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Alimentazione

Mangiare bene per stare bene...

· 2. Alcune notizie sugli ADDITIVI ALIMENTARI
· 2.1 Dal libro di Gunther Schwab "La cucina del Diavolo - Sai che cosa mangi ?”
               
· 2.2 Come difendersi dai veleni dei cibi?
· 2.3 Uso di antibiotici negli animali,
resistenza batterica e salute pubblica               
· 2.4 I codici misteriosi ed etichette cifrate


 



2. ALCUNE NOTIZIE SUGLI ADDITIVI ALIMENTARI RACCOLTE DA VARIE FONTI:

Nel paragrafo precedente abbiamo chiarito il principio di informazione nel processo metabolico evidenziando l'importanza, che possono avere particelle presenti in quantità infinitesimale. Queste possono facilmente interferire sul processo metabolico, reagendo con le particelle portatrici delle informazioni necessarie al processo metabolico. E'possibile ipotizzare maggiori danni da questo tipo di particelle , presenti in piccole quantità, piuttosto che da quelle presenti in maggiori quantità. Sappiamo che molti additivi sono permessi in dosi infinitesimali, perchè secondo le autorità non sarebbero dannose entro certe soglie. Nulla di meno vero, alla luce degli articoli precedenti, basati su studi di diversi scienziati insigniti da premio Nobel ! Fondamentale è a questo punto potere valutare la potenzialità nociva gli effetti degli additivi, di qualsiasi additivo si tratti, che vengono immessi nei processi industriali di trasformazione e conservazione dei cibi ( esclusi quelli biologici )...

2.1. Dal libro di Gunther Schwab ( 5° ristampa in Italia dal 1995)”La cucina del Diavolo - Sai che cosa mangi ?” Macro edizioni.
Essenza di arancio E : sono state riscontrate importanti connessioni a casi di cancro !
DIFENILE: spruzzato su melarance ( non si ferma alla superficie , come dichiarato ufficialmente ! )
SULFOCARBAMINIDE ( O TIUOREA): impedisce abbrunimento della frutta conservata e surgelata. ( cancerogeno e non vietato ).
ACIDO SALICILICO provoca irritazione renale ( usato su innumerevoli medicinali e conserve alimentari ), E inibisce secrezione dei fermenti della digestione, distrugge vitamina C … etc ( vedi pag. 42 ).
ACIDO BENZOICO (usato nella per es. nella MARGARINA, SUCCHI DI FRUTTA, SALUMI, MAIONESE , ACETO, FRUTTA, CONFETTURE, LIMONATE, CAVIALE, AROMI, PASTA ACCIUGHE, RIPIENI DI CREMA E FRUTTA, DOLCIUMI, SALSE, FORMAGGI FUSI, GELATINE, SALMONE, ESTRATTI DI MALTO E CAFFE’ ,TEC. ETC.).( sarebbe disinfettante in % del 3%, peccato che si usi in dosi minime e quindi inutile a tal fine !)
Stessi effetti dell’acido solforico e dell’esametilentetramina ( vedi pag. 43)
ACIDO BORICO: usato nel LATTE. BURRO, margarina e salumi
ACQUA OSSIGENATA usato su formaggi,salamoie,gelatine,farine,frutta, succhi, vini
ACIDO SOLFOROSO usato su formaggi,salamoie,gelatine,farine,frutta, succhi, vini
FORMALDEIDEusato su formaggi,salamoie,gelatine,farine,frutta, succhi, vini
ACIDO FORMICO usato su formaggi,salamoie,gelatine,farine,frutta, succhi, vini
ACIDO FLUORIDRICO usato su formaggi,salamoie,gelatine,farine,frutta, succhi, vini
( vedi effetti a pag. 45)
ESAMETILENTRAMINA usato su formaggi,salamoie,gelatine,farine,frutta, succhi, vini
TRICLORURO DI AZOTO: imbiancamento farine ( non evapora completamente con la cottura del pane !)
… e per le farine consumate crude ?
ADDITIVI PER LA PANIFICAZIONE : ( per farlo lievitare meglio e mantenerlo fresco più a lungo):
STA-SOFT ( MONOSTEARATO DI POLIOSSIETILENE )
150 TIPI DI COLORANTI SINTETICI
200 TIPI DI AROMI E SPEZIE CHIMICHE
PARAFFINA
CARTE ED AVVOLGENTI:
CARTA DEL BURRO CONTIENE COLRURO DI ZINCO, ACIDO BORICO,OSSIDO DI RAME AMMONIACALE, ACIDO SOLFORICO, SALI DI FERRO, ACIDO SALICILICO, SALNITRO, PROPINATO DI CALCIO, PROPINATO DI SODIO
AZIONI TOSSICA DEI METALLI: l’acqua che è stata a contatto con il metallo distrugge tutti i microrganismi
( vedi effetti a pag. 48 ) vedi pentole e utensili vari, scatolame e lattine.
Esempio: frutta in scatola non verniciata contiene 20-40 mg di stagno per chilogrammo. Dopo l’apertura La quantità aumenta fino a raggiungere i 500-600 mg per chilo dopo 7 giorni.
COTTURA DEI CIBI IN SCATOLA:: vedi effeti a pag. 53.
CONSERVANTI :
TWEEN 60 è non cancerogeno se usato da solo, combinato in piccola dose con altri prodotti chimici può diventare causa immediata di tumori.
CATRAME ( DERIVATI DAL ) usato in circa 1.600 coloranti alimentari e 100.000 medicinali causa:
carcinoma piceo, epitelioma dei lavoranti di paraffina, cancro da anilina, cancro da vaselina, cancro da antracene
CALCIO E FOSFORO contenuti nel latte magro non sono adatti all’alimentazione umana perché privati del grasso naturale. ( dr. Weston A. Price pubblicazioni dal 1914 al 1945)
LATTE E BURRO ottenuti da vacche tenute nelle stalle ed alimentate da foraggio secco, favoriscono il rachitismo.

