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Sommario:

Terremoto a Padova Est - 18 settembre 2005
Gennaio 2008: paura meningite

Effetto sulla nostra salute dei termovalorizzatori e cosa c'è dietro il problema gestione rifiuti ( leggi l'articolo precedente e poi leggi anche questa barzelletta)

LEGGI ANCHE QUESTA BARZELLETTA sui termovalorizzatori !

 

Nuovo terremoto a Padova Est - 25 giugno 2010

vedi altri articoli di Trinity Neo alla pagina Lavoro.

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Terremoto a Padova Est
di Trinity Neo -18 settembre 2005
(pubblicato ad opera di ignoti sul Gazzettino di domenica 16 ottobre 2005)


C’è chi evoca grandi cataclismi a Padova Est , dove tutto sarà scosso fin dalle radici .
Questo modo di pensare distoglie dal vero terremoto, quello che sta avvenendo in queste 2 domeniche del 18 e 25 settembre 2005.
I terremoti, che avvengono nel mondo fisico, sono sempre in coda ad eventi, già accaduti sugli altri piani della nostra breve esistenza terrena: quello psichico e quello spirituale. Questo vale per il singolo e ugualmente per le comunità.
Ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni è simbolo di due mondi giunti inesorabilmente a confronto.
Se ne va Donpa,
arriva l’Ikea: prima rivoluzione del terzo millennio in questo pezzo di terra del nord est.
San Lazzaro da secoli terra di confine e di movimento, è arrivato il momento della paralisi?
Nella ex-terra di periferia e dei poveri, del Lazzareto, arriva la Net ( North East Tower ), con le sue lussuose suites da ventunesimo piano !

Sagra della pappardella, fai posto a vodka e aringhe!
Domenica scorsa se n’è andata la musica del cuore, questa domenica arrivano i rombi dei motori ( fermi in coda ).
Restano vuote le precarie aree di “parcheggio fai-da te”, che fino a domenica scorsa accoglievano le migliaia della ecaurestia di San Lazzaro dal volto sorridente e si riempiono i grandi e ordinati parcheggi dell’Ikea, che accolgono le migliaia di compratori della domenica dal volto un po' triste.
Gli amanti della lode a Dio, fanno posto agli altri fratelli, amanti dei centri commerciali.
Prima migliaia di borse distribuite gratis ai poveri di San Lazzaro, ora migliaia di chili di cibo buttato via all’Ikea, nonostante dalle 16.00 in poi all’ Ikea si mangi con lo sconto del 50%. Forse così non funziona. E’ arrivato il giorno in cui il potere verrà reso muto dalla visione della propria stupidità ?
I vigili solerti, che multavano i divieti di sosta della folla di San Lazzaro, questa domenica aiutano gentilmente, chiudendo tutti e due gli occhi sulle centinaia di auto in sosta lungo la statale e gli svincoli.
Ieri, durante le domeniche ecologiche, i vigili solerti, bloccavano il traffico e solo a fatica si riusciva a passare ed evitare gli ultimi 500 metri a piedi sotto la pioggia con i bambini.
Oggi, durante le domeniche dell’Ikea, lì in bella mostra ( ma con la mascherina sulla faccia), a lato del lungo serpentone roboante e mostruoso, in cui è piombata questa terra di confine, sotto attacco dal potere.
Dio ha creato i prati verdi, l’uomo ha costruito l’Ikea, ma ha costruito sulla roccia ?
Possibile che solo pochi vedano, che dietro l’immagine mitica dei paesi nordici ikeani, ti portano in realtà, i soliti grovigli del business, che dopo le varie tringolazioni, oggi di moda, finisce in Cina, dove si sfrutta in modo disumano un numero enorme di nostri fratelli ? Non sono bastati ai Padovani gli esempi della padovane acqua Vera ( Nestlè ) e Peroni ( già Nestlè ), la prima leader in Italia nella vendita dell’acqua, la seconda maggiore consumatore di acqua in Padova ? Dove sono finite tutte le risorse “di acqua”( migliaia di miliardi ) prelevate “legalmente” da questo territorio ? Quanto è ritornato a questa comunità? Quanto invece è finito nei circuiti finanziari internazionali o nei forzieri svizzeri, dove risiedono per esempio alcune tra le principali holdings dei produttori di armi ? Che cosa rimarrà un giorno, quando una volta esaurita tutta l’acqua padovana, la Nestlè deciderà di sparire all’improvviso per sempre ? Quanti miliardi resteranno a Padova di tutto il reddito speso dai padovani all’Ikea ? Il reddito dei 400 padovani, che lavorano all’Ikea basterà a compensare tutto il minor denaro, che non circolerà più a Padova, di tutti quei laboratori artigiani e negozi e piccole/medie industrie , che presto dovranno chiudere, con tutti i loro quadri e consulenti e fornitori e tutto il loro indotto?
Per fortuna, che a Padova est, ancora oggi svetta dall’alto la madonnina di San Lazzaro.
E’ Lei che ci protegge, che prega per noi peccatori, l’umile ragazza, che ogni mese ringrazia da Medjugorje , chi risponde alla Sua chiamata.

Ci ricorda che Gesù è sempre in mezzo a noi e che sarà con noi tutti i giorni della nostra vita.
I frutti li vedremo presto !

Articolo del Corriere del Veneto di fine luglio 2005 a firma di Francesca Visentin.

"Ipnosi, spritz e messe show. Quei sacerdoti "star" in missione per la diocesi. Riempiono le chiese ma i loro metodi non piacciono a tutti. La Curia: c'è anche chi non è adatto a gestire una parrocchia".


