto che 50 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi, le altre dopo.
In verità le cose stanno perfino molto, ma molto peggio di così. Se lasciamo perdere le chiacchiere televisive e le cialtronate per ottenere offerte e finanziamenti e ci riferiamo a ciò che effettivamente è scritto e provato, troviamo che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di "tumore certo" è mediamente del 7%. Nella tabella seguente trovate i dati riferiti ad alcuni specifici tipi di tumore. Sono presi dal monumentale trattato Medicina Oncologica di Bonadonna e Robustelli (testo universitario): mille pagine per dire "non ci abbiamo capito niente".
Ma perfino questi dati sono troppo ottimistici! Un lavoro scientifico pubblicato nel 2004, prende in esame dieci anni di statistiche mediche australiane e americane (gennaio 1994-gennaio 2004) sui risultati della chemio nella cura del cancro. I risultati, usciti dallo spoglio di un campione immenso e più che rappresentativo di circa 227.800 casi di tumore, sono catastrofici: in media, solo il 2% dei pazienti sottoposti alla chemio risulta essere ancora vivo dopo 5 anni dall'inizio del trattamento "terapeutico".
Provate un po' ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 93 o 98% crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno lo pagherebbe più e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione... Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive di medicina. I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200-300 euro o più per una visita di 10-15 minuti!
Incomprensibile... Il fatto è che costoro fanno leva sulla paura, sul dolore e sull'ignoranza di questi dati da parte dei malati e dei loro famigliari. Come la paura e l'ignoranza vengono poi alimentate sistematicamente con ogni mezzo, potete facilmente constatarlo voi stessi.
Il Prof. Luigi Di Bella qualche anno fa avvertì che "se una persona viene dimessa dall'ospedale, si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un'altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si muore una volta sola".
Estremamente importante in questo contesto è la vasta indagine condotta lungo 23 anni dal Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l'Università della California, e presentata già nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l'Università di Berkeley. Oltre a denunciare l'uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia N.d.A.) sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.
Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle riviste mediche più autorevoli del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni.
Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori siano inefficaci, sono semplicemente le statistiche di morte per tumore. Nonostante le decine di miliardi di euro spesi per la ricerca e le centinaia di miliardi per i trattamenti, i dati degli istituti di statistica dì tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate.
Riunione del settembre 1994 del President's Cancer Panel: "Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati" aveva detto Baílar, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. "Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent'anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea". Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un naturopata? un ciarlatano, come è stato definito Di Bella? Un guaritore che approfitta dei poveri malati? Uno che non conosce le percentuali di guarigione? Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Bailar III, insigne professore alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di epidemiologia e biostatistica. Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President's Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari. I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti. La conclusione principale di Bailar, con cui IMI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990. Come tutte quelle citate da Bailar, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all'età, cosicché l'aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie. I dati "grezzi" sono ancora più pesanti.
Esaminiamo altri dati e altre falsificazioni.
Gli oncologi vanno dicendo che le possibilità di guarire dal cancro sono molto più alte oggi, il 50 %, rispetto al 20 % del 1930. Se teniamo per buoni questi dati (ma sappiamo che sono privi di fondamento), come mai allora le morti per cancro sono spaventosamente aumentate negli ultimi 70 anni? Il fatto è che nel 1930 non esistevano tutti i sofisticati mezzi di diagnosi e le campagne di sensibilizzazione alla diagnosi precoce; pertanto il cancro veniva scoperto tardivamente e così il tempo fra la diagnosi e il decesso era breve, se non brevissimo. Oggi invece, poiché la diagnosi avviene spesso in tempi molto più precoci, la morte arriva più tardi rispetto alla diagnosi stessa e più sovente oltre i fatidici 5 anni!
Cito ancora la conclusione a cui sono arrivati ricercatori del Dipartimento di genetica e di biologia molecolare dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma attraverso ricerche sperimentali. Essi "confermano, infatti, che alcuni chemioterapici, quali la citosinarabinoside, il metotrexato, la vincristina ed il cisplatino4 (sostanze usate comunemente e quotidianamente nei trattamenti N.d.A.), in particolari linee tumorali aumentano la resistenza alla morte cellulare (...) Questi risultati sono sorprendenti, poiché dimostrano che i suddetti chemioterapici non uccidono le cellule tumorali, come invece generalmente si ritiene, bensì, impedendo l'apoptosi (morte della cellula, N.d.A.), facilitano la crescita del tumore" .
A fronte di un'efficacia nulla della chemioterapia e degli altri trattamenti, ben testimoniata dai risultati, vi è la terribile tossicità delle sostanze usate, tanto è vero che le autorità sanitarie hanno dovuto prendere drastici provvedimenti per salvaguardare la salute dei lavoratori addetti alla manipolazione e somministrazione di questi cosiddetti farmaci (medici, infermieri e farmacisti). Poiché la lista degli effetti collaterali è molto lunga, mi limito a darvi alcune delle caratteristiche tossicologiche in generale e di un paio di sostanze specifiche, prendendole da una pubblicazione dell'Istituto Superiore della Sanità.
Chemio in generale.