    2.2 Come difendersi dai veleni dei cibi?
Tossicità degli addittivi, approffondiamo la questione e valutiamo le contromisure. Chi conosce un minimo di Tossicologia ha chiaro che una delle regole fondamentali è riassunta in una frase “la dose fa il tossico”. In altre parole una sostanza tossica non è pericolosa finche non si raggiunge una certa quantità. Questa regola vale per le radiazioni ionizzanti fino ai veleni e a qualunque sostanza tossico nociva che si conosce. Le intossicazioni sono di due tipi le croniche (protratte nel tempo e a basse dosi) e le acute (una dose elevata in poco tempo). Solitamente il tessuto adiposo accumula le sostanze tossiche liposolubili e le immaggazina proteggendoci, spesso però una dieta molto restrittiva con la perdita di massa grassa, comporta la liberazione delle sostanze tossiche ivi contenute, alla faccia della tanto sbandierata “dieta disintossicante o purificante”! I tossici idrosolubili (che si sciolgono in acqua) invece, si eliminano attraverso i reni, difatti quasi tutti i farmaci cercano quella via per essere eliminati quindi durante terapie farmacologiche è bene bere molta acqua. Limitandomi al campo alimentare non posso non considerare i fantomatici “Additivi alimentari” che sono presenti in quasi qualunque alimento confezionato e non, che compriamo. Partiamo dalla definizione di legge: “Un additivo alimentare è una qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti”.
Ma a cosa servono gli additivi e dove vengono usati ? Servono a moltissimi scopi e vengono usati principalmente nell'industria alimentare e farmaceutica, ma non solo (... vedi industria petrolifera):
USI LEGALI:
· sono conservanti (prolungano la vita del prodotto)
· coloranti
· antimicrobici
· emulsionanti (evitano i grumi)
· addensanti (evitano le separazioni di liquidi)
· gelificanti (trasformano un liquido in un gel)
· antiossidanti (impediscono l’imbrunimento e l’ossidazione)
· esaltatori di sapidità (danno sapore)
· agenti di rivestimento
· lievitanti, antiagglomeranti
· antischiumogeni
· sali di fusione (nei formaggini)
· gas per atmosfere modificate (per conservare dall’ossidazione)
· aromatizzanti.
USI ILLEGALI:
· per creare dipendenza da un cibo o un medicinale assunto
( quindi per vendere di più...)
· per smaltire rifiuti speciali
( e così rendere economici anche i prodotti di scarto ..)
· per favorire l'insorgenza di malattie
( e quindi vendere più medicine... )
· come coadiuvanti nella comunicazione subliminale
( in linea con i messaggi lanciati dai mass media...)
( vedi per ulteriori informazioni e esempi: "il fluoro", "il mercurio sui vaccini 1", "il mercurio sui vaccini 2", "Benzina e altri veleni. Storia di un crimine" , "Grandi gruppi europei, leader nella chimica farmaceutica ed alimentare").
Sono circa 72.000 dei quali sono testati gli effetti di soli 3.000 e non sono assolutamente note le interazioni crociate fra gli stessi. Più o meno ne introduciamo 12Kg l’anno. Talvolta gli additivi sono indicati in etichetta non con il nome proprio, ma con una sigla formata da una "E" (significa Europa) e da un numero. E' un codice stabilito dall'Unione europea per rendere uniforme in tutti i Paesi europei la designazione degli additivi e dei coloranti, che possono quindi essere indicati in etichetta anche con la sola sigla. In tal caso, l'elenco che segue questa breve introduzione può essere utile per sapere di quale additivo si tratta. Va ricordato che da E100 a E199 sono classificati i coloranti, a gruppi di decine: per esempio, fra E100 ed E109 è compresa la famiglia dei coloranti gialli, fra E110 ed E119 i coloranti arancioni, fra E120 ed E129 quelli rossi e così via.
A partire da E200, invece, sono classificati gli additivi, suddivisi nelle seguenti categorie: conservanti edulcoranti antiossidanti agenti lievitanti emulsionanti antischiumogeni sali di fusione agenti di rivestimento addensanti agenti di trattamento della farina gelificantia genti di resistenza stabilizzanti umidificanti esaltatori di sapidità sequestranti acidificanti enzimi correttori di acidità agenti di carica antiagglomeranti gas propulsore e gas di imballaggio amidi modificati  Nella indicazione in etichetta, sempre obbligatoria, la categoria deve precedere la sigla o il nome proprio dell'additivo (per esempio, "antiossidante: acido ascorbico"). Ogni additivo, in genere, ha un limite di impiego, il più delle volte nell'ordine di milligrammi per chilo o litro di prodotto alimentare nel quale viene messo, in altri casi secondo la formula "quanto basta". Tali dosi fanno riferimento alla DGA (dose giornaliera ammissibile) fissata da un apposito Comitato scientifico della CE: a scopo precauzionale, la DGA è, per l'uomo, la centesima parte di quella che è risultata innocua per l'animale da laboratorio sul quale è stata sperimentata per molti anni e con varie prove. Per ogni additivo, quindi, si pretende una sicurezza al cento per cento; inoltre è vietato usare additivi che non siano espressamente autorizzati e inclusi nella lista di quelli permessi (la cosiddetta "lista positiva") dopo ripetute prove scientifiche. Vedi però il paragrafo 5. le vie metaboliche sui pericoli delle dosi infinitesiamli presenti nel nostro organismo, che potrebbero interferire con le particelle, che portano le informazioni del metabolismo.
La difesa migliore è certamente variare la dieta, in quanto una dieta monotona non farebbe altro che accumulare e concentrare i tossici di alcuni alimenti senza dare il tempo alle vie di eliminazione di liberare l’organismo dai tossici. Come certo è utile selezionare i prodotti leggendo bene le etichette e cercando, ove possibile, di consumarli freschi ( consumare prodotti locali, della propria terra è vitale !) ( vedi anche alla pagina del "circuito acquisti prodotti nativi" il paragrafo sui prodotti tipici ( su: concetto di prodotti nativi ) . Inoltre una cosa fondamentale è che nella formula della dose di tossico sopportabile un fattore molto importante è il peso, una minima quantità di una certa sostanza su un uomo di 80Kg può non nuocere ma su un bambino di 3 Kg è certamente pericolosa. Quindi state molto attenti a cosa date ai vostri figli, soprattutto nella delicatissima fase della crescita.
N.B.: i prodotti biologici seri non possono contenere additivi artificiali/chimici !   