Padova - Catechizzava con la musica: messe come show, chitarra al collo, ritmi rock alternati a Bach, sermoni sferzanti, centinaia di persone da tutt'Italia e oltre, tanto che nella parrocchia di San Lazzaro a Padova hanno dovuto installare gli altoparlanti esterni, la chiesa straripava.
Don Paolo Spoladore, classe 1960, parroco e cantautore
(tre cd al suo attivo con la casa discografica Usiogope di Dolo), adesso avrà un nuovo « ruolo ». Revocato dalla Curia l'incarico di parroco a San Lazzaro, dal 14 agosto verrà trasferito in un'altra chiesa, sempre nel padovano, più spaziosa, dove dedicarsi a tempo pieno a messe-show e corsi di comunicazione.
Una punizione del vescovo di Padova Antonio Mattiazzo verso i metodi innovativi del giovane sacerdote?
« No, niente del genere - spiega don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per l'ecumenismo - al contrario, la Curia sta creativamente cercando nuovi ruoli per i preti moderni. Non vanno lasciati soli, hanno doti particolari, da valorizzare. Invece della gestione di una parrocchia, don Paolo potrà dedicarsi a coltivare i doni che lo caratterizzano ».
Tre sacerdoti « particolari » a Padova diventati personaggi in pochi mesi: don Marco Pozza che predica in chiesa con il sottofondo di Vasco Rossi e Gianna Nannini e porta la parola del Vangelo, in jeans e t-shirt, in piazza, tra i ragazzi all'ora dell'aperitivo (per questo ribattezzato « don Spritz »), poi don Marino Ruggero che vuole partecipare al reality
« Grande Fratello » per catechizzare in diretta tivù e ha già superato le prime selezioni (soprannominato « Don Tivù »). Adesso don Paolo Spoladore, carismatico arringatore di folle da una decina di anni, prima nella parrocchia di Limena, poi in quella di Dolo (Ve) e a San Lazzaro. Al talento per la musica, si è aggiunta negli anni la passione per la comunicazione e l'ipnosi « applicata come tecnica di rilassamento per mettersi in contatto con una più autentica spiritualità ». Metodi innovativi che portano centinaia di persone in processione da don Paolo Spoladore (per adepti e ammiratori è amichevolmente « Donpa »), tanti anche in cerca di guarigioni miracolose. Il suo carisma è diventato mito, c'è la coda per farsi « visitare » o anche solo per un colloquio che lenisca le pene del corpo e dello spirito. Ma il prete diventato « personaggio » non piace ai parrocchiani e alla gente del quartiere San Lazzaro. Più di qualcuno ha alzato il telefono per protestare con la Curia: troppo viavai di macchine a soffocare la zona e « foresti » a distrarre il parroco dai doveri quotidiani.
Così la Diocesi di Padova inaugura un nuovo corso. « In questo momento di trasformazione dei modelli sociali anche all'interno della Chiesa - spiega don Giovanni Brusegan - il problema è riuscire a utilizzare al meglio personalità come quella di don Spoladore, mediando tra la valorizzazione dei doni personali e il rispetto del ruolo del prete diocesano, che deve restare espressione della Chiesa e del Vangelo. L'esibizionismo non può prevalere sul messaggio di Dio ». Conferma don Giancarlo Minozzi, responsabile della comunicazione della Diocesi di Padova, riportando il pensiero del vescovo Antonio Mattiazzo: « Don Spoladore avrà un nuovo ruolo che gli consentirà di esprimersi al meglio, senza occuparsi della gestione di una parrocchia. Potrà portare avanti il suo metodo di evangelizzazione. Ci sono tanti parroci impegnati nel silenzio e nella dedizione totale verso il prossimo, senza clamori né protagonismi, la Chiesa deve pensare anche a loro, tutelare i lavoratori discreti in modo che non vengano adombrati da chi è più protagonista. E contemporaneamente consentire di esprimersi ai preti innovativi ».
Per fare convivere la tradizione e le personalità emergenti (che nel caso di don Marco Pozza e don Paolo Spoladore riempiono le chiese di folle da concerto), il vescovo di Padova Antonio Mattiazzo sta ripensando la geografia della Diocesi di Padova. « Queste personalità vanno utilizzate all'interno della Chiesa senza creare fratture e contrasti con l'identità del prete diocesano - ribadisce il delegato vescovile per l'ecumenismo - La Curia troverà un ruolo adatto a questi sacerdoti, ma senza alimentare i protagonismi ».
« E' importante riempire le chiese di fedeli - precisa don Giancarlo Minozzi - ma se ci sono anziani parrocchiani perplessi su metodi evangelici a cui non sono abituati, dobbiamo tenerne conto. Sono 450 le parrocchie della Diocesi di Padova e 800 i sacerdoti, il vescovo deve valorizzarli tutti ».
Don Cesare Contarini, direttore del settimanale diocesano
« La Difesa del Popolo », fa notare:
«Il vescovo Mattiazzo lascia lavorare chi ha la testa sulle spalle e rispetta le peculiarità ».
Per don Paolo Spoladore è già pronta una chiesa spaziosa, con un parroco titolare a occuparsi della pastorale e dei parrocchiani. Per « Donpa » la possibilità di continuare le messe- spettacolo e i corsi di comunicazione. Freddezza dalla Curia sulle « guarigioni » di cui si narra sia diventato protagonista Don Paolo.
« Un prete non può essere un guru », avverte monsignor Brusegan.
Don Spoladore dal sito « www. informusic. it » fa sapere:
« La gente deve smettere di avere paura. Il messaggio del Vangelo che mi ha sedotto: chi ama non teme ».

Commento all'articolo

Molti ci chiedono di condividere il loro senso di incredulità e sorpresa, per come si possa così "candidamente" stravolgere fatti importanti per la nostra comunità, insinuando l'impressione , che tutto sia banalità.
Questo articolo non ci stupisce e risente della malattia endemica, di cui soffrono ormai tutti i mass media.
Chi gestisce il sistema dei mass media deve seguire degli imperativi categorici al servizio delle utilità della globalizzazione.
I vari metodi sono collaudati: si frammentano le notizie, si mescolano i frammenti allontanandoli tra di loro, si inseriscono in mezzo frammenti di altre notizie vere , ma tendenziose di diverso significato. Queste vengono inserite ad hoc, per condurre volutamente i lettori a delle conclusioni logiche basate su fatti si simili, ma diversi, comunque lontani dal senso del fatto realmente accaduto. In questo modo i fatti vengono stravolti, quasi senza possiblità di contestazione, in quanto si perde volutamente il senso logico del discorso, non riuscendo più a cogliere un nesso di casualità profondo. Così si distoglie la gente dalla verità e per mezzo della modalità con cui si somministrano le notizie, si ottiene alla fine il disinteresse generale sulla questione. Il tutto questo passando le solite strade tritte e ritritte: sensazione di incapacità nel poter modificare gli eventi, di impossibilità di coglierli, precederli o comprenderli. Il risultato finale sarà sconforto, demoralizzazione, piccoli egoismi, divisioni. Negli ultimi decenni partendo dalle famiglie e dalla scuola si è promosso un processo fautore di omologazione sulla superficialità, sulla banalità, sul qualunquismo, sulla pigrizia. Questi processi portano automaticamente a risultati come questo. Una volta pochi giornalisti di punta molto preparati, ingaggiati ai livelli più alti degli organigrammi, che controllano la comunicazione di massa modificavano ad arte i testi e facevano scuola. Oggi queste costruzioni sono diventate sistematiche: sono tecniche di comunicazione subliminalmente ormai acquisite automaticamente, che certi giornalisti nemmeno si avvedono più di compiere. Il testo è farcito di errori e ripetizioni, ognuna con variazioni sul tema, alcuni errori sembrano banali tipo il numero dei cd pubblicati dall'USIOGOPE. Notizie acquisite di seconda mano, o ritrovate sul web senza approfondimento, senza conivolgimento diretto nell'azione, senza controllo delle fonti...dove sono finiti i vecchi reporters di un tempo?

