9. DECALOGO A TAVOLA
Ossia "Il giusto mangia per soddisfare l'anima"
Tratto da "Le ragioni del corpo" di Antonio Gentili.
1)Porsi in stato di consapevolezza, così da rendersi coscienti di ogni aspetto
di quanto stiamo vivendo, nonchè della natura, preparazione, gusto dei cibi.
Per favorire tutto ciò può essere utile fare silenzio a mensa almeno una volta
a settimana (per esempio il venerdì).
2)Osservarsi mentre si mangia: l'attitudine in cui mi pongo nei confronti
dei cibi, la quantità che ne prendo, il ritmo con cui li assumo: pacato, avido,
abbuffatorio, ad imbuto...Nel modo con cui mangianmo riveliamo il nostro stato
d'animo.
3)Accogliere, non divorare, considerando gli alimenti come un dono offerto
alla mia gustosa e dilettevole consumazione. Questo favorisce il migliore
dosaggio dei cibi e previene la sovralimentazione.
4)Mangiare, trattenendo in bocca e masticando i cibi fino a renderli insipidi,
dal momento che la loro sostanza vitale viene ceduta al palato e la prima
digestione si verifica in bocca.
5)Trattare i liquidi da solidi e rendere i solidi liquidi così da essere gustati
fino in fondo e deglutiti senza sforzo.
6)Mangiare solo a tavola e non assumere cibo fuori pasto, salvo il caso che
si tratti di frutta, che può essere scorporata dai pasti e consumata da sola.
7)Bere poco durante i pasti(meglio se solo poco prima, o dopo almeno mezz'ora)
e bere molto fuori pasto.
8)Si chiamano posate, perchè vanno deposte sulla tavola tra un boccone e un
altro e non bandite come armi con cui combattere la lotta per la fame.
9)Esistono tre bocconi: il boccone della sobrietà (è il boccone di meno quando
ci si allontana da tavola con un residuo di appetito); il boccone della sazietà(quando
si raggiunge la misura di cibo sufficiente); il boccone della golosità (è
il boccone in più, che prepara le nostre malattie future e che prendiamo a
tutto beneficio di medici e medicine).
10)Preferire il meno(grosso, buono, condito, appetitoso) e condividere o cedere
agli altri il meglio.
L'UNDICESIMO COMANDAMENTO.
Prima e dopo i pasti ringrazio con il cuore Dio, datore di ogni bene; la nature,
che ci offre gli alimenti e l'uomo che li coltiva, li trasforma e li confeziona.
Infine ringrazio chi me li cucina.