2.3 Uso di antibiotici negli animali, resistenza batterica e salute pubblica di G. Bartolozzi
(Dipartimento di Pediatria, Università di Firenze )

  L'enorme dimensione, assunta dall'uso degli antibiotici negli animali, contribuisce in modo determinante alla comparsa dell'antibiotico-resistenza e gioca un ruolo importante nelle difficoltà che i medici incontrano nella cura delle malattie, legate ad agenti infettivi poco o per niente sensibili agli antibiotici. I batteri resistenti agli antobiotici infatti, come l'Escherichia coli, le salmonelle, il Campylobacter e gli enterococchi, possono passare dall'animale all'uomo, colonizzando o infettando un numero elevato di soggetti, sia attraverso un contatto diretto, sia attraverso la catena alimentare. Oggi si conosce anche un'altra possibilità di diffusione: il passaggio cioè dei geni della resistenza (plasmidi) dai batteri degli animali ai comuni patogeni dell'uomo, soprattutto a carico dell'intestino.  Mentre nell'uomo il controllo delle infezioni passa anche attraverso le comuni norme igieniche e la riduzione nell'uso degli antibiotici, negli animali alcune delle misure igieniche, come la riduzione della contaminazione oro-fecale, sono quasi impossibili da attuare: rimane quindi solo, per combattere l'insorgenza di germi antibiotico-resistenti, la riduzione drastica dell'uso degli antibiotici. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso i miglioramenti dei sistemi di allevamento degli animali, il miglioramento nella composizione dei loro cibi e nell'eradicazione, attraverso la vaccinazione, di alcune delle più importanti malattie infettive degli animali. Sarà possibile in tal modo ridurre l'uso di antibiotici negli animali di circa il 50%, su scala mondiale. Questa misura non avrà solo una buona ricaduta in medicina, ma avrà anche importanza nel mantenere l'efficacia degli antibiotici in veterinaria.  
Negli animali gli antibiotici vengono usati per 3 ragioni:
· 1) nel trattamento di alcune malattie infettive