Vedi anche alla pagina "mass media e comunicazione"
il punto 2. sulla comunicazione subliminale e
vedi anche il link sui protocolli dei savi di Sion.
Vedi il punto 3. sul sistema di comunicazione del XX° secolo.

Com'era l'articolo prima della traduzione forzata in "linguaggio e sintassi da mass media".

Che senso ha mettere assieme tre persone completamente diverse, con storie, età, tempi, esperienze, metodi, pensieri, azioni, obiettivi, ruoli completamente diversi? Evidentemente per il senso comune del comprendere umano, in origine gli articoli saranno stati tre, uno per ognuna delle tre persone considerate.
Serviva una caratteristica "simile", che unisse queste cose "diverse": l'unica cosa in comune è che sono preti della stessa diocesi.
Accomunare le persone mediaticamente, significa accomunarne anche le gesta: si racconta qualcosa di uno, utile a prestarsi più facilmente a notizie tendenziose, e si coivolgono così anche le altre due persone. (In realtà non si è detto nulla degli altri due, quindi si è formalmente corretti!).
L' articolo risultante dalla sintesi dei tre, è composto per oltre il 95% da uno solo dei tre articoli precedenti. Abbiamo quindi la conferma, che due persone sono state usate solo strumentalmente. Grazie a ciò si potrà in seguito, come vedremo, portare affermazioni fatte da terzi nei confronti di una singola persona, ad essere interpretate come frasi rivolte a tutt'altra persona, ma che nulla c'entra in realtà... Anche nei sottotitoli c'è un'allusione di questo tipo.
Notevole (satanico) anche l'esordio dell'articolo, con un verbo al passato per definire un'azione presente: "catechizzava". Quando poi si passa a parlare di Paolo Spoladore, si mettono subito in risalto tre caratteristiche della sua attività. Anche queste sono caratteristiche molto diverse e nettamente separate tra di loro: quando mai si è sentito parlare in chiesa di un concerto o di un corso di comunicazione? Molti hanno frequentato l'eucarestia per anni senza sapere delle altre due attività...
Eppure nell'articolo si mischiano i termini "messa" a "show", "chitarra al collo" a "sermoni sferzanti" e così via. E' sempre il solito ritornello, già visto.
Frasi come «L'esibizionismo non può prevalere sul messaggio di Dio», «...senza alimentare protagonismi», oppure «Un prete non può essere un guru», provengono da un altro contesto e/o riferiti ad una delle altre persone, prima accumunate nell'articolo e poi invece separate, senza completare con la separarazione delle dichiarazioni dei terzi. Chi conosce i fatti per averli vissuti in prima persona, sa che l'unico protagonista è il Vangelo, l'unico guru è Gesù.

ECCO QUINDI COM'ERA IN ORIGINALE IL VERO ARTICOLO, PRIMA CHE FOSSE MODIFICATO DALLLE ESIGENZE DEI MASS MEDIA ATTUALI:

"Chi frequenta le Eucarestie di San Lazzaro trova un ambiente ideale per ricaricare il proprio spirito e di conseguenza la propria psiche ed il proprio corpo, visto che queste tre entità sono inseparabili.
Qui tutti cantano e danno lode al Signore. In fondo Dio ha creato la musica ed il canto proprio per questo.
Qui si assiste ad una Eucarestia, dove ogni parola pronunciata è sentita, sia da chi la pronuncia, sia da chi l'ascolta. In fondo Dio ci ha dato l'Eucarestia, che vuol dire "rendere grazie" e che si celebra in comunione, proprio per questo.
Ma quel che è fondamentale è che in questa Eucarestia si spiega il Vangelo parola per parola.
E si sa che il Vangelo è un libro "magico", magico nel senso, che ti apre ad universi nuovi ed entusiasmanti, molto più vasti di quelli, conosciuti prima.
Ti dà la conoscenza.
Ti viene voglia di essere un Cristiano fervente e di mettere in pratica urgentemente la parola di Gesù.
Qui si prega e ti viene voglia di pregare tanto, ancora di più e di amare Gesù sempre di più.
Così un po' alla volta impari a perdonare e a dare: questo è l'amore ed è la fede."

... un po' di nostalgia ...
A SAN LAZZARO "Donpa", il prete dei miracoli, incanta con la voce e la chitarra. In migliaia accorrono per ottenere le sue guarigioni spirituali.
Rassegna Stampa Il Gazzettino
Giovedì, 28 Novembre 2002