Tra una ventina di effetti collaterali, troviamo: sterilità, aborti, malformazioni nei figli, danni a cuore, fegato, reni, sistema nervoso e produzione di tumori secondari (!!!). "Infatti, non solo essi sono in grado di innescare la trasformazione di cellule normali in maligne, ma tendono a ridurre le difese endogene contro l'insorgenza di neoplasie". Lo sanno anche loro che questa è una pratica assassina; di questo non avevo dubbi.
Antraciclinici: "Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità nel 50 % dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni” .
Procarbazina: "E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazioni nei figli, N.d.A.) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10 % di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante'
Qual è la castroneria che sta alla base di questa orribile situazione? Nonostante nel corso dei decenni ci siano sempre stati molti pareri contrari, tutta l'oncologia oggi si basa su un'ipotesi (badate bene ' solo un'ipotesi), che non è mai stata dimostrata. Secondo questa tesi, il cancro si origina da una cellula che, per un danno genetico, comincia a proliferare all'impazzata. Senza a stare ad esaminare quanto sia attendibile da un punto di vista scientifico questa teoria, limitiamoci a riflettere sui risultati ottenuti su questa base negli ultimi 60 anni: zero. Nonostante il totale fallimento di questa teoria, nessuna voce contraria ha alcuna possibilità di essere ascoltata. Perfino la medicina non convenzionale ne è stata contagiata e, nonostante i suoi risultati sicuramente migliori, non ha trovato il bandolo della matassa.
Estratto da Exposing the Myth of the Germ Theory – a cura del College of Practical Homeopathy, 2005
Traduzione di Gianluca Freda
[…] In origine la parola “virus” significava veleno e il termine “virulento” voleva dire velenoso. Oggi intendiamo per virus una entità submicroscopica e “virulento”, in generale, significa contagioso. La medicina moderna utilizza il termine “virus” per indicare una microscopica forma di vita capace di infettare le cellule e a cui viene pertanto attribuita la responsabilità di molte delle nostre malattie.
Nell’immaginario popolare, il virus è una forma di vita in grado di parassitare ogni altra forma di vita, inclusi gli animali, le piante e i saprofiti (funghi e batteri).
Nella descrizione delle infezioni virali, ai virus vengono attribuiti comportamenti quali “iniettarsi”, “incubare”, “essere in latenza”, “invadere”, avere uno “stadio attivo”, “impadronirsi”, “riattivarsi”, “mascherarsi”, “infettare”, “assediare” ed essere “devastanti” e “mortali”.
La teoria medica convenzionale sostiene che i virus nascono da cellule morte che essi stessi hanno infettato. Il virus “si inietta” nella cellula e le “ordina” di riprodurlo, fino al momento in cui la cellula esplode per lo sforzo. I virus sono a questo punto liberi di cercare altre cellule in cui ripetere il processo, infettando così l’intero organismo.
Tuttavia i virologi ammettono che i virus, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio, non possiedono alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, non sono mai stati osservati vivi!!
I “virus vivi” sono sempre morti
Il termine “virus vivo” indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro (cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto: anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i “virus”. Essi sono comunque morti o inattivi, poiché non possiedono né metabolismo né vita e non sono altro che molecole di DNA e proteine.
I virus contengono acido nucleico e proteine, ma mancano di enzimi e non possiedono una vita propria poiché mancano dei prerequisiti fondamentali della vita, e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri “inferiori” possiedono). Il Guyton’s Medical Textbook riconosce che i virus non hanno nessun sistema riproduttivo, nessuna capacità di locomozione, nessun metabolismo e non possono essere riprodotti in vitro come entità viventi.
Il legame con i mitocondri
Poiché i “virus” non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche, tranne che come unità funzionali del nostro normale materiale genetico all’interno del nucleo cellulare o del nucleo mitocondriale interno alla cellula.
I mitocondri sono organismi viventi, uno dei molti diversi organelli (piccoli organi) presenti all’interno delle cellule del nostro corpo. I mitocondri hanno grosso modo la dimensione dei batteri e sia gli uni che gli altri possiedono un proprio DNA e un proprio metabolismo.
I mitocondri metabolizzano glucosio ricavandone molecole di ATP, che sono energia pronta per l’uso a cui il corpo può attingere quando ce n’è bisogno. Cosa ha a che fare questo con i “virus” in quanto tali? Tutto, come capirete fra un momento.
Chiunque abbia studiato citologia (struttura delle cellule) sa bene che la stragrande maggioranza delle forme di vita presenti all’interno della cellula è rappresentata dai mitocondri, i creatori della nostra energia.
I semplici protozoi monocellulari possiedono al proprio interno fino a mezzo milione di mitocondri. Le cellule umane ne hanno meno: dalle poche centinaia presenti nelle cellule sanguigne ai 30.000 e più delle cellule dei tessuti muscolari maggiori. Poiché l’intero corpo umano possiede dai 75 ai 100 trilioni di cellule, ciascuna delle quali contiene, mediamente, migliaia di mitocondri, devono esserci quadrilioni o quintilioni di mitocondri all’interno del nostro sistema.
Quando una cellula muore, essa viene rimpiazzata da una cellula figlia nata dal processo della mitosi, mentre la cellula esausta viene disintegrata dai lisosomi, i potenti enzimi intracellulari autodistruggenti e autodigerenti, che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute affinché il corpo possa prontamente riciclarle o espellerle come scarti.