· 2) nella prevenzione di alcune malattie infettive

· 3) come addittivi agli alimenti per aumentarne la crescita
 Per questa ultima ragione gli antibiotici sono quasi universalmente usati nei maiali, nei polli e nei vitelli: per questa ragione questi farmaci sono chiamati antibiotici promuoventi la crescita (APC). Essi sono usati sia negli animali giovani che negli animali adulti, anche se nei primi la loro azione è più evidente. Gli effetti positivi sulla grescita degli APC varia dal 2 al 4% della velocità di crescita. Come conseguenza della migliorata efficienza alimentare, la quantità di prodotti di escrezione nelle feci e nelle urine da parte di questi animali, si abbassa in proporzione alla diminuita quantità di alimenti ingeriti del 3-4%.  Per comprendere come gli APC agiscano, basta pensare che gli animali germ-free hanno una crescita che è del 20% superiore agli animali lasciathi liberi e non riceventi APC nella dieta.  L'uso degli antibiotici in veterinaria è strettamente regolato in molti Paesi, ancor di più di quanto non venga fatto nella pratica umana. Quali e quanti antibiotici negli animali ? Inizialmente erano impiegati antibiotici, di largo uso anche nell'uomo, come le tetracicline e la penicillina. In USA la ossitetraciclina è ancora usata, ma ufficialmente solo per uso terapeutico negli alimenti dei maiali, in concentrazioni da 200 a 800 mg/kg. Quando venga usata per scopi APC le concentrazioni sono da 50 a 200 mg/kg. Altri antibiotici, non usati in medicina, trovano un impiego specifico negli animali per il loro effetto sulla crescita (avilamicina, avoparcina, flavomicina e altri).  In Europa al contrario e in molti altri Paesi gli antibiotici registrati per uso terapeutico nell'uomo e negli animali non possono essere usati come APC.  La Federazione europea delle industrie che riguardano l'alimentazione degli animali ha avuto nel 1995 un fatturato di 11 miliardi di euro (circa 20.000 miliari di lire) di cui il 44% come sostanze farmaceutiche per uso terapeutico e il 41% come addittivi alimentari. Nel 1997 su una produzione dell'Unione europea e svizzera di 10.493 tonnellate di antibiotici, circa il 50% sono state usate negli animali. In Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda e Olanda esiste un consumo elevato, che in Austria è ancora più alto. In Svezia, in Finlandia viene usato invece APC a livelli inferiori all'1%, ma anche in Italia, in Germania, in Grecia, in Portogallo e in Spagna l'uso dell'APC è molto basso (dal 15 al 50% di quello usato nei Paesi al alto consumo).  In USA il 40% della produzione totale di antibiotici (oltre 23 milioni di chili) interessa gli animali; dal 55 al 60% della produzione di penicillina G e di tetracicline viene usata per essere aggiunta agli alimernti per animali.

N.d.R. Oggi nel 2005 in Italia, i cibi geneticamente modificati non si possono ( ufficialmente) utilizzare nell'alimentazione umana, ma si possono utilizzare nell'alimentazione animale. ( anche a quegli animali , di cui poi l'uomo si ciba !)
Attenzione dunque per chi consuma il latte !
Il latte da allevamenti intensivi può regolarmente contenere almeno:
· 1) ormoni articiali
· 2) antibiotici
· 3) tossine
· 4) ( sintesi animale di) alimenti geneticamente modificati

Se proprio vi piace il latte, consumate almeno quello fresco e biologico !
------------------------------------------------------------------------ Bibliografia van den Bogaard AE, Stobbering EE - Antibiotic usage in animals. Impact on bacterial resistance and public health - Drugs 58, 589-607   