di Léon Bertoletti
Lo chiamano: «Il prete dei miracoli». Definizione rischiosa, di questi tempi. Ma proprio perché è in corso la stagione degli imbroglioni, del risveglio magico e al tempo stesso della disaffezione ecclesiastica, appare già un prodigio che la sua chiesa fatichi, ogni domenica mattina, a contenere tutti i fedeli. Sono in maggioranza giovani, arrivano da ogni parte del Veneto e anche da fuori regione: cantano, pregano e soprattutto non sbadigliano mai, nonostante la messa duri sempre più di un'ora. Il luogo di culto è quello di San Lazzaro, parrocchia di 1.200 anime nella zona industriale cittadina. Il celebrante si chiama don Paolo Spoladore, per tutti più semplicemente "Donpa". È stato ordinato sacerdote nel 1984 dal vescovo Filippo Franceschi. Ha fatto il cappellano a Limena e poi a Dolo prima di approdare, il 29 settembre 1996, a San Lazzaro. Ha varcato la soglia dei quarant'anni e ne è passato di tempo da quando, giovane seminarista non ancora maggiorenne, decise di imbracciare la chitarra e di sedersi al pianoforte per cantare la gioia del Vangelo. Da allora ha composto brani contenuti in ogni libretto di canti liturgici: da "San Francesco" e "Tu sei", a "Benedici" e "Dacci pace". Ha inciso cd e musicassette. Ha fatto concerti nelle diocesi italiane e in giro per il mondo, davanti al Papa e a presidenti della Repubblica, negli stadi e nelle piazze, ai megaraduni cattolici come nell'atmosfera intima degli antichi conventi. Ha fondato una casa editrice multimediale denominata "Usiogòpe", espressione in lingua Swahili che significa "Non temere". Forse per questo gli è stata cucita addosso un'etichetta sempliciotta: quella del prete cantautore. Il vestito gli sta stretto perché, specialmente negli ultimi anni, don Spoladore ha dimostrato che la musica nelle sue mani non era fine a se stessa, ma una strada per andare altrove. Una delle tante vie per avvicinare le persone al Dio dei cattolici, divinità sofferente sulla croce e poi trionfante nella risurrezione. Non è un caso, allora, se chi ascolta la sua predicazione e prega con lui parla sempre più spesso di guarigioni: spirituali, innanzitutto, ma anche fisiche. È una voce che si è diffusa da tempo in città. Almeno dagli incontri di preghiera che, ogni primo lunedì del mese, "Donpa" teneva nella chiesa di Santa Sofia. Era il 1999. Il tempio si presentava sempre pieno: centinaia di persone ogni volta. Si racconta che una sera una ragazza si alzò dal suo posto, salì i gradini dell'altare di corsa e urlando gli diede uno schiaffo in pieno volto. Così, davanti a tutti. «Indemoniata» riferisce la "vox populi". O soltanto debole psichicamente. Don Spoladore riuscì a calmarla, a farla tornare al suo posto. Esistono molti altri aneddoti, riferiti dalle persone che lo frequentano e lo amano. Malati di tumore, disabili per incidenti stradali, tossicodipendenti, madri disperate, giovani coppie in crisi: arrivano da lui e non trovano il rito magico che guarisce ogni malattia, ogni problema. Queste sono cose che promettono gli imbroglioni. Trovano però una parola che li rinfranca, che dona loro speranza. Tornano a casa rincuorati, ed è questa serenità ritrovata (anche per sopportare malattie gravi) che sentono e chiamano miracolo. Non per niente il suo telefonino è attivo 24 ore su 24. In certi casi sarebbe accaduto qualcosa di più della "guarigione spirituale". C'è chi parla di risanamenti fisici: diversi casi accaduti nel tempo. Sono soltanto voci, narrazioni composte di mezze parole e nessun nome: difficile verificarle. Inoltre, "Donpa" non le ama. Anche se chi gli sta vicino assicura che crede fermamente in questo passo evangelico: «Gesù chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare tutte le malattie». È convinto che lo si possa fare con la preghiera, con la musica, con le parole. Anche stampate. Sulle magliette, per esempio, che realizza con uno staff di aiutanti. Recano scritte come: "Chi ama non teme". Oppure sui libri. Don Paolo Spoladore sta lavorando al secondo volume dei suoi commenti al Vangelo (il primo, "Non abbiate paura", è uscito l'anno scorso). Come ha dichiarato al Gazzettino qualche anno fa, «bisogna capire che la gente non scappa dalle chiese perché la proposta è troppo impegnativa, semmai è vero il contrario. Bisogna inoltre rendersi conto che la fede non può essere una questione razionale, culturale, ma chiama in causa il cuore».

INTERVISTA A DON PAOLO SPOLADORE

Preti imbavagliati: ecco perchè ringrazio.
di Trinity Neo - settembre 2006


Stiamo per entrare nel pieno di un tempo speciale, che, anche se non avremmo mai voluto, purtroppo aspettavamo:
un po' alla volta ci stanno togliendo i profeti, cioè gli "uomini, che parlano al posto di Dio".
Ancora maggiore spazio ai falsi profeti, dunque?
A Padova e dintorni la situazione è più o meno questa: vedi per esempio l'elenco di questo sito ... e pensare che qui mancano anche altri nomi importanti.
Nelle vicine diocesi la situazione è praticamente la stessa.

Pochi giorni fa, per la precisione Mercoledì 23 agosto, all'Eucarestia abbiamo ascoltato il vangelo di Matteo
(Mt 20, 1-16). Si tratta della famosa parabola, in cui il padrone prende a giornata lavoratori per la propria vigna. A fine giornata la paga ammonta a 1 denaro sia per coloro che hanno lavorato ì'intera giornata, sia per coloro che hanno lavorato una sola ora, assunti all'ultimo momento. I primi mormorano contro il padrone, lamentando un'ingiustizia.

L'omelia di Don Andrea ( guarda caso sempre a San Lazzaro) ci ha portati a riflettere sul comportamento di coloro, che hanno iniziato a lavorare alla vigna fin dalle nove del mattino: come mai, invece di lamentarsi, questi non hanno pensato di ringraziare il loro Signore, che ha dato loro l'opportunità di stare con Lui per un'intera giornata, mentre gli ultimi arrivati hanno potuto godere una sola ora di questa soave compagnia...
Dopo queste parole, ciascuno di noi farebbe meglio a fare silenzio o a farsi alcune domande: il mio comportamento è di ringraziamento?
Quanto del mio atteggiamento dipende dall'ambiente esterno in cui vivo, piuttosto che da quello, che viene da dentro di me?

Oggi a Padova, che aria si respira dopo un anno dalla partenza di Donpa da San Lazzaro?
C'è chi ringrazia per le sue buone ragioni.
(Qui se ne possono trovare un buon campionario).
Chi ha imparato a conoscere questi preti, rimane stupefatto nel sentire o leggere, che si possa parlare così di loro.
Rabbia e paura fanno sempre il gioco di un certo personaggio, che un po' abbiamo cominciato a conoscere.
E' incredibile come ci sia sempre qualcuno pronto, a prestarsi, più o meno inconsapevolmente a questi giochetti!
Tutti i condizionamenti esterni ci spingono oggi più che mai, ognuno a suo turno, a comportarci così.
Certo, non è la prima volta, che una persona parla di un'altra senza nemmeno conoscerla.
Senza nemmeno sapere, che cosa abbia mai detto.
Chissà quante volte sarà successo anche
con Gesù ai suoi tempi.
Eppure quando incontrava queste persone
(e tutti noi siamo un po' così...),
Egli non poteva non innondarle del suo immenso amore sconfinato, della sua infinita misericordia,
che tutto comprende e che tutto perdona.
Egli riusciva a vedere in quegli occhi,
della sua creatura, che gli stava di fronte,
tutto quel vuoto, lasciato dalla sua storia. Tutte le sofferenze per l'amore non ricevuto, per i giudizi subiti, per gli obblighi mai tollerati, per i muri schiaccianti, che si ci troviamo davanti proprio nei momenti, in cui più avremmo bisogno di comprensione.
Gesù riusciva (oggi come allora) a riempire questi vuoti del suo eterno amore e la gente si sentiva (sente) subito bene.
Allora comportamenti e parole delle sue creature cambiavano d'incanto, lasciando posto alla dolcezza.