Ogni giorno, da 300 milioni fino a oltre mezzo trilione di cellule del nostro corpo muoiono (a seconda del nostro livello di tossicità) e ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri. Quando le cellule muoiono esse vengono autodistrutte dai loro stessi lisosomi, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli e protoplasmi cellulari e spesso non si decompongono completamente.
Genomi e nuclei sono microscopici contenitori di informazioni genetiche, consistenti in DNA o RNA che agisce come centro di controllo e immagazzinamento del “progetto” stesso della cellula. In quanto tali essi sono per i mitocondri e le cellule ciò che il cervello è per il nostro corpo. Ogni cellula e ogni mitocondrio contengono questo materiale genetico che è la zona più protetta della cellula (grazie alla sua guaina proteica a doppi lipidi), proprio come il nostro sistema nervoso è la parte più vitale e protetta della nostra fisiologia (grazie alla colonna vertebrale e al cranio). Alla morte della cellula i mitocondri vengono frammentati dai lisosomi, ma non sempre in modo completo, a causa della loro doppia membrana protettiva. Ed è qui che la spiegazione diventa interessante.
Secondo il Guyton’s Textbook of Medical Physiology un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula. Il genoma è circondato da una protettura detta capside che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta di due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale.
Le foto dei “virus” scattate col microscopio elettronico mostrano che le loro membrane sono irregolari e frastagliate, a volte semplici porzioni di uno strato, a volte di uno strato e di parte del secondo, il che concorda con l’azione autodigerente dei lisosomi, nel momento in cui il loro lavoro di frammentazione delle scorie cellulari è ancora parziale e incompleto. Pertanto, questa descrizione di un “virus” è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei genomi dei mitocondri cellulari.
In breve, i virus sono resti di materiale vivente e alcuni testi di fisiologia ipotizzano che essi siano il residuo di cellule esauste. I lisosomi che disintegrano la cellula morta a volte non riescono a frammentare questi “virus”, circondati dalla membrana protettiva a doppi lipidi.
E’ sorprendente che i ricercatori non riescano a riconoscere questi corpi per ciò che sono in realtà: generico materiale mitocondriale esausto, soprattutto frammenti di DNA e RNA.
I “virus” non sono microrganismi
Anche se le autorità mediche attribuiscono erroneamente a questi inerti residui cellulari il carattere della vita e della malignità, i microbiologi riconoscono che i virus sono in realtà frammenti morti di DNA rivestiti di una membrana lipido-proteica, pur non riuscendo a comprendere la loro origine.
In realtà i genomi sono meccanismi di controllo, ma non microrganismi come l’establishment medico vorrebbe farci credere, e questi cosiddetti “virus” non sono altro che frammenti senza vita di generico materiale mitocondriale. Per questo motivo i virus non possono provocare malattie, a meno che non si accumulino come impurità che inquinino le cellule, i tessuti e la circolazione nel corso del ricambio cellulare.
I virus sono quindi genomi morti, provenienti da cellule disintegrate, la cui membrana cellulare non è stata completamente frammentata dai lisosomi. I genomi non presentano alcuna caratteristica di vita e sono semplici particelle di materiale acido nucleico, di norma riciclati attraverso la fagocitosi o espulsi come scorie.
Le fotografie dei presunti virus che “si iniettano” all’interno della cellula mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus o scoria proteinacea. Si forma allora un’incavatura, detta invaginario, e il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno “stomaco” improvvisato, in cui il virus scompare. Lo “stomaco” si riempie allora di potenti enzimi lisosomici che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione.
Questo processo è una caratteristica della fisiologia cellulare nota come fagocitosi (letteralmente “divorazione di cellule”); è un normale processo di ingestione cellulare e digestione enzimatica di batteri, scorie di tessuti e altre cellule erratiche.
I virus non sono altro che materiale organico inerte, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione. Le fotografie che asseriscono di mostrare i virus in azione sono vere e proprie frodi: ciò che mostrano in realtà è un ordinario processo fisiologico di fagocitosi che avviene innumerevoli volte ogni giorno all’interno del corpo.
E’ da ricordare che secondo i testi di virologia e microbiologia i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita:
1) I virus non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.
2) I virus non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o “invasioni del corpo” di qualsiasi natura.
3) I virus non possono replicarsi: essi dipenderebbero interamente dalla “riproduzione obbligata”, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.
Riproduzione Obbligata
Nelle spiegazioni che i medici forniscono sulle cause delle infezioni virali, ci viene chiesto di credere alla riproduzione obbligata, in cui un organismo (la cellula) viene costretto a riprodurre un organismo alieno (il “virus”). Tuttavia non esiste in natura nessun esempio di esseri viventi che riproducano qualcosa di non appartenente alla propria specie.
Non dimentichiamo che il rapporto tra le dimensioni del virus e quelle della cellula è di circa un miliardesimo. La spiegazione offerta dalla teoria virale delle malattie ci domanda di credere che il virus si inietti all’interno della cellula e le ordini di riprodurre il virus centinaia di migliaia di volte, finché la cellula esplode. Ma anche nel momento in cui il virus “si riproduce” la sua massa complessiva rimane comunque meno di 1/100 dell’uno per cento della massa della cellula. E’ come dire che se voi vi iniettaste mezzo grammo di una sostanza, essa potrebbe provocare una tale pressione interna da farvi esplodere!