2.4 I CODICI MISTERIOSI ED ETICHETTE CIFRATE
Immaginatevi questa scena:
Una giovane ragazza entra dal fruttivendolo ed esordisce dicendo:
"Buongiorno vorrei due kili di PR5366, uno di SN422, tre kili di NLT999 e mezzo di CT8749."
Allora le cose sono due: o la negoziante cambierà mestiere oppure prenderà in mano la sua lista o nel migliore dei casi consulterà l'archivio elettronico del suo Computer, per decifrare la richiesta della sua cliente.
Pensate che questa situazione sia tanto distante della nostra realtà? Assolutamente no! Provate ad entrare in un qualsiasi negozio di generi alimentari e provate a leggere, anzi a decifrare l'etichetta che dovrebbe riportare gli ingredienti contenuti nella gustosa merendina o nel gelato confezionato che vi state apprestando a degustare! Non leggete le etichette?!
Malissimo, ma questo è un'altro discorso, e vi consiglio vivamente di visitare le nostre pagine per trovare 1000 motivi per farlo scrupolosamente. Molto spesso nelle etichette si trovano liste di cifrari indecifrabili di eccipienti, additivi, coloranti e sempre più spesso anche di ingredienti principali: E510, E666, E201, ecc. Pensate che il range va da 1 a 1000, certo non tutti i numeri vengono utilizzati (per adesso), ma sono ugualmente tantissimi. E non parliamo dei pericolosissimi "NUMERI R" che troviamo nei detersivi e in altre cose di uso comune: ogni sigla corrisponde ad un nome con relativa descrizione: R11, CANCEROGENO. Certo avere solamente la sigla rende indolore la produzione e il consumo di certe sostanze che stanno lentamente e letteralmente avvelenando il nostro pianeta. Perché?
Perché non scrivere direttamente il nome della sostanza?
Calcio bisolfito. Probabilmente il nome ci dirà poco, ma non è più diretto?
Riportando il nome non è più facile operare una ricerca personale per sapere che cosa si sta consumando? Non sono già sufficientemente complicate le etichette?
Come durante le guerre i militari utilizzano codici criptati per non svelare le proprie iniziative e intenzioni al loro diretto avversario, cosi il consumatore si ritrova in un mare di codici che il "nemico" crea per confondergli le idee.
Alla fine di luglio, dopo mesi di ricerche e informazione fatta sull'aspartame potete immaginare il mio stupore nel comprare un gelato dell'Algida e nel leggere sulla sua etichetta quanto segue: DOLCIFICANTI: E950*, E951*. Le due sigle sono realmente asteriscate. La cosa mi suona alquanto strana, ma confesso che in un pomeriggio cosi caldo e sfiancante sarebbe passata in cavalleria se non avessi continuato la lettura dell'etichetta. Alla fine di tutta la sfilza di ingredienti e cifre strane leggo: *This product contains a source of phenilalanine. Capito? *QUESTO PRODOTTO CONTIENE UNA FONTE DI FENILALANINA, il che vuol dire che contiene aspartame. Questo mi viene confermato da una successiva ricerca in internet di una lista dei "NUMERI E".
La cosa mi fa un po' sorridere a allo stesso tempo inquietare: abbiamo cominciato da poco la nostra campagna per fare un po' di luce sull'aspartare e già lo riportano in etichetta con dei "codici misteriosi". E poi il mio pensiero và a tutti quelli che per pigrizia, non conoscenza o per altri migliaia di motivi non sanno individuare questi subdoli tentativi di raggiro diretto al consumatore.
Questa io la chiamo DISINFORMAZIONE operata al danno del consumatore. E' anche vero che bisognerebbe fare più attenzione nel comprare e soprattutto usare questo e quel prodotto e prendere come abitudine di leggere attentamente quanto riportato in etichetta. Per esperienza personale vi dico che non è facile, in principio questa operazione porterà solo confusione nella nostra testa ma col passare del tempo impareremo a capire cosa stiamo usando BOICOTTANDO i prodotti nocivi a noi e al nostro ambiente.
Speriamo che il legislatore si decida di darci sulle etichette le informazioni di quanto stiamo consuamando, in parole chiare, non in cifre. Nel frattempo riportiamo qui un'elenco dei "codici segreti" per svelare il nome della sostanza corrispondente.
vedi anche elenco additivi alimentari
LINK CONSIGLIATI: vedi anche Additivi alimentari. . . tutto quello che dovete sapere
* Scaricate il documento (Direttiva 98/98 CE sull'etichettatura e l'imballaggio delle sostanze pericolose) contiene un elenco completo di altre sostanze classificate con un numero e una R (da cui "numeri R") e altre sigle strane, riconosciute dalla commissione Europea come tossiche e cancerogene ma comunque "ALLEGRAMENTE" utilizzate in detersivi e altre cose di uso comune. ( link :legislazione europea sugli alimenti)