Spesso espressioni come quelle lette in quel sito, possono essere nient'altro che richieste di affetto e necessità di affermazione. Comprendere questo, invece di scandalizzarsi, e avere la capacità di "solo sorridere", sono frutti che abbiamo imparato a coltivare grazie a questi Suoi profeti, ora imbavagliati.
E questo è un motivo di ringraziamento.
Mi viene una grande voglia di pregare, per tutte queste persone e per i nostri profeti resi muti dall'arroganza del potere. Il potere, che non si preoccupa del gregge di Dio, quel gregge di cui un giorno dovrà pur rendere conto.
Se Dio vorrà in giorno, da quel sito leggeremo solo parole di amore.
E' l'effetto della preghiera, per cui Dio salva una persona, grazie alla fede di altri, come nel fatto evangelico del paralitico calato dal tetto.
Quanto alla forza di quell'articolo, comunque è meglio sapere anche queste cose. Esistono.
Anche questo è conoscenza, che rende liberi dalla paura, pronti all'azione. E' un allenamento, per essere pronti ad aspettarsi qualsiasi cosa, senza per questo aver nessun tentennamento.
Consapevoli che la forza dell'amore, tutto vince.

C'è anche chi ringrazia, per altre buone ragioni.
Ringrazio, perchè se e quando incominciano a mancare i profeti, allora è importante sapere che la Chiesa siamo noi. E' più entusiasmante sapere, che siamo così importanti, per queste nuove responsabilità.
Grazie per avermi fatto vivere proprio in questo tempo!
Ringrazio, perchè mi è stato permesso di conoscere questi profeti.
Ringrazio, perchè mi è permesso di vedere tutti i loro frutti, che giorno dopo giorno crescono .
Questo accresce anche la mia fede. Il mio stupore è come quello, anzi di più, del piacere, che provo di fronte ad un emozionante tramonto.
Ringrazio, perchè sono stato preso alla vigna e oggi mi è permesso di stare alla presenza del mio Signore.
Ripeto: ringrazio, perchè mi hai permesso di conoscere questi tuoi profeti.
... Un'altra preghiera mi sorge forte dal cuore. Lo so, che tu sei sempre con noi, Signore. Ma ti prego, non lasciarci soli: concedici ancora tempo e
se lo vuoi, concedici ancora i tuoi profeti.

Gennaio 2008 : paura meningite

Lo sapevate che...

1. Nel 2007 in Italia si sono verificati un centinaio di casi di meningite in meno rispetto al 2006 E MENO MORTI.

2. Esistono 13 diversi diversi sierogruppi di meningococco, ma solo 5 (denominati A, B, C, W135 e Y) causano meningite ed altre gravi malattie. Le vaccinazioni effettuate in questi giorni di fine 2007, sono state eseguite quasi tutte in relazione al gruppo C, il più raro e meno pericoloso rispetto ai gruppi A, B, Y e W135 (C solo il 10% dei casi di meningite in ITALIA), ufficialmente perchè era disponibile solo quel tipo di vaccino... (mentre non esistono vaccini per prevenire le meningiti da gruppo B, le più frequenti in Europa).... con buona pace di chi si sente al sicuro dopo la vaccinazione!
Evidentemente le autorità mediche, sicuramente in buona fede (almeno si spera), hanno contato in questi giorni sull'effetto placebo, d'altronde quasi tutti ormai, scienza medica compresa, sanno della potente energia creatrice che soggiace la forza del "credo". E' possibile che un bambino presenti gli stessi effetti di un vaccino, anche se gli viene somministrata solo acqua pura... Quello che conta è il condizionamento da parte del genitore, più o meno consapevole, cui il bambino è naturalmente costretto a fare da specchio. Quello che non capisco però è perchè bisogna comprare i vaccini dalla Novartis, se basta l'effetto placebo...
Non sono soldi dei contribuenti, buttati inutilmente?
Speriamo sempre nella buona fede delle nostre amministrazioni: qualche ragione importante ci sarà...
3. I METODI STATISTICI LEGALI per verificare gli esiti dei vaccini sono di 2 tipi: quello farmacologico attivo e quello passivo. Ne conseguono dati assolutamente diversi (anche di 200 volte l'uno dall'altro). Spetta ai nostri amministratori la scelta su quale metodo utilizzare, in base alla propria coscienza, conoscenza, intelligenza o ...interesse: ambedue i metodi sono legali!
4. Se dopo aver partecipato ad una festa di 2000 persone, si ammalano di una determinata malattia ben 8 tra quelle persone (ma per quante è stato poi confermato che si trattava veramente di meningite?) , scientificamente (in base alla tecnica statistica) si deve affermare che quella malattia non è contagiosa.
(La matematica non è un'opinione!).
Comunque se fosse stato vero che in quel caso la meningite avesse contagiato altre persone, la vaccinazione immediata di tutti i partecipanti alla festa, loro familiari e ...compaesani, sarebbe stata inutile (e forse addirittura dannosa) ,
visto che sono necessarie due o tre settimane affinché gli anticorpi esercitino la loro asserita funzione di difesa.
5. Secondo l'organizzazione mondiale della sanità e la scienza medica ufficiale il vaccino contro la meningite non è uno strumento curativo per la meningite.
6. Dopo 15 giorni di battage mediatico su meningite e vaccini, il 2 gennaio 2008 Rai TG3 dà notizia che il Veneto ha sospeso dal 1. gennaio 2008 l'obbligo della vaccinazioni per l'età evolutiva allineandosi all'Europa e promuovendo
una nuova cultura in campo sanitario.( Un solo voto di scarto in consiglio regionale ha consentito di raggiungere un obiettivo che a un certo punto della discussione sembrava compromesso tanto da costringere l'assessore Flavio Tosi a sospendere una delicata riunione con i direttori generali delle Asl e a precipitarsi in aula per meglio chiarire i termini del problema. Ventisette sì, 11 no e 15 astenuti hanno consentito alla fine di approvare la legge che toglie l'obbligatorietà di quattro vaccinazioni (antidifterite, antipolio, antitetano e contro l'epatiteB rendendole facoltative al pari delle altre otto previste).
Il TG ha precisato che si tratta della prima regione italiana ad adempiere ad una direttiva comunitaria
a cui tutti gli stati membri dovranno attenersi.
Pochi minuti dopo anche il TG1, uno dei più seguiti, dà la notizia che in Veneto i genitori saranno liberi di scegliere se fare vaccinare o meno i propri figli contro un determinato tipo di patologie... Precisa però che il decreto verrà ritirato dal governo centrale qualora dovesse manifestarsi un crollo verticale delle vaccinazioni e che tutti gli esperti sono assolutamente contrari alla decisione della Regione Veneto. Segue un'unica intervista al responsabile vaccini della Novartis, presentato come un' autorevole esperto. Questi afferma che le vaccinazioni fanno bene e che comunque conviene ricorrere ad esse in ogni caso...
Nessuna parola ad un'eventuale controparte, nessuno cenno nemmeno alla ragione principale, che ha portato all'adozione del provvedimento: i rimborsi pagati a causa dei danni da vaccinazione, in grande incremento,
non sono più sostenibili dalle amministrazioni pubbliche.
7. Cronaca degli ultimi giorni relativa a Novartis (importante multinazionale farmaceutica indagata ancora nel gennaio 2006 per una maxitruffa costata oltre 20 milioni di euro al servizio sanitario nazionale italiano):
Novartis deve licenziare 2500 dipendenti per recuperare dal brusco calo del fatturato dovuto alla diffusione sempre maggiore dei farmaci generici (vedi recenti leggi dello stato italiano).
settembre 2007: Novartis annuncia che aprirà un nuovo impianto a Siena per la produzione di vaccino contro la Meningite.
14/12/2007 Inizia l’epidemia di Meningite in Veneto.
15/12/2007 Il titolo, dopo il brusco calo alla notizia dei licenziamenti, si sta lentamente riprendendo…

"Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una dittatura. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, rappresenterà la Battaglia della scienza medica". (By Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA - 11 Sett 1787).


"Se un giorno avrai dei figli diffida delle vaccinazioni! Sono dei veleni che non permettono all'organismo di crearsi delle difese immunitarie autonome (*) predisponendolo, per difendersi dalle malattie, all'uso obbligatorio di farmaci. Ci propinano alimenti OGM, così il nostro organismo si indebolisce, non riconoscendo alimenti un tempo sani ma adesso a lui estranei, mentre viene debilitato da smog ed inquinamento alimentare vario (pesticidi, ormoni, fertilizzanti...).
I vaccini servono soprattutto per farci "abituare" a questo tipo di alimentazione..."
(By il mio vecchio medico di famiglia, morto nel secolo scorso, stimato ed amato da migliaia di suoi ex- pazienti padovani, che ancora oggi lo ricordano con nostalgia. Grazie a lui molti padovani non sono stati vaccinati negli anni 1960/70 ed oggi sono tra i padovani che meno si sono ammalati nella loro vita ...)

* La vaccinazione di massa dei bambini con vaccino antipneumococcico (OGGI PRINCIPALE CAUSA DI MENINGITE ) sta provocando una trasformazione dei ceppi batterici che causano la malattia, che diventano resistenti agli antibiotici, soprattutto la penicillina, con inevitabili conseguenze negative sulla possibilità e l'efficacia di cura e terapia. Ad affermarlo sono i ricercatori della facoltà di medicina dell'università israeliana Soroka (CON LABORATORI DI RICERCA TRA I PIU' IMPORTANTI DEL MONDO).

Articoli scientifici interessanti:

Su come distruggere in maniera scientifica il sistema immunitario, con i Vaccini, vedi l'articolo di Paolo De Bernardi, Professore ordinario di Patologia generale nell'Università degli studi di Padova:
LE VACCINAZIONI DI MASSA: PANACEA O STRUMENTO MALTUSIANO DELLA TECNOCRAZIA?
Infine l'articolo del Sindacato consumatori sulla meningite.

 


 

 

Barzelletta sui termovalorizzatori

Sentite questa: ci sono un francese, un inglese e un italiano.

Il francese, tramite il Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici, avanza una richiesta di moratoria sugli inceneritori.
L'inglese, nel giugno 2008, mediante la Società Britannica di Medicina Ecologica (BSEM) presenta il IV Rapporto sugli effetti dell'incenerimento dei rifiuti sulla salute. Un lavoro molto dettagliato e circostanziato con ben 329 voci bibliografiche.

Come in tutte le barzellette, adesso arriva l'italiano.

L'italiano che fa? Per mano del Governo, nel maggio 2008 pubblica un Piano di intervento operativo sulla salute per l'emergenza rifiuti in Campania, redatto dal Ministero del Welfare, con la collaborazione dell'Istituto Superiore di Sanità, della Regione Campania e dell'Ordine dei Medici di Napoli.
In questo piano afferma che "gli impianti di incenerimento e termovalorizzazione (quale quello che entrerà in funzione ad Acerra) sono costruiti secondo le moderne tecnologie e non rappresentano un rischio aggiuntivo per la salute delle popolazioni residenti nelle aree circostanti. Il loro impatto ambientale è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico urbano".

La barzelletta é finita. Non ridete?
E certo che non ridete, perchè siete italiani, e c'è poco da ridere!

Invece l'Europa si sbellica. Già, perchè dai documenti ufficiali Europei ( dati dell' inventario della Commissione Europea, rapporto finale del 31.12.2000, 3° volume, pag 69) risulta che gli impianti di incenerimento in Italia producono 295,5 gr/anno di diossine in tossicità equivalente (TE) di cui 170,6 gr/anno dal solo incenerimento di rifiuti urbani.

E l'inquinamento dal traffico? 5,1 gr/anno. Trenta milioni di autovetture, senza tener conto degli altri autoveicoli, non producono insomma che l'1,1% della diossina che vomitano gli inceneritori.

Per il nostro Governo, però, l'impatto ambientale degli inceneritori è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico urbano.

Tra l'altro, l'inglese ha anche spiegato come si riesce a far sembrare innocui gli impianti. Per esempio, la diossina non viene monitorata adeguatamente e soprattutto non nelle fasi di maggior criticità (accensione e spegnimento). In Italia per gli impianti di incenerimento di rifiuti è previsto il monitoraggio per le diossine da un minimo di 6 ore ad un massimo di 8 per 3 volte all' anno.

Questo sì, che è un controllo che fa ridere. Fa ridere i polli.
Quelli che abitano vicino agli inceneritori, invece, piangono.