Solo i microrganismi viventi sono in grado di agire e di riprodursi, e ciò avviene sotto il diretto controllo del nucleo, genoma o “cervello”. I cosiddetti “virus” non sono che residui di entità un tempo organicamente funzionanti, la cui struttura genetica ha con esse la stessa relazione che una testa ha col corpo; attribuire ai virus una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla testa decapitata di un cadavere!
I virus sono dannosi solo se si accumulano come scorie
Il nostro sangue e i nostri tessuti possono venire saturati da questi materiali di scarto generati internamente, proprio come avviene con le sostanze inquinanti ingerite dall’esterno. L’intossicazione si verifica nel momento in cui queste scorie sovraccaricano il corpo al di là delle sue capacità di espellerle. E’ vero che i virus provocano malattie, ma solo in quanto scorie tossiche. In questo senso i “virus” sono sì responsabili di varie patologie, ma non certo in quanto agenti di contagio. Ricordiamo che batteri, germi e virus non comunicano tra loro né possono agire di concerto e sono del tutto incapaci di condurre operazioni congiunte come quelle di un esercito o di un gruppo di assalitori. Essi sono privi dell’intelligenza e delle risorse richieste per governare il processo patologico. Solo il corpo è in grado di dare inizio a un tale processo risanante, poiché il corpo è la sola entità intelligente unificata in grado di condurre quei processi fisiologici che vengono chiamati “malattie”.
Evitare le infezioni attraverso una vita sana
Il Boyd’s Medical Textbook afferma che molte persone sane avrebbero in incubazione il virus senza sviluppare le particolari patologie di cui il virus dovrebbe essere causa, e che questo influsso debilitante sarebbe in grado di sopraffare le funzioni protettive del corpo “permettendo ai virus di usurpare le attività biologiche all’interno della cellula”.
Più specificamente, secondo la teoria medica, affinché un parassita o virus possa essere patogeno esso deve rispondere a tre criteri:
1) Deve essere biochimicamente attivo, cioè deve possedere una capacità metabolica per poter condurre un’azione;
2) Dovrebbe poter intossicare o infettare più cellule ospite di quanto il corpo di un animale o di un uomo sia in grado di proteggere o rigenerare. Ad esempio, potrete prendervi l’influenza solo se il virus uccide o infetta una porzione significativa delle vostre cellule polmonari; la poliomelite se il virus infetta un numero sufficiente delle vostre cellule nervose; o l’epatite se il virus assume il controllo di una larga porzione delle cellule del vostro fegato (le infezioni latenti sono invece quelle che coinvolgono una piccola percentuale delle nostre cellule, com’è il caso della tubercolosi, che molti di noi hanno senza neppure accorgersi di averla).
3) L’ospite deve essere geneticamente e immunologicamente permissivo. Deve accettare l’elemento patogeno e non deve esserne “immune”. In altre parole, deve “lasciar fare”.
Gli esseri umani sono sempre “infetti” di “virus” e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in qualsiasi momento. Per questo motivo non si può affermare che essi “invadano” l’ospite. Le malattie non sono infezioni; sono piuttosto processi di purificazione del corpo e non sono provocate da batteri o da “virus”.
Né i “virus” né i batteri possono causare la malattia/processo risanante. Il vero responsabile è lo stile di vita biologicamente scorretto dell’ammalato. Quando le abitudini debilitanti vengono abbandonate, non vi sarà ulteriore accumulo di scorie tossiche e il corpo non avrà più bisogno di mettere in moto i processi di guarigione/malattia. La buona salute ne sarà il naturale risultato.
I farmaci sono controproducenti
Per uccidere virus e batteri e dare al corpo la possibilità di rimettersi, i medici credono di dover somministrare dei farmaci. Credono anche che la medicina sia d’aiuto nella guarigione. I farmaci, in effetti, uccidono i batteri, ma sono altrettanto dannosi ad ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse.
L’utilizzo di farmaci e di medicine alle erbe ostacola gli sforzi di detossificazione che il corpo conduce, rappresentando per il sistema una minaccia addizionale oltre alle sostanze nocive che il corpo va espellendo attraverso il processo di malattia. Eliminare le nuove sostanze dannose che vengono ingerite assume la precedenza sull’eliminazione di quelle che stanno alla base della crisi risanante. La prassi medica di uccidere i germi con farmaci, antibiotici, antinfiammatori o di sopprimerne l’attività con appositi sieri è la causa della crescente degenerazione della popolazione e di malattie iatrogeniche. Le malattie acute sono in grado di auto-limitarsi, commisuratamente allo sforzo necessario per liberare l’organismo dalle sostanze dannose. Il lavoro condotto dai batteri-spazzini durante il processo della malattia è al tempo stesso debilitante e fastidioso per l’ospite, ma è di vitale necessità per la preservazione della vita e della salute.
Quando il processo di detossificazione è stato completato, i sintomi della malattia scompaiono e l’organismo torna ad utilizzare le proprie energie per i compiti ordinari. La forza, allora, torna a fluire nelle estremità. Il corpo, benché indebolito dallo sforzo reso necessario per contrastare le sue condizioni di tossicità, riacquista le proprie energie e la vitalità funzionale e si riprende senza che sia necessario alcun trattamento. Quando la crisi risanante è stata completata, il recupero ha inizio.
L’illusione del contagio
La gente è stata educata ad essere terrorizzata dai batteri e dai virus e a credere implicitamente nell’idea del contagio: e cioè che specifiche entità patogene, aggressive e maligne, siano in grado di passare da un ospite all’altro. “Contagio”, nella definizione medica, è la trasmissione della malattia per contatto: una malattia infettiva può essere comunicata per contatto da una persona che ne è affetta o attraverso un oggetto che essa ha toccato. Il dizionario a questo proposito parla di “virus o altri agenti infettivi” o di “qualcosa che funga da tramite per la trasmissione della malattia con mezzi diretti o indiretti”.
Il “contagio”, tuttavia, è uno dei miti della medicina, poiché le scorie tossiche non possono essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il normale contatto. Le malattie contagiose sono un’invenzione, poiché nessuno può passare ad altri la sua malattia, non più di quanto possa trasmettere la propria salute. Qualcosa di simile al contagio sembra avvenire quando una persona in condizioni gravemente tossemiche viene messa a contatto con un’altra che si trovi in una situazione similare, attivando in questo modo una crisi risanante.
Ciò che accade in realtà
I batteri o i germi di questi individui vengono stimolati ad agire da quegli elementi devitalizzati su cui i batteri prosperano. Quando vengono trasferiti alle membrane mucose o ai tessuti di un’altra persona egualmente tossemica, è possibile che i batteri inizino immediatamente ad agire come fanno nell’organismo portatore, se vi è una quantità adeguata di prodotti della decomposizione su cui le colonie batteriche possano impiantarsi e prosperare.
Ma l’esistenza di un ambiente inquinato è prerequisito affinché tale azione batterica possa verificarsi.
Un individuo in salute, con un flusso sanguigno incontaminato e relativamente puro, non avrà quindi alcun motivo di temere le “malattie contagiose”.
Di norma, non è possibile trasmettere ad altri il proprio carico di tossicità, a meno che esso non venga estratto dal nostro corpo (come accade nelle donazioni di sangue) e poi iniettato ad un’altra persona (ad esempio con una trasfusione). In questo caso può verificarsi un contagio medicamente indotto o malattia iatrogenica, che non ha però nulla a che fare con quelli che si verificano nell’ambito dei naturali processi biologici della vita. E’ questa la reale spiegazione di ciò che chiamiamo “contagio”. Il germe attiva, affretta o sollecita il processo di malattia in coloro che sono già tossemici. Ma per coloro che non lo sono, il contagio non funziona e non può verificarsi finché il corpo si mantiene puro, poiché è la contaminazione del sistema che prepara l’organismo per le “epidemie”, a causa della nostra incapacità di mantenere fluidi e tessuti corporei puliti e non inquinati.
Le vere cause e i veri fattori del “contagio”
In realtà il cosiddetto “contagio” non esiste, poiché gli unici agenti in grado di produrre malattie sono le abitudini nocive come l’abuso di alcool, caffè, sigarette, farmaci, cibi-spazzatura, cibi raffinati, scarsità di riposo, mancanza di esercizio e di luce solare, ecc.
Sono le abitudini di vita sbagliate che generano le malattie che vediamo diffuse tra la popolazione. Non c’è nessun “insetto che gira”: è ciò che facciamo al nostro corpo che distrugge le sue necessità sistemiche.
La “predisposizione” rivisitata
Il concetto di “contagio” è strettamente correlato a quello egualmente erroneo di “predisposizione”: si crede infatti che un’”epidemia” risulti “contagiosa” solo se l’individuo vi è “predisposto”. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia.
In realtà una persona “predisposta” è una persona che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia/purificazione. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o no esposti al “contagio”.
Se individui sani riescono a conservare la loro salute anche nel bel mezzo di “malattie epidemiche”, risulta evidente che la teoria del contagio è sbagliata. La parte dell’organismo più sovraccarica di tossine è quella in cui si manifestano per primi i sintomi della malattia, ma l’effetto complessivo è sistemico, poiché tutti gli organi e le ghiandole del sistema subiscono danni a differenti livelli.
Quali sono le vere “epidemie”?
Inoltre, le malattie più comunemente diffuse non sono neppure contagiose. Oltre il 90% degli americani soffre di placche arteriose, ma questa non è considerata una malattia contagiosa (mentre l’AIDS, che viene considerato epidemico, interessa solo 1/10.000 della popolazione!!!). L’obesità è forse considerata contagiosa? Eppure affligge una persona su tre. E la costipazione? Affligge il 90% della nostra popolazione.
E i problemi alla vista, che affliggono due persone su tre, sono forse considerati contagiosi? Lo stesso si può dire delle patologie dentarie, della pressione sanguigna anomala, delle emicranie, dei problemi alla schiena, ecc., tutte patologie estremamente diffuse. Più di metà degli americani soffre di problemi cardiovascolari, ma sono forse considerati contagiosi? La malattia più temuta in assoluto è il cancro. E’ forse contagiosa? L’artrite colpisce più persone che non l’herpes. E’ forse contagiosa? E che dire dell’asma o dell’acne?