Nuovo terremoto a Padova Est
di Trinity Neo - 25 giugno 2010

Rieccoci finalmente a parlare ancora di Donpa, uno dei sacerdoti tanto amati, anche se ahimè siamo in controtendenza rispetto a ciò che egli chiede da sempre: il silenzio.
Dispiace contravvenire alle sue richieste (egli sopporta e perdona tutto...), ma l'occasione è ghiotta per alcune riflessioni, come in occasione del primo terremoto a Padova Est, quello del 18 settembre 2005. Anzi, questa è la prima volta che ne parlo ed una parola in più tra tutto questo parlare e scrivere non farà certo la differenza. Prima però ne approfitto per togliermi anch'io un sassolino dalla scarpa. Non sono resistito talvolta in questi ultimi mesi a non buttare lo sguardo su qualche titolo di giornale e scusatemi se esterno questo mio singolare prurito:
Ma chi caspita l'ha mai chiamato "Don Rock" a Padova?
... Ma questi giornalisti dove li pescano?
... Se continua così non mi stupirei un giorno se qualcuno mi dicesse che la più prestigiosa scuola di giornalismo fosse istituita presso la stanza delle streghe a Disneyland... così che tutti i prossimi giornalisti possano allenarsi adeguatamente a rimanere in preda ad attacchi d' Ans(i)a!

Comunque ... dai! E' troppo incredibile!
Grazie all'attività pastorale del Donpa molte persone (probabilmente decine di migliaia) sono rientrate nell'alveo della fede Cristiana ed ora sono parte viva della Chiesa.
Eppure il responsabile locale di questa chiesa (bontà sua!) ha decretato che da oggi Donpa non è più sacerdote degno di celebrare l'Eucarestia! La diocesi non ha potuto pensare ad altro che a questo, quale migliore regalo e festa di cinquantesimo compleanno di un prete che le ha dato e che ci ha dato molto.

Caro Donpa, per ringraziarti di tutto, noi tua comunità e noi tua diocesi ti diciamo che non puoi più presenziare al ringraziamento (eucarestia deriva dal greco e significa "ringraziamento"). Perfetto! Ma ormai abbiamo imparato a leggere benino il significato dei segni...

Evidentemente il provvedimento limitativo del 2005, sempre quello del primo terremoto a Padova Est, ora non è più valutato come sufficiente. C'era bisogno di un secondo terremoto... anche questo preceduto da un terremoto
già avvenuto a livello spirituale...
Con buona pace di tutti i fedeli, che cercano l'unione, si allarga ancora di più il solco delle differenze tra le due chiese: la Chiesa (la Chiesa siamo noi!) e la chiesa.

Siamo in tempi molto difficili e particolari, dove vediamo aprirsi ogni giorno nuove crepe e dove ormai in molti si aspettano che il grande crollo sia sempre più vicino, quasi come e quanto il Regno di Dio... Molti lo intuiscono e molti cominciano ad intravvedere qualcosa all'orizzonte, anche se pochi vedono chiaramente la direzione che il mondo s'appresta a percorrere sempre più velocemente e quali grandi cambiamenti stanno arrivando. Ancora una volta grazie al Donpa, questo nuovo terremoto ci dona qualche indicazione aggiuntiva su che cosa apparirà presto ai nostri occhi.

Proviamo a pensare per un attimo a quello che potrebbe essere, magari tra poco tempo, un probabile nuovo scenario della Chiesa. Immaginiamo per esempio che presto torneremo ad essere Noi Chiesa a nominare i nostri vescovi, così come nei primi tempi (tempi in cui un vescovo evocava un'atmosfera di servizio, piuttosto che di potere e superiorità...). In tal caso, secondo voi chi se la sentirebbe di avallare una decisione come quella del nostro vescovo attuale a proposito di un prete come Donpa? Non potrebbe piuttosto capitare il rischio che fosse il Donpa ad essere nominato vescovo?

Eppure è difficile poter pensare che il nostro attuale vescovo, persona di grande cultura ed intelligenza, non abbia certo soppesato a lungo il caso, a lungo meditato, considerate tutte le possibili conseguenze.
Altrettanto grande è la garanzia di conoscenza e di verità, che nessuno come lui può oggi offrire ai fedeli padovani.
Ma allora che cosa c'è sotto a questa decisione, allo stesso tempo così impopolare e (sembra) così poco... spirituale? (considerato che Donpa, sarà discutibile finchè vorrete - s'ìntende per chi ama perdere il proprio tempo a parlare degli altri -, pur tuttavia possiede indubbiamente una fede possente e sconfinata!)

Le solite voci di corridoio bene informate riferiscono che i Cristiani, quelli che grazie anche al Donpa tornano alla Chiesa, sono Cristiani... scomodi. Scomodi per la chiesa.

Con Cristiani " svegli" che cominciano a pensare con la propria testa e percepire con il proprio cuore, a cercare di seguire il Vangelo ed a provare una fede vera e viva, risulta sempre troppo difficile avere a che fare, è troppo difficile "gestirli". Il controllo e la libertà: quei Cristiani fanatici e fuori di testa (ma anche Gesù viene trattato così...!) poi cominciano a pretendere nella Chiesa e dalla chiesa ( e bastasse solo da quella...) comportamenti evangelici, che poco hanno a che fare con le logiche del potere e della ricchezza, per esempio. Una figura di Gesù non più legata a formule, una figura di Gesù quale messaggero della fedeltà e della misericordia di Dio giova a tutti? Come la mettiamo con la sempre più consistente insofferenza dei Cristiani nel sentir la chiesa dire a parole che Gesù è Dio e poi non indirizzarsi verso di Lui in ogni caso: non è come dimostrare con i fatti che Gesù, Dio non è?

Non so se sono riuscito a fare cogliere la piccola sottigliezza... come una fiamma che cova sotto da tempo e che ora sta per esplodere.

Beh insomma, piccola... in verità è pesante come una montagna!

Siamo in tempi di lotta cosmica sempre più potente. La Battaglia Celeste è presente nei nostri combattimenti spirituali, ci assiste nella Vita di tutti i Giorni, ci accompagna sulla Terra, palpita con Noi.
Eppure con il Donpa chiediamo e cerchiamo PACE!...

Conviene prepararci a tempi nuovi in cui sia Dio che Gesù e Maria, Sua e Nostra Madre, saranno considerati sotto nuove concezioni.

L'avversario, il più potente nemico di Maria (e nostro), sta lavorando alacremente alla Grande Opera. Dopo essere (quasi) riuscito a convincere il mondo che lui non c'è (che bello e come sono densi di evocazioni tutti questi suoi nuovi attributi di questo secolo: l' "essere spirituale che non c'è", "la parte di noi che non è in pace", "la parte di noi non in frequenza, non in vibrazione armonica" etc. etc.), ora vuole convincere il mondo che anche Maria non c'è!

Per un certo verso (un po' trasbordante, ma egli è sempre lì pronto in agguato a cogliere quasiasi occasione!) anche questi sono effetti del forte e sempre più diffuso desiderio di arrivare a considerare Gesù così come Egli è, semplicemente così come viene descritto nel Vangelo.
Qualche dogma della chiesa e della religione che ci hanno un po' troppo condizionati (ed allontanati...), dovranno far spazio a Nuovi Cieli e ad una Terra Nuova. Il peccato...anche.