Prendiamo come esempio i raffreddori. Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud “si prendono” lo stesso il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle influenze che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio?
Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti “virus” dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo. Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive durante una festività.
Anche le malattie veneree sono considerate contagiose. Ma in realtà i cosiddetti fattori di contagio (batteri) sono presenti in quanto effetto della malattia, senza esserne né la causa né il presupposto (il 20% di coloro che soffrono di malattie veneree non rivelano presenza né del gonococco né degli spirocheti che dovrebbero provocarla).
La Marina degli Stati Uniti condusse esperimenti in cui si evidenziava che le cosiddette “persone infette” non potevano infettare chi era definito “in salute”. In Giappone prostitute “infettate” hanno avuto relazioni sessuali con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano “infezioni” nella zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (ad esempio nei casi che riguardano i bambini). Il concetto di “contagio” è medicamente indimostrato, nonostante le apparenze del contrario.
Conclusione
Le cosiddette “malattie contagiose” come l’AIDS, le malattie veneree, il piede dell’atleta, non sono più contagiose di qualsiasi altra malattia. Ma ad alcuni interessi commerciali è utile che la gente creda che lo siano.
Fondamentalmente, l’accettazione della teoria del contagio presuppone l’accettazione della teoria dei germi come causa delle malattie: e cioè che specifici batteri o “virus” possano produrre i sintomi di malattie specifiche. Questa teoria è stata più volte dimostrata erronea in campo scientifico, e perfino Pasteur ammise la sua insostenibilità.
Nonostante ciò, la teoria dei germi e la teoria del contagio continuano ad essere propagandate dal moderno sistema medico, il cui prestigio, i cui profitti e il cui potere dipendono largamente dalla fiducia in questa assurda teoria.
In sostanza, la popolazione crede a ciò che l’establishment medico vuole che creda. La teoria del contagio serve a tenere alta la domanda di farmaci e di cure mediche e ospedaliere.
Se conducete una vita sana, probabilmente non vi ammalerete mai. Le malattie sono provocate solo da abitudini di vita improprie. Non dimenticate che solo le industrie mediche, ospedaliere e farmacologiche sostengono che la salute si possa recuperare somministrando farmaci velenosi. Questo è probabilmente uno dei più spaventosi semi delle malattie “contagiose”. In conclusione, se i germi hanno un qualche ruolo nel provocare malattie, esso non è un ruolo primario, ma solo secondario, in subordine a quei fattori che abbassano la nostra resistenza o mettono a rischio la nostra salute. Una vita sana è, in ogni caso, la migliore assicurazione contro qualsiasi malattia.
10. Vaccini e la nuova influenza dei suini
Vaccinazioni contro l'influenza dei suini: perché sono un pericolo
dr. Mercola 23 agosto 2009 - (www.mercola.com)
Avviso importante. Si consigliano caldamente i genitori di documentarsi sugli effetti (e l’utilità) del vaccino che il Ministero della "Sanità" ci sta proponendo, prima di permettere che il delicato sistema nervoso dei loro bambini (e quello degli adulti in generale) sia violato dai forti inquinanti presenti nel vaccino stesso.
Perchè le vaccinazioni sono un pericolo per il corpo?
Si presume che una vaccinazione ci aiuti a costruire immunità nel nostro sistema nei confronti di organismi potenzialmente dannosi che causano malessere e malattia. Tuttavia il nostro sistema immunitario è già programmato per ciò, in risposta ad organismi che invadono il corpo.
La maggior parte degli organismi che generano malattie entra nel corpo attraverso le mucose del naso, della bocca, del sistema polmonare o del tratto digestivo.
Queste membrane mucose hanno un loro sistema immunitario, chiamato IgA (1).
Questo è un sistema di protezione diverso da quello attivato quando il vaccino viene iniettato nel corpo.
Il sistema IgA è la prima linea di difesa del corpo.
La sua funzione è combattere gli organismi invadenti nei loro punti d’ingresso, riducendo o addirittura eliminando il bisogno di attivare il sistema immunitario del corpo.
Quando s’inietta un vaccino nel corpo e, soprattutto, quando questo lo si combina ad un immuno-adiuvante come lo squalene (2, vedi sotto), il sistema immunitario IgA viene bypassato e il nostro sistema immunitario va su di giri in risposta alla vaccinazione.
Gli ingredienti
I maggiori ingredienti in un vaccino sono i virus morti e quelli vivi che sono stati attenuati (cioè, indeboliti e resi meno nocivi).
I vaccini contro l’influenza contengono anche un numero di tossine chimiche, incluso:
il glicole etilenico (antigelo), la formaldeide,il fenolo (acido carbolico) e antibiotici come neomicina e streptomicina.
In aggiunta ai virus e ad altri additivi, molti vaccini contengono anche immuno-adiuvanti come l’alluminio e lo squalene.
L’immuno-adiuvante aggiunto al vaccino ha lo scopo d’aumentare la risposta immunitaria alla vaccinazione. Gli adiuvanti fanno si che il sistema immunitario iperreagisca alla introduzione dell’organismo contro il quale si è stati vaccinati.