San Pietro è l'unico in tutta la Bibbia che spiega una cosa fondamentale a proposito di questo. Nella sua seconda lettera ci indica che per avere Nuovi Cieli ed una Terra Nuova (le parole con cui Giovanni chiude la Bibbia nell'Apocalisse) dovremo partire dalla giustizia: sarà la giustizia il primo segnale per tutti! Forza Donpa, resisti! Lo sapevamo che tempi duri sarebbero arrivati. Ce l'hai detto anche tu, chiaramente quando e come..., anzi dove, come Gesù spiega agli apostoli e qui il cadavere sappiamo bene ORMAI tutti dov'è...

Ma che tempi ragazzi! Questa settimana mi è capitato di vedere il film Avatar, il film più terrificante che abbia mai visto: non ho potuto evitarlo, perchè tanto apprezzato dai nostri figli, che prima o poi te lo trovi davanti: la stessa piccola sottigliezza di cui parlavo prima lo pervade senza soluzione di continuità!

Una natura popolata da giganti (buoni!), come quelli citati dalla Genesi (ma anche in altri diversi libri della Bibbia come i figli di Anak) ed in cui, tanto per stare in tema di sottigliezze, la parte dei cattivi viene giocata dal Popolo del Cielo (esattamente come predicato dalla massoneria luciferina... guarda caso!). Dove il popolo dei buoni vive in un regno della natura in cui vige ANCORA una religione. Questa religione è superiore a quelle dei terrestri, insegna il film, perché non divide ma unisce. Perché non è dualista, ma monista, non distingue fra Creatore e creature e venera la Madre o il Tutto, una sorte di mente collettiva dell'universo che lo rivela come una rete fittissima di interconnessioni. Tutto è collegato con tutto, e le sciamane compiono prodigi, guarigioni comprese, perché riescono a penetrare in queste linee di collegamento e ad entrare in sintonia con un panteismo rivisitato in salsa ecologistica e New Age e ti immergono in un mondo fittizio che ti conduce inconsciamente all'esatto contrario dell'unità.

Deja vu! Sembra quasi di ritornare ai tempi delle omelie del Donpa. Nulla ci turba, nulla ci spaventa. Pace!

Che sia per amore della Pace che la Chiesa e la chiesa non escono più nelle piazze? Come ai tempi del G8 2001 di Genova: almeno la metà dei manifestanti scesi in piazza erano associazioni cattoliche convenute a Genova per sostenere la lotta all'aids e la riduzione del debito ai paesi del terzo mondo (il debito adesso è quello nostro! La crisi che è appena partita dal mese di maggio è la crisi globale degli stati insolventi!), quella stessa chiesa i cui alti esponenti vaticani (vedi per esempio il cardinale Martino del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e monsignor Sorondo della Pontificia Accademia delle Scienze) sembrano non perdere occasione per dichiarare aperture agli OGM. Ancora troppo poca chiesa oggi, contro i predoni dell'oro blu (l'acqua) e contro le ingiustizie!

Pace! Le colline sono la nostra chiesa, i fiumi e il vento (quello che non si sa di dove viene e dove va...), gli alberi e tutte le cose viventi sono la nostra Bibbia. La Natura è Dio, Dio è la Natura; tutta la nostra vita, il nostro governo, la nostra religione derivano dalla contemplazione di queste cose. Ma se la Natura è Dio , allora l'uomo rispetta Dio? Quando una persona credente si preoccupa dell'inquinamento ambientale, dell'emissione del biossido di carbonio, della distruzione delle foreste pluviali, si preoccupa di questi fenomeni non solo come minaccia alla nostra salute, ma ancor più per il sacrilego abuso dell'incantevole autorivelazione di Dio nella natura...

Non può non stupire e non sfugge più a gran parte della Chiesa, come contrariamente alla pace, subisca invece sempre un maggior contrasto da parte della chiesa l'opera di quei pastori che "tentano" di far si che i Cristiani vadano oltre la tradizionale visione di Dio come una realtà esterna, per farne un'esperienza. Un'esperienza di Dio personale e sentita corrisponde ad un macigno più che ad una roccia, su cui costruire baluardi che resitano a qualsiasi tempo ...ed ai tempi che stanno per venire. Tempi in cui crolleranno molte impalcature, piantate sulla sabbia!

Il miglior modo per esserti vicini caro Donpa, è amare. Solo così siamo veramente tutti uno... Porta pazienza stiamo studiando e cerchiamo di fare... Siamo consapevoli che non ciò che uno pensa o dice può avere la pretesa di essere reale e valido, ma ciò che uno fa!
...E Donpa di cose belle ne hai fatte tante, così come tante cose, grazie alla tua spinta vitale ed al tuo esempio hanno cominciato a fare molti altri Cristiani. Oggi più forti che mai... dopo anni così tanti ancora irresistibilmente sensibili alle tue omelie, che rendono vivo il Vangelo nella vita di tutti i giorni!
Inevitabile il tentativo di bloccare anche i tuoi Corsi, dunque?

Pace e preghiera.
Ancora nessun giornalista ha mai parlato del vero obiettivo, ma vedrete che arriverà anche quel tempo!

Quegli stessi giornalisti che in questi giorni sono scesi in piazza (con la escort Daddario) per il diritto di pubblicare le intercettazioni abusive (ossia per il diritto di commettere un abuso?), che cosa avranno mai in serbo prossimamente?
Che cosa si stanno inventando di nuovo per colpire questo nostro caro prete e renderlo un po' più credibile?

Lasciamoli allora (i giornalisti) pure nella stanza delle streghe a meditare nel buio, ad imparare a passare le notti in bianco per scrivere un po' di cronaca nera... Poveri diavoli o poveri Cristi?
Sempre nostri fratelli sono: pace!

Leggete piuttosto la potenza di queste parole di Isaia:

"...dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare"...

Non ispirano e riscaldano un pochettino anche la vostra anima?
Eh si! Qui i tempi sono duri e quanto i tempi si fanno duri, anche i duri cominciano a giocare.
Duri di faccia, teneri di cuore. Ma non esattamente cuori di panna, come qualcuno ci invita ad essere...

Vai Donpa, siamo tutti uno. Tutto è diverso, ma nulla è diviso. Molto è nascosto ma nulla è per caso.

... e nel frattempo in attesa che la Chiesa torni ad essere una, come da sempre in effetti è anche se non lo vediamo, sempre grazie in attesa che Dio "faccia nuove tutte le cose".

 

 



 


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