Questi adiuvanti si suppone che facciano il lavoro più velocemente (ma certamente non in modo innocuo). Gli adiuvanti riducono la dose del vaccino quindi, tanto meno sarà il vaccino richiesto per ogni individuo, tanto più dosi individuali saranno disponibili per le campagne di vaccinazione di massa.
Nei vaccini contro la febbre suina ci saranno immuno-adiuvanti?
Il governo USA ha contratti con molte case farmaceutiche per sviluppare e produrre vaccini contro la febbre suina. Almeno due di queste aziende, la Novartis e la GlaxoSmithKline, stanno usando un adiuvante nei loro vaccini H1N1.
Cosa fa l’adiuvante squalene ai topi
Adiuvanti di vaccini su base oleosa come lo squalene, a lungo raggio temporale non hanno dimostrato di produrre risposte immunitarie utili, cioè concentrate e ininterrotte (4).
Inoltre, una ricerca del 2000 pubblicata nell’American Journal of Pathology ha dimostrato che una singola iniezione dell'adiuvante squalene sui topi, ha attivato “una infiammazione cronica, mediata immunologicamente sull’articolazione”, altresi nota come artrite reumatoide (5)
Cosa fa lo squalene agli esseri umani
Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come una molecola d’olio appartenente al corpo. Essa si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello. Infatti, si può consumare squalene in olio d’oliva. Il sistema immunitario non solo la riconosce, ma si avvale anche delle sue proprietà antiossidanti.
La differenza tra “squalene buono” e “squalene cattivo” dipende dal metodo attraverso il quale essa entra nel corpo.
L’iniezione è una via d’ingresso anormale, che incita il sistema immunitario ad attaccare tutto lo squalene nel corpo, non solo quello contenuto nell'adiuvante.
Il sistema immunitario, quindi, tenterà di distruggere la molecola ovunque la trovi, inclusi i luoghi dove è vitale per la salute del sistema nervoso (6)
I veterani della Guerra del Golfo che hanno contratto la sindrome che porta questo nome (Gulf War Syndrome:GWS) ricevettero vaccini all’antrace che contenevano squalene (7)
L’MF59 (l'adiuvante allo squalene della Novartis, ora usato nel vaccino contro la febbre suina) fu un ingrediente NON approvato nei vaccini sperimentali all’antrace e da allora è stato collegato alle malattie devastanti e autoimmuni di cui soffrono molti veterani del Golfo (8).
Il ministero della Difesa (USA ndt) fece di tutto per negare che lo squalene fosse veramente un inquinante nel vaccino all’antrace somministrato al personale militare nella guerra nel Golfo Persico – schierato o meno.
Tuttavia, la FDA (Food and Drug Administration, ndt) scoprì la presenza di squalene in certi lotti di prodotto AVIP (= programma di vaccinazione per l’immunizzazione all’antrace). .
Una ricerca condotta al Tulane Medical School e pubblicata nel numero di febbraio 2000 di Experimental Molecular Pathology, include queste statistiche allarmanti:
“ …la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome - GWS) aveva anticorpi verso lo squalene. Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio “Tempesta nel Deserto” anche non impiegati sul campo di battaglia, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene (9).
Secondo la dr Viera Scheibner, in precedenza eminente ricercatore scientifico per il governo australiano:
“…questo adiuvante [lo squalene] contribuì alle reazioni a cascata chiamate "Gulf War Syndrome," (sindrome della Guerra del Golfo) documentate nei soldati coinvolti nella Guerra del Golfo.
I sintomi da loro sviluppati includevano: artrite, fibromialgia, adenopatia, irritazioni cutanee fotosensitive, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, cambi di umore, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica ecc.” (10)
La scienza è latitante
Non esiste al presente una scienza medica che possa garantirci la sicurezza dei vaccini.
La scienza e i promotori di vaccini non conoscono le loro conseguenze a lungo termine sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Studi su pazienti controllati sono durati mediamente solo due settimane.
Eppure, malattie autoimmuni come quelle viste nella sindrome del Golfo spesso necessitano di anni prima di venire diagnosticate, causa la vaghezza dei sintomi iniziali. Lamentele circa emicranie, fatica e dolori cronici sono sempre sintomi di malattie e disturbi seri.
(…)
Traduzione di Cristina Bassi
www.thelivingspirits.net
Fonte dell’articolo:
http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2009/08/04/Squalene-The-Swine-Flu-Vaccines-Dirty-Little-Secret-Exposed.aspx
Related Links:
Adverse Effects Of Adjuvants In Vaccines
Mercury In Vaccines Was Replaced With Something Even MORE Toxic
Study Suggests Link Between Vaccines, Gulf War Illnesses
(1) Ig è l’abbreviazione di immunoglobulina.
Dette anche anticorpi, le immunoglobuline sono proteine presenti nel sangue. Ne esistono cinque tipi (IgA, IgD, IgE, IgG e IgM) Le IgA sono gli anticorpi particolarmente presenti nelle secrezioni (saliva, lacrime, muchi, ecc.). In quanto tali costituiscono una barriera che le mucose oppongono ad un agente infettivo che vuole introdursi nel nostro organismo.
(2) Lo squalene è anche implicato nella debilitazione della sindrome del Guerra del Golfo ( Gulf War Syndrome and squalene).
(3) Meryl Nass, M.D., July 3, 2009 http://anthraxvaccine.blogspot.com/2009/07/h1n1-vaccines-with-novel-adjuvants.html
(4) Rense.com, Vaccines, Autism, and Gulf War Syndrome, August 15, 2005.
(5) The American Journal of Pathology, the Endogenous Adjuvant Squalene Can Induce a Chronic T-Cell-Mediated Arthritis in Rats, 2000.
(6) Vaccination Liberation, Adjuvant Index Page http://www.vaclib.org/basic/adjuvants.htm
(7) Autoimmune Technologies, News Release: SQUALENE FOUND IN ANTHRAX VACCINE, http://www.autoimmune.com/SqualeneInVaccine.html
(8) http://www.autoimmune.com/GWSGen.html
(9) ScienceDirect.com, Experimental and Molecular Pathology, Volume 68, Issue 1, February 2000, Pages 55-64 http://www.sciencedirect.com/
(10) Adverse Effects of Adjuvants in Vaccines, by Viera Scheibner, Ph.D., 2000. http://www.whale.to/vaccine/adjuvants.html
Da:http://www.thelivingspirits.net/php/articolo.php?lingua=ita&id_articolo=177&id_categoria=14&id_sottocategoria=63
Come tutti gli anni, anche quest'anno arriva l'influenza.
Come tutte le influenze darà febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea e tosse. Le influenze possono uccidere.
Lo fanno in rari casi, quando colpiscono individui molto debilitati, che soffrono di patologie croniche o che hanno malformazioni organiche. A differenza delle solite influenze, tuttavia, l'influenza di quest'anno uccide molto meno: il tasso di mortalità è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% negli USA. In Gran Bretagna, su oltre centomila casi, ci sono stati 30 morti. Negli States, su un milione di casi, sono decedute 302 persone. In Argentina 350, in Cile 128 e in Nuova Zelanda 16. In tutto il mondo, alla fine dell'inverno australe, si parla di circa 2500 morti.
Solo in Spagna, di comune influenza ogni inverno ci rimettono la pelle fino a3000 spagnoli, circa mezzo milione di persone in tutto il mondo. La malaria miete ogni anno milioni di vittime. La diarrea uccide oltre 2 milioni di bambini all’anno in tutto il mondo: con 25 centesimi a testa si potrebbero salvare. Troppo pochi. Lapolmonite e altre amenità, curabili con vaccini altrettanto economici, fanno fuori10 milioni di persone all’anno. Sono numeri ai quali nessun giornale dedica la prima pagina. Invece, 2500 morti in tutto un inverno sono un problema di cui far discutere tutto il mondo.
La definizione di pandemia è stata modificata. Una malattia pandemica, prima, era tale solo se aveva un elevato tasso di mortalità. Ora questo requisito è scomparso. Così, la A/H1N1 può dare i natali alla sua personalissima pandemia. Felicitazioni!
Nel 2005, l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevedeva 7 milioni di morti per l’aviaria. Ce ne furono solo 262. A fronte di un errore così macroscopico, nessuno ha dato del ciarlatano all’OMS. Nessuno l’ha denunciata per procurato allarme. Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. In compenso, laRoche vendette milioni di dosi di Tamiflu, un antivirale di dubbia efficacia, ai paesi asiatici. Lo stesso governo britannico ne comprò 14 milioni di dosi. Non si sa mai…
Il Tamiflu è brevettato dalla Gilead Sciences, un’azienda biofarmaceutica che inventa, sviluppa e commercializza nuovi farmaci terapeutici. Ha sede a Foster City, in California, ma opera anche nel Nord America, in Europa e in Australia. il 3 gennaio 1997 ne assume la direzione Donald H. Rumsfeld, lo stesso Rumsfeld che nel 2001 abbandona l’esecutivo per servire Bush come segretario della Difesa e invadere l’Iraq. Lo stesso Bush che nel 2005 tira fuori dal cappello oltre 7 bilioni di dollari di fondi per l’emergenza dell’aviaria, oltre il 14% dei quali andarono proprio alla Gilead Sciences per aggiudicarsi scorte di Tamiflu. Nel NASDAQ, la Gilead compare come GILD. Rumsfeld, che detiene quote della GIlead di valore compreso tra i 5 e i 25 milioni di dollari - Insider Trading? - vende il brevetto del Tamiflu, che è composto basilarmente di anice, alla Roche. La Roche fa incetta di oltre il 90%della produzione mondiale di anice. Nel 2006 Bush emana il Pandemic Influenza Strategic Plan, grazie al quale vengono accatastate dosi massicce di antivirali per combattere future pandemie H1N1. L’80% di questi antiviarali sono Tamiflu:731 milioni di dollari di parcella (al cambio del 2006).
Il vaccino per l’A/H1N1 ha come principio attivo l’Oseltamivir, distribuito da Roche sotto il nome di Tamiflu. Una prima fornitura di 500.000 dosi è già arrivata in Italia. L’Agenzia europea del farmaco non ha ancora dato la sua autorizzazione. Non appena arriverà l’OK, dice il viceministro della Salute Fazio, partirà la campagna di vaccinazione di 8,6 milioni di italiani.
Obiettivi nascosti di questa assurda iniziativa gestita in primis dall'O.M.S. con la collaborazione di tutti i governi mondiali compiacenti